Capitolo 7

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La pioggia iniziò a cadere fitta, io e la mia famiglia eravamo ancora lì a guardare il corpo di Toby che veniva portato via in un sacco nero su una barella. Ormai le lacrime cadevano da sole sulle mie guance e non riuscivo più a capire quali fossero lacrime e quali gocce di pioggia. Mi trovavo appena dietro al nastro giallo che la polizia aveva piazzato in un raggio di dieci metri intorno alla sagoma del suo corpo. Vidi Sam al mio fianco togliersi la giacca e posarmela sulle spalle, immediatamente mi resi conto che indossavo solamente la maglia di Toby ma non sentivo freddo, sinceramente non sapevo cosa stavo provando. Non sentivo niente!
Lo guardai per ringraziarlo e lui mi cinse le spalle con un braccio,
-Dovrei farvi alcune domande se non vi dispiace.- disse il poliziotto con i baffi a me e mia madre.
Ero seduta sul divano, quel divano dove trovavo tutti giorni Toby ad aspettarmi dopo scuola. Cercai di scacciare questa immagine dalla mia mente, non riuscivo ancora a capacitarmi di quello che era successo. Sam era al mio fianco, lui non c'entrava niente, era lì solamente per sostenermi mentre il poliziotto mi interrogava per scoprire cosa fosse successo.
Mia madre era in cucina a preparare del tè caldo ma sentivo chiaramente i suoi singhiozzi soffocati.
- Non ho visto chi c'era nella macchina.... Ricordo solo che era nera.- raccontai tutto quello che sapevo, rivivere quel momento mi fece venire i brividi lungo tutto il corpo. Forse dovuti anche dal fatto che ero ancora bagnata dalla pioggia, mi strinsi nella giacca di Sam. Mi prese la mano e inspiegabilmente mi sentii lievemente meglio capendo di non essere sola in quell'incubo che stavo vivendo.
Mia madre uscì dalla cucina, reggeva un vassoio di legno con sopra quattro tazze, una tegliera e una zuccheriera.
Non la riconoscevo, non l'avevo mai vista in quel modo, aveva appena perso un figlio. Perché per lei Toby era proprio un figlio, l'aveva cresciuto lei da sola e gli voleva un bene immenso proprio come ad ognuno di noi. Il vassoio tremava tra le sue mani, i capelli bagnati dalla pioggia e arruffati, le occhiaie e occhi gonfi e rossi dalle lacrime. Mi sembrò più vecchia di almeno dieci anni, mi sentii male per lei ma forse agli altri anche io apparivo così.
Avvolsi le mani attorno alla tazza che emanava calore e iniziai a sorseggiare lentamente il tè per non ustionarmi.
Mi venne un lampo di genio,
- Sabato scorso io e mi sorella siano andate ad una festa...- feci una pausa di riflessione raccontando l'avvenimento al poliziotto che iniziò a scrivere sul suo blocchetto, pensai mi volesse fare una multa per un istante.
- Un ragazzo ci stava provando con me così Toby è intervenuto e si sono picchiati e ricordo benissimo che quel ragazzo lo ha minacciato di ucciderlo.- non volevo che tutti sapessero che quel ragazzo mi voleva stuprare, mi sarei sentita in imbarazzo a dirlo soprattutto davanti a mia madre e Sam.
- Sapresti descrivermi questo ragazzo?- mi chiese il poliziotto continuando a scrivere, io feci mente locale cercando di ricordarlo ma quella sera era molto offuscata,
- Era nero e aveva dei folti capelli ricci... Non ricordo altro signore.-
Il signore ci ringraziò e se ne andò subito promettendoci giustizia e io sperai che succedessa veramente ma nessuno aveva giustizia in quel quartiere.

Andai in camera lasciando tutti al piano di sotto anche l'unico migliore amico che mi era rimasto.
Non ero pronta a quello che c'era in quella stanza, il suo profumo era così intenso lì che credetti di svenire. Raggiunsi la cassettiera e guardai le nostre foto nelle cornici e attaccate alla parete intorno allo specchio. Ripensai ai suoi occhi nei miei, quei occhi che avevo visto poco fa privi di vita e di alcun sentimento.
La morte è una cosa completamente stupida e senza senso, le persone pensano che sia la persona che muore quella sfortunata invece sono le persone che gli sono vicine e che per uno strano caso non sono morte a soffrire veramente. Ti chiedi: perché è morto? Perché lui e non io? Perché dio ha voluto punirmi così?
Alla fine si arriva sempre a questa conclusione, Dio ha voluto punirci per qualcosa che si è fatto ma che non ricordiamo molto probabilmente. Per noi è sempre colpa di Dio alla fine, quando siamo arrabbiati ce la prendiamo con lui, quando ci succede qualcosa si brutto ce la prendiamo con lui. Ma qualche volta sappiamo anche riconoscergli cose belle.
Io non capisco il perché si debba morire, la tua vita finisce e basta, cessi di esistere in un istante e tutto quello che hai fatto mentre eri in vita non ha più senso perché diventa uno stupido trattino sulla tua lapide.
Io sono stata cresciuta come una cristiana ma non ne ho mai capito il senso, non ho mai capito perché attribuire la nostra intera esistenza ad una persona che non conosciamo e non riusciamo nemmeno a vedere.
Ma voglio sperare nel paradiso, in una vita oltre la morte, un posto di beatitudine perché se dio ci ha creati come dicono non può farci morire così ingiustamente.
Passai tutta la giornata chiusa in camera a piangere, ma non sentivo niente dentro, lo sapevo che era morto ma non riuscivo ancora a realizzarlo. Lo sentivo ancora vicino a me in qualche modo.
Sentii la porta aprirsi mentre guardavo il cielo diventare rosso fuori la finestra.
- Ehi scendi a mangiare ti prego! Abbiamo ordinato della pizza anche per te.- disse Sam mettendomi una mano calda sulla spalla, mi girai verso di lui distogliendo lo sguardo dal tramonto. I suoi occhi erano rossi ma sapevo che non aveva pianto, lui non piangeva mai. Mi tese una mano per aiutarmi ad alzarmi e la afferrai sorridendogli lievemente. Una volta impiedi lo seguii al piano di sotto dove c'era tutta la mia famiglia raccolta sul divano con tre scatole di pizza. Mi sentii momentaneamente persa, di solito Toby mi occupava un posto vicino a lui ma questa volta lui non c'era, vidi Sam sedersi e indicarmi il posto libero vicino a lui, lo raggiusni ancora un po' scombussolata.
Avevano tutti gli occhi incollati alla televisione mentre mangiavano tranne me e mia madre che guardava attentamente il suo pezzo di pizza. Sam avvolse le mie spalle con un braccio e mi sorrise, apprezzavo il fatto che fosse lì per sostenermi. Era un ragazzo forte e mi sentivo protetta al suo fianco ma nessuno potrebbe prendere mai il posto di Toby.

Quando Sam se ne andò io tornai in camera, aprii la finestra per far uscire l'odore di lucido da scarpe e cacciare dalla mia mente quella valanga di ricordi che avrei voluto mettere in un cassetto e lasciare lì per sempre.
Mi allungai sul letto cercando di addormentarmi ma appena chiudevo occhio l'immagine di Toby senza vita sul marciapiede mi impediva di dormire. Mi girai e rigirai nel letto per un paio di ore ma poi capii che uscire un po' e schiarire le idee sarebbe stata la scelta migliore. Mandai un messaggio a Sam:

Vediamoci tra mezz'ora al ponte.
Nora

Mi rispose dopo nemmeno due minuti con un semplice ok, evidentemente era sveglio anche lui affollato da ricordi proprio come lo ero io.
Infilai un paio di jeans strappati, una felpa nera e le converse dello stesso colore. Scesi al piano di sotto in punta di piedi cercando si non far svegliare nessuno presi dall'appendi abiti vicino la porta il mio giubbotto e un capellino di lana bordeaux insieme alle chiavi di casa.
L'aria era freddissima e sentii rapidamente la pinta del mio naso e le guance diventare rosse, infilai le mani in tasca e abbassai il viso così da coprirlo fino al naso con il colletto del giubbotto.
Non dovetti camminare tanto per arrivare al ponte dove avevo dato appuntamento a Sam e lui era li ad aspettarmi pogiatto al parapetto di cemento grigio. Mi salutò con un cenno del capo e io feci lo stesso avvicinandomi a lui e sporgendomi per guardare la strada che scorreva sotto al ponte. Una delle strade più popolate della città, dove le macchine passavano ad altissima velocità e bastava un passo per farla finita definitivamente, un passo ed eri morto, non c'era via di scampo se cadevi di lì.
-Non riuscivi a dormire?- mi chiese Sam guardando le macchine che sfrecciavano sotto i nostri piedi.
- No, e tu?- mi rispose di no con la testa e capii chiaramente che stava soffrendo, cosi mi avvicinai a lui e avvolsi le braccia attorno al suo poggiando la testa sulla sua spalla.
- Devo dirti una cosa Nora.- non si girò a guardarmi ma capii dal suo tono di voce che era una cosa seria.
-Quel giorno al parco Toby mi ha chiesto una cosa che riguardava te...- fece una pausa guardandomi negli occhi, sembrava preoccupato dalla reazione che avrei avuto, si passo le mani sul viso e continuò a parlare,
- Mi ha chiesto di prendermi cura di te se gli fosse successo qualcosa. Sapeva che prima o poi probabilmente ti avrebbe lasciata anche se non voleva, sinceramente non lo so cosa pensava... Forse che sarebbe finito in prigione per spaccio ma penso che sapesse anche che sarebbe potuto morire.- mi sentii le gambe tremare quasi non resistettero al mio peso dopo questa batosta, non pensavo si preoccupasse così per me, era uancosa dolcissima ma ero anche arrabbiata perché lui pensava che io non riuscissi a cavarmela da sola.
- So perfettamente cosa stai pensando Nora, ti conosco troppo bene. Lui non ha mai dubitato della tua forza, lui si stava solo preoccupando del tuo futuro... Sai che se mi sposassi mi darebbero una casa lontano da qui.-
- Sati dicendo che lui avrebbe voluto che ci sposassimo così da farmi andare via da questo posto?- gli chiesi incredula,
- Già, anche secondo me è una cosa giusta Nora. Io gli ho fatto questa promessa ma non posso di certo costringerti a sposarmi.-
Dopo poche ore dalla morte del mio ragazzo non mi sarei mai immaginata di trovarmi davanti ad una scelta del genere.
- Devo pensarci Sam, non penso di essere in grado di decidere ora.-
- Certo prenditi un po' di tempo, è normale anche io mi sono sentito così quando me lo ha chiesto ma in fondo è una cosa giusta. Non siano di certo degli estranei e converrebbe ad entrambi andar via da qui.-
Dopo quel discorso Sam mi accompagnò a casa con il suo furgoncino. Non chiusi occhio quella notte, ero uscita per schiarirmi le idee ed ero rientrata più confusa di prima.

~Ecco il nuovo capitolo, è più lungo del solito ma mi è sembrato giusto visto che ci ho fatto aspettare più a lungo del solito. Scusate se ci sono degli errori ma sono un po' stanca ma anyway spero vi piaccia. Lasciate una stellina se vi è piaciuto e magari anche un commento. Grazie mille!!!!

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