Capitolo 13: Will

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Will's Pov

Ormai il gioco era fatto,  il piano era molto chiaro: entrare all'interno della radura, raggiungere la loro fiducia e riportare la ragazza sana e salva da qui. La parte difficile non sarebbe stata il trovare l'uscita,  bensì convincere la ragazza a fidarsi di me e non di loro, "povera Alex,  costretta a vivere in questo posto". Pensai,  immaginando cosa le sia accaduto in questi giorni; dovevo cercarla e parlarle,  magari raccontandole la verità mi avrebbe creduto?  Non sapevo che fare, ma su una cosa ero sicuro: dovevo trovarla e portarla via da qui. 
Aspettai un po' di tempo girovagando nella radura,  Alby mi aveva fatto fare il giro spiegandomi tutto ciò che la riguardava  ed i suoi abitanti;  l'organizzazione era molto buona,  ma d'altronde lo sapevo già,  come conoscevo qualsiasi singolo particolare di questo posto. Mi fermai al vedere una grande struttura da tutti chiamata "il casolare","sarà sicuramente lì dentro" . Pensai mentre un sorrisetto mi venne sul volto,  non vedevo l'ora di rivederla,  di parlarle e sentire la sua voce...
La vidi uscire e subito le andai dietro,  era sola soletta,  nessuno dei suoi amici era con lei,  che peccato...

Alex's Pov

Sentii dei passi dietro di me,  allora decisi di girarmi un po' con lo sguardo e mi ritrovai il nuovo arrivato alle spalle;  la tensione iniziò a salirmi,  i suoi occhi erano puntati dritti verso i miei con decisione,  subito iniziai ad affrettare il passo, ma non servì a molto, "perché non gli chiedi cosa vuole invece di scappare". Pensai,  così decisi di fermarmi,  presi un respiro e mi girai,  alzai gli occhi vedendo il ragazzo a poca distanza da me,  "Bassina,  come ti ricordavo". Disse facendo un sorrisetto e appoggiando una sua mano sul mio fianco,  indietreggiai spaventata, "in che senso come ti ricordavo". Mi chiesi stupita,"C-come fai a ricordarti qualcosa?".   Dissi incredula,  Thomas mi aveva raccontato che nessuno ricordava nulla di ciò che c'era prima del labirinto, "Alex,  dobbiamo andare.  Noi non apparteniamo a questo posto,  avanti,  torniamo a casa.  Hai perso fin troppo tempo qui". Disse prendendomi per mano,  subito le ritirai impaurita,  "Chi sei?  Come fai a sapere il mio nome?  E cosa vuoi da me? " . Chiesi impaurita,  ma la risposta non tardò ad arrivare, "Sono Will,  ti basta sapere questo,  non posso dirti che cosa c'è dietro a tutto questo.  Devi sapere solo che hai deciso di cancellare la tua memoria di tua iniziativa e che quell'ascensore ha portato l'ultimo carico.  D'ora in poi non ci saranno più provviste oltre a quelle e,  se nonnvuoi morire di fame,  ti conviene seguirmi".Disse convinto, " Se non sei realmente pazzo,  dammi una prova che quello che stai dicendo è reale". Dissi, lui tirò fuori dalla tasca dei pantaloni due specie di siringhe," Guarda, sono delle fialette.  Curano dalle punture dei dolenti, tienine una,  così ti potrai curare in caso...". Rispose poggiandomene una sulla mano,"chissa se possono curare anche Thomas" . Pensai, "Ah e se te li stai chiedendo sì,  con queste il tuo amico sarà salvo". Continuò andandosene,  sgranai gli occhi" Aspetta!  Come hai fatto a capire a quello che stavo pensando?  E cosa centra Thomas,  lui non è stato punto". Dissi seguendolo, "Presto lo capirai,  pensa a quello che ti ho detto e vai dal tuo amico,  ora ha più bisogno lui di te di quanto ne abbia io".

Maze Runner- La Cicatrice Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora