CAPITOLO I

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Eccoci, ci siamo, sono a Las Vegas nel tavolo finale del mondiale di poker Texas Hold'Em contro Sarah. Siamo ormai alle mani decisive, il continuo aumentare dei bui ci stanno letteralmente "mangiando" le chips che abbiamo davanti. Arrivano le carte, siamo con l'acqua alla gola. A me tocca A di cuori e J di fiori e a Sarah, boh, chi lo sa? Tocca sapere a me cosa avrà. Io sono al grande buio e lei al piccolo e decide di chiamare. Io non esito e faccio check. Arriva il flop: K di cuori, J di quadri e J di picche sono le carte che mostra la bellissima dealer Monica. Sarah punta, io (con un po' di paura) decido di andare dritto a fare ALL IN. Sarah decide di guardare, sono leggermente più lungo di lei con le chips e ......

DRIIIIIIIIN!!!!!!

Cavolo, è suonata la sveglia. Devo alzarmi per andare all'università. Sono pure leggermente in ritardo; non ho accusato che la sveglia è suonata già per la terza volta. Devo sbrigarmi; ma che bel sogno ho fatto, ma purtroppo solo un sogno. Inizio ad alzarmi e fare le consuete cose mattutine: vado in bagno a sciacquarmi un po', faccio colazione, mi vesto per bene, occhiali da sole che fanno tanto da figo e controllo nello zaino se ho messo tutto. Ci siamo. Mio padre mi da' uno strappo con la sua auto alla fermata del bus. Sono alla fermata, mi ricontrollo, ma sapevo di aver portato il portafoglio, cellulare e chiavi di casa. Ecco, dopo un breve (beh, diciamo breve) ritardo, arriva il bus che mi deve portare fino all'università. Ho fatto quel sogno e quasi non ho dormito, beh decido che sia ora di dormire un po' nel pullman; certo non è la stessa cosa, ma va bene lo stesso. Dopo circa un'ora di viaggio, arrivo a destinazione e mi reco in facoltà. Prima lezione di oggi: probabilità e statistica e già inizio a prepararmi mentalmente, ma prima un bel caffè ci vuole proprio. Incontro i miei soliti amici di sempre, Andrew e Paul ed andiamo ai distributori per sorseggiare un buon espresso in compagnia. Parliamo un po' di tante cose, della lezione, di calcio (sono l'unico milanista in mezzo a due juventini) e di poker. Cavolo, un po' mi ritorna il sogno che ho fatto, ma cerco di non pensarlo. Andiamo verso l'aula e noto un cartello pubblicitario in bacheca: Torneo di Poker Texas Hold'Em a Milano il 16 dicembre di quest'anno. Il Buy In (ovvero, l'iscrizione) è di 300,00 €. I premi sono: I primi tre classificati vanno di diritto a Las Vegas, mentre i secondi tre dovranno affrontare un turno preliminare a Montecarlo. Lo leggo solo per curiosità e penso tra me e me "ma chi cavolo ci deve andare a questo torneo, tanto nemmeno arriverò tra i primi venti, figurati se arriverò nei primi sei". Andiamo in aula, c'è il professo re che entra dopo di noi ed inizia a spiegare la lezione. Dopo qualche ora mette in mezzo il poker per spiegarci le probabilità; io un po' mi accanisco, ma nemmeno più di tanto, mentre vedo Andrew e Paul molto più interessati di me, ma non do molto peso alla situazione. Passano altre due ore e termina la lezione, per oggi non devo seguire più nulla. Saluto i miei amici e torno a casa riprendendo il bus che oggi mi ha accompagnato e ripenso a quanto fatto in giornata.

A proposito, non mi sono ancora presentato. Sono Dave, classe 1989 e frequento la facoltà di Ingegneria Informatica presso l'Università di Salerno. Ho un po' di passioni, tra cui il calcio (l'ho detto prima, ma lo ripeto, sono un gran tifoso del Milan), i videogames, la musica, ed il gioco delle carte (indovinate quale gioco mi piace di più? Esatto: il poker).

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