Capitolo 13

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Una volta arrivata davanti la porta di casa, scesi dalla macchina e un forte vento freddo mi investi. Mi strinsi nel cappotto e mi girai verso Sam prima di chiudere lo sportello.
-Dobbiamo parlare con mia madre Sam.- lui annuì e così dopo aver parcheggiato dietro l'angolo camminammo sul marciapiede. Si sentivano solo i nostri passi nella lunga strada illuminata dai lampioni, erano le cinque del pomeriggio ma sembrava già notte fonda.
Pescai le chiavi dalla borsa e aprii facendo due scatti, una calda atmosfera si avvertiva dentro casa.
I miei fratelli guardavano la televisione e Molony era ai loro piedi accocolata nel suo caldo pigiama rosa. Mia madre era in cucina che scaldava del te e le risate di Cece e Sandy risuonavano per tutta l'abitazione, scatenò in me un grande sorriso quella visione. Non pensavo potessimo tornare ad essere una vera famiglia dopo quello che ci era accaduto.
Appena Sam chiuse la porta tutti si girarono verso di noi e Molony ci corse in contro abbracciando contemporaneamente la mia gamba e la sua. Lui la prese in braccio e iniziò a farle il solletico.
Io intanto raggiunsi mia madre in cucina,
- Mamma io e Sam dobbiamo parlarti.- lei annuì un po' preoccupata,
-Ragazzi è ora di fare i compiti dia tutti in camera!- ordinò mamma ai miei fratelli probabilmente per poter parlare tranquillamente senza che ci sentissero, salirono tutti le scale sbuffando e protestando ma lo fecero, facevamo sempre quello che ci ordinava.
Molony andava ancora all'asulo e chiaramente non aveva i compiti, ma stava tranquilla davanti la televisione a guardare i cartoni. Ci sedemmo attorno al tavolo e iniziammo a sorseggiare il tè, ero agitatissima di dirglielo ma comunque non avrebbe cambiato la mia indea, speravo solo fosse dalla mia parte.
Presi un sorso di te mentre guardavo Sam che muoveva freneticamente le gambe sotto il tavolo e si asciugava le mani palesemente sudate sui jeans, sembrava preoccupato quanto me.
- Mamma, non so se lo sai ma Sam fra poco si arruolerà nell'esercito...- dissi posando la tazza sul tavolo e osservandola attentamente senza scollargli gli occhi di dosso un istante, l'avvolsi con le mani e presi un gran respiro.
- Pensiamo che la cosa migliore sia sposarsi!- pronunciai quelle parole velocemente ma a bassa voce, ero quasi preoccupata che non mi avesse sentita visto il silenzio che seguì finché non intervenne Sam qualche istante dopo,
-Ci offrirebbero una casa, in un bel quartiere e il mio stipendio sarebbe abbastanza da mantenere la famiglia.- la sua voce era insicura e fragile come non l'avevo mai sentita, possibile che mia madre lo intimorisse cosi!?!?
Alzai lo sguardo finalmente e guardai mia madre, la sua espressione era incomprensibile. Le gambe incrociate e la tazza di tè, circondata dalle mani, poggiata sul ginocchio. Era giovane per aver così tanti figli e le disgrazie della vita le avevano tolto tutta la sua giovinezza rimaneva sempre bellissima. Con la carnagione scura, i capelli lunghi e ogni roccio ricadeva perfettamente in ordine sulle spalle, le labra carnose e gli occhi scuri incorniciati di lunghe ciglia.
Sembrò quasi essere in trance mentre ci osservava senza espressione finché non si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio e parlò.
-Siete due ragazzini come farete a crescere un bambino da soli? Senza contare le bollette e tutte le spese che ci sono in una casa e tutte le responsabilità che comporta questa vostra famiglia come dite voi.- cui sollevata che finalmente parlò e mi aspettavo quel discorso da lei come da ogni madre premurosa che si preoccupa per la proprio figlia.
-So benissimo che sarà difficile, come per tutti all'inizio credo ma io devo farlo. Non voglio che mio figlio cresca in questo posto!- la mia voce suonava flebile ma comunque forte e pieno di derminatezza,
-E io starò al suo fianco sempre!- ora anche la voce di Sam era cambiata, sembrava più sicura, sorrisi per quello che aveva detto e gli afferrai la mano.
- Capisco le vostre motivazioni ma non potete chiedermi di accettare questa cosa.- disse infine scuotendo il capo,
-Mamma noi lo faremo con o senza il tuo consenso!- sentivo le guance riscaldarsi, da madre come poteva impedirmi di dare un futuro migliore a mio figlio?!?!
-Bene Nora allora credo che non avrai tua madre il giorno del tuo matrimonio.- sentii velocemente le lacrime appannarmi la vista, cercai di ricacciare via ma iniziarono presto a rigarmi le guance.
La guardai un ultimo secondo ma quelle parole continuavano a rimbombare nella mia mante.
Mi alzai di scatto e salii al piano di sopra seguita da Sam.
Chiusi la porta della cameretta alle nostre spalle e mi accascia a terra scoppiando in un pianto liberatorio. Sam si misi vicino a me e mi tirò delicatamente verso di se, mi misi a sedere sulle sue gambe circondando gli la vita con le mie e premendomi contro il suo petto, lui mi abbracciò e con una mano accarezzava i miei capelli. Continuavo a singhiozzare, sapevo non sarebbe stata facile e quello era solo io primo degli o ostacoli che mi si sarebbero presentati ma dovevo farlo non tanto per me ma per la creaturina che stava crescendo dentro di me.
-Stai calma! Parlerò con tua madre e vedrai che la riuscirò a convincere te lo prometto.- alzai lo sguardo verso Sam, lui mi asciugò le lacrime con il pollice.
-No Sam conosco troppo bene mia madre, non cambierà idea.- non parlò per qualche istante, continuò soltanto a guardarmi negli occhi.
Mi guardai intorno, in quella stanza c'era ancora il suo odore e tutte le sue cose, tutti i momenti che avevamo passato erano racchiuse in quelle quattro mura e io non riuscivo a scollarmeli di dosso. Ma non volevo, non volevo dimenticare ma solo andare avanti! Le nostre foto erano appese alla parete e i suoi abiti ancora piegati nei cassetti, la schiuma da barba e l'orologio sulla cassettiera insieme ad un accendino rosso. La sua voce e la sua risata erano ancora lì e anche io c'ero ma con l'uomo che stavo per sposare e che aveva accettato di prendersi cura della famiglia del suo defunto migliore amico. Mi domandai cosa ci facessi ancora lì, quel posto non mi apparteneva più seppur pieno di troppi bei ricordi era ora di andare via.
Presi un borsone e ci misi dentro tutte le mie cose, aprii l'armadio di Toby e guardai attentamente tutte le sue cose, presi solo la sua maglia preferita, quella che mi faceva indossare di notte e una felpa. Poi presi qualche foto, lo spazzolino da denti e chiusi notando che Sam mi stava guardando curioso.
-Vengi a stare da te, spero che per te non ci siano problemi!- chiesi tornando ad essere felice, dovevo esserlo, non volevo più soffrire e non lo avrei fatto.
-No certo. Andiamo!- ora eravamo noi contro il mondo intero.

~People ecco il nuovo capitolo. So benissimo che fa schifo ma diciamo che sono un po' agitata per l'inizio della scuola e non ho potuto dare il meglio di me. Anyway spero vi piaccia! Ho notato che non lasciate commenti così ho deciso che ogni capitolo vi farò una domanda (sperando che qualcuno risponda, pls) e magari votate anche.
Voi avreste accettato di sposare Sam?

I walk aloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora