CAPITOLO VII

7 0 0
                                    

Ci siamo, oggi è domenica e la mia sveglia mi dà la tregua settimanale; non si mette a suonare come una pazza e non mi tira giù dal letto, perché, almeno la domenica, sono padrone di svegliarmi quando voglio.

La giornata parte bene, una colazione più che abbondante: latte con biscotti e qualche fetta biscottata con marmellata (giusto per trattarmi bene).

Decido di andarmi a fare una bella passeggiata per smaltire un po' e noto con gran piacere Ferd e Lud che escono da casa loro; ci facciamo compagnia nel percorso che facciamo e mi invitano nel pomeriggio a giocare a poker con loro; accetto ben volentieri di farlo, ma sempre dopo il pranzo. Parliamo del più e del meno, su come proseguono le nostre vite e delle nostre passioni come le coltiviamo giorno dopo giorno, ma sembra brutto farlo così, senza mangiare qualcosa e ci fermiamo al bar vicino da noi, al Cirillus, per un buon aperitivo.

Quando ci si diverte il tempo passa troppo veloce; infatti il telefono mi squilla: è mia madre che vuole mie notizie e mi chiede di tornare a casa, che si pranza. Ottimo, mi sono fatto richiamare; Ferd, Lud ed io ce ne andiamo (devono pur pranzare anche loro), ma prima salutiamo Marian, il nostro barista di fiducia.

Arrivo a casa e già la tavola è pronta; stanno aspettando solo me: ma che gentili sono mia madre Rose, mio padre Dominick e mio fratello Nick, senza dimenticare la mia cagnolina Chanel (una bellissima e tenerissima yorkshire).

Siamo di domenica ed il pranzo è una vera e propria maratona; ecco il menù:

Primo piatto: scialatielli con frutti di mare; secondo piatto: frittura di mare (gamberetti e calamari) e poi, a seguire, cozze scaldate con limone. Alla fine dolci e un po' di liquore che fa digerire (digerire, insomma, ci vorrebbe l'intera bottiglia per farlo).

Dopo un piccolo riposo, vado da Ferd e Lud a giocare. Appena arrivo mi accolgono come se fossi mancato da un secolo (ma se ci siamo incontrati stamattina? Lo so, mi vogliono troppo bene i miei due fratelli acquisiti). Ferd prende la valigetta (vi giuro, ogni volta che prende quella valigetta, mi ricorda i vecchi tempi, quando circa dieci anni fa, giocavamo con la stessa valigetta; anche lei è invecchiata con noi. Quelle bellissime serate non posso fare altro che ricordarmele; ci divertivamo moltissimo con pochissimo) e iniziamo a giocare.

Dopo un'ora di gioco la partita già finisce: vince Ferd, secondo Lud e terzo io, ma è stato bellissimo giocare con loro ancora una volta.

Essendo domenica, c'è anche il campionato di Serie A da seguire; ieri sera il "mio" MILAN ha vinto per 3-0 in casa contro il Chievo, ma stasera c'è Napoli-Inter e Lud mi invita a rimanere a casa sua per seguirla iniseme (la nostra passione che tanto ci ha unito e che sempre ricorderemo con tanto piacere, anche ricordando le vecchie partite giocate nel cortile di casa mia).

E' vero, sono milanista, ma dato che quelli dell'Inter sono i nostri peggiori rivali da una vita e dato che odio l'Inter, stasera mi viene automatico tifare per il Napoli (Lud ha un alleato in più stasera; ma quando ci sarà MILAN-Napoli, caro Lud, non ti conoscerò quella sera).

ALL-IN: This is my Life!!!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora