Cercai di ignorarla per tutto il resto del tragitto, osservando le gocce che facevano a gara per arrivare dall'altra parte del finestrino. Ma per quanto cercassi di convincermi che Jessica mentiva c'era sempre una parte di me che sperava che Michael fosse davvero qui e che avrei potuto passare davvero un anno con lui.
Avrei finalmente potuto abbracciarlo, sentire la sua voce, rivedere il suo sorriso....
Il suo sorriso... Quello che nessuno potrebbe dimenticare, quello che tutte le ragazze vorrebbero vedere e che io mi sono lasciata sfuggire.
Ma questa volta non lo avrei lasciato andare, avrei lottato per lui. Spero solo che lui non mia abbia messa nel dimenticatoio.
Non illuderti, Brenda. Non sei nessuno.
Grazie subconscio.
Dopo cinque minuti scesi dal pullman, senza badare a Jessica, e mi diressi verso la struttura scolastica.
Mentre camminavo osservavo i ragazzi e le ragazze parlare allegramente tra di loro, cosa che mi fece ricordare quanto io fossi effettivamente sola.
Salii le scale, cercando di non andare a sbattere contro nessuno.
Quando entrai in classe la professoressa di diritto non era ancora arrivata.
Mi diressi verso il mio banco e notai che ne fosse stato aggiunto un altro affianco, se Jessica si fosse messa vicino a me l'avrei soffocata con i libri.
Notai che tutti facevano un gran casino. Non c'era da meravigliarsi se la nostra classe fosse considerata la più caotica di tutta la scuola. Nessuno aveva intenzione di tacere nemmeno per un secondo e mi stava già per venire un gran mal di testa.
Come l'unica volta che andai in discoteca: c'era un gran macello e in più l'alcol che ingerivo in continuazione non giovava a mio favore. La serata si concluse con una me vomitante e un taxi puzzolente che mi riaccompagnava a casa.
Chi aveva pagato la corsa? Un momento, nessuno ha pagato la corsa! Ops.
Avrei voluto che uno di quei veicoli gialli mi spiattellasse al suolo in quell'istante perché, quando mi voltai, rischiai un attacco di cuore e rimasi per un po' incantata e sorpresa, a causa di ciò che vedevo: Jessica e Michael stavano entrando in classe, mentre tutto il resto della classe li fissava e bisbigliava.
Lei acccollata a lui e lui mi fissava: forse sperava che lo andassi a salutare. Lo avrei anche fatto se solo la strega affianco non mi avesse guardata con aria omicida. Lui, probabilmente, notò la mia faccia intimorita e sembrò capire limitandosi a lanciarmi uno guardo comprensivo accompagnato da un dolcissimo sorriso che mi fece sciogliere il cuore. Ricambiai il sorriso con uno che brobabilmente mi fece sembrare un'ebete.
Rimanemmo a fissarci per qualche secondo, mentre Jessica cercava di capire cosa significasse quello sguardo per noi, sporgendo la schiena leggermente in avanti e passando con lo sguardo da me a Michael, e viceversa.
Probabilmente per lui il tutto significò ben poco, ma per me era lo spettacolo più bello che Madre Natura potesse offrirmi.
L'arrivo della professoressa mi distrasse dai miei pensieri piacevolmente confusi e fece svolazzare via le farfalle che un secondo prima sostavano liberamente nella mia pancia. -Buongiorno ragazzi- ci salutò con un sorriso e noi rispondemmo come facevamo ogni volta.
Ogni mattina.
La mia vita era terribilmente monotona... Anche se credevo che l'arrivo di Jessica e Mik... Michael avrebbe portato diversi cambiamenti, e speravo che almeno in parte fosdrrk positivi.
Improbabile. C'è Jessica, ricordi?
Scusa subconscio.
-Bene ragazzi, come avrete capito, avete due nuovi compagni di classe che frequenteranno questa scuola fino alla fine di questo anno scolastico. Mi raccomando siate cortesi.- I due erano in piedi di fianco la cattedra. -Bene, perché non vi presentate?- disse in tono allegro e pacioso la prof.
Michael stava per parlare ma Jessica lo coprì. -Io sono Jessica Raimondi e vengo da Milano come il mio ragazzo, Michael. Anche lui viene dalla mia stessa città.- Disse accentuando particolarmente "mio ragazzo" e fissandomi con un'aria da gelosona e strattonando il braccio di lui a se, mentre quest'ultimo mormorava un "non è il caso".
Quando si presentò (anche se aveva già detto tutto la sua ragazza), Michael vagava con lo sguardo su tutti i compagni di classe, stanziandolo poi su di me e poi sul banco vuoto affianco al mio.
Spero solo che non voglia fare quello che credo.
-Bene ora accomodatevi sui banchi vuoti.- Li invitò la prof.
Michael camminò verso il mio banco e si sedette in quello affianco.
Michael ti odio.
-Da quanto tempo eh?- Bisbigliò guardandomi dritta negli occhi, sorridendo.
Ma sorride sempre 'sto ragazzo? Però, che sorriso... No, riprenditi Bre'.
-Già...- Risposi accennando ad un sorriso e abbassando lo sguardo. Il cuore accellerò i battiti, questi erano tanto forti da farmi sentire come sul procinto di un attacco di cuore. Le farfalle si erano moltiplicate e il mio stomaco rischiava di esplodere.
La professoressa iniziò a spiegare ed entrambi portammo l'attenzione a lei e alla collega dell'ora dopo.
Seguirei anche tutte e cinque le ore di lezione pur di evitare lo sguardo di Michael...
Mi metteva in soggezione.
Anche se dovevo ammettere che di quegli sguardi non ne avrei mai potuto farne a meno.SE LEGGETE È MEGLIO
Hi people!
Se il capitolo vi è piaciuto votate e, se volete, commentate. 😊L'ultima parte scritta in corsivo è stata creata dalla qui presente (?) MartyCool1045 !! Un applauso gente! 👏🏻👏🏻
I primi capitoli saranno introduttivi e forse un po' pesanti ma portate pazienza.Cosa pensate possa succedere nel prossimo capitolo? (mely_5sos_fam non fare spoiler)
Ps: ho volontariamente creato una protagonista che non andasse d'accordo con i suoi coetanei perché i 5sos, ai tempi del liceo, erano trattati come degli sfigati solo perché erano diversi.
Sono consapevole del fatto che questa situazione viene riproposta in molte fan fiction e questa è (più o meno) la mia giustificazione, ecco.Ho deciso di suddividere i capitoli in due parti per evitare che fossero troppo pesanti e lunghi.
Okaaaay. Alla prossima!! 💕
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Unpredictable|| Michael Clifford
Fanfiction- Come fai a vivere in pace? Come cazzo fai a rimanere così fottutamente calmo?- -Dopo un po' ci fai l'abitudine. E poi se ti scandalizzi per così poco non oso immaginare come reagiresti se sapessi anche il resto della storia.- Pronunciò quelle pa...