•6°Capitolo•

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Alessandro e Sara restarono perplessi dalle parole di Laura.Cosa voleva intendere?
Forse non è d'accordo con il nostro fidanzamento.. Pensa Sara ,voleva darsi un perché al comportamento di sua figlia e quello era l unico che aveva trovato oltre al solito shock a causa della viccenda del padre.
Ora i due preoccupati hanno portato Laura dallo psicologo per una seduta con esso con la speranza che sarebbe riuscito a capire il suo atteggiamento al quanto strano.
"Come ti senti oggi ,piccola?" domanda lo psicologo con voce gentile mentre Laura si accomoda sul divanetto,lei aveva sempre preferito quel divano al muro che mettersi dove solitamente si sdraiavano i pazienti dello psicologo.
Non avevano mai capito questa sua preferenza,ma lo psicologo la lasciava sdraiare dove più si trovava a suo agio.
Laura in rispostaalla domanda di esso ,annui con una piccola alzata di spalle.
Era tornata la bambina chiusa e fredda.
"Hai ancora incubi?" chiede poi lui.
In tanto Alessandro e Sara si siedono su due sedie vicino all entrata appoggiate alla parete ed osservano la seduta,avevano avuto il permesso dallo psicologo di restare in stanza.
"Non sono più incubi" ammette la bambina con voce neutra guardando nel vuoto poi gira lentamente la testa verso lo psicologo fissandolo intensamente "è realtà" aggiunge poi con una freddezza incredibile.
Sara rimane spiazzata da quei suoi atteggiamenti inquietanti,rivoleva la sua bambina,quella di un tempo,le si inumidirono gli occhi al pensiero ma cacciò subito via le lacrime.
Non voleva che la figlia la vedesse piangere,sopratutto non in quel momento,doveva essere forte.
Lo psicologo continuò a parlare con lei cercando di avere da essa delle risposte ma Laura non aveva più aperto bocca a nessuna delle sue domande.
"Hai deciso di non rivolgermi più la parola?" Laura continua a guardare in su nel vuoto "ma io ho già detto tutto" ribatte tranquilla senza degnargli di uno sguardo.
"Cosa intendi per 'è realtà' ?" chiede lo psicologo gentilmente sperando in una risposta soddisfacente "lui non è più nella mia testa.Ora è libero" risponde lei "Posso vederlo" sussurra poi allungando le parole per più tempo del necessario.
Lo sguardo dello psicologo diventa man mano sempre più preoccupato ma cerca di non farlo a vedere a Laura,lancia uno sguardo ad Alessandro e Sara come per dire 'c'è ancora molto da fare ' .
Sara inizia a chiedersi se sua figlia non fosse arrivata alla pazzia,le scapparono le lacrime e qualche singhiozzo e si precipitò fuori dalla stanza seguita da Alessandro.
"Chi puoi vedere?" continua lo psicologo professionalmente
"Mio padre" sottolinea queste parole con un sorriso tirato sul lato destro del viso.

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