CAPITOLO IV

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Ci siamo, oggi è la mia giornata libera e non devo andare all'università; devo sistemarmi gli appunti che non avevo orinato ieri e devo partecipare al tavolo preliminare più in tarda serata (stavolta mi devo concentrare ragazzi; è l'ultima occasione che ho per andare a Milano senza pagare l'iscrizione). La cosa bella di oggi è che non devo seguire la solita routine, ma leggo comunque l'oroscopo di oggi che conclude così: "... fate le scelte giuste ed avrete ottimi risultati" (ragazzi, sarà la volta buona per vincere questa partita? Chi lo sa e chi vivrà vedrà).

Abbondante colazione, con latte e biscotti, una bella doccia di prima mattina che mi rilassa e mi prepara alla giornata e subito ci si mette ad ordinare tutti gli appunti, mentre sistemo, ripeto pure.

Finito di studiare, non ho altro da fare che aspettare a stasera; devo passare il tempo in modo piacevole; vado a trovare dei miei amici che abitano a quattro passi contati da casa mia: sono Ferdinand e Ludvig (dico che sono amici, ma per il rapporto che abbiamo, si può dire che siamo fratelli).

Ci salutiamo come se fosse la prima volta, con Ludvig parlo di calcio, mentre con Ferdinand tutto quello che non riguarda il calcio e nel discutere, tra un argomento e l'altro, ci troviamo a parlare della nostra passione comune: il poker.

Di tanto in tanto giochiamo a poker tra di noi e li invito a giocare seduta stante per allenarmi per stasera, dopo aver parlato del torneo che potrei avere a Milano per poi avere l'occasione difficile per Las Vegas, al tavolo finale mondiale, altrimenti (cosa un po' meno difficile) è andare a Las Vegas passando per Montecarlo; loro accettano volentieri e facciamo qualche mano di allenamento.

Nel giocare, vedo l'orologio e mi accorgo che è già ora di andare a casa; devo cenare e devo giocare. Saluto Ferd e Lud (concedetemi di chiamarli col diminutivo; sono pur sempre miei "fratelli") e mi reco a casa.

Ceno in modo abbastanza strano; già sto pensando alla partita e mangio troppo nervoso, ma devo calmarmi, il poker non è per persone agitate.

Ore 21:00, si inizia a giocare; siamo quei nove sopravvissuti ieri.

Le prima mani, decido di passare sempre, anche perché non mi arrivano buone carte da giocare, mentre gli altri hanno buone carte e decidono di "rompersi" tra di loro, tanto è vero che ci sono già due eliminati; strano ma vero.

Mi arriva, verso la ventesima mano, il punto che non sopporto: il tris di Jack (uno in mano e due sul board dopo il flop con un Asso al centro). Stavolta non ci casco e decido di passare; seguendo la mano mi accorgo che ho fatto troppo bene, perché il mio avversario aveva un bel Full di Jack con Assi.

Sono un po' corto e faccio la giocata strana: vado ALL IN con 7 e 2; il mio avversario con A e K viene a vedermi, li vedo e già mi preparo ad uscire e penso a come fare 300,00 euro per andare a quel torneo. Non ci credo: escono sul flop due 7 ed un 2 (Full di 7 con 2; e che cu....ore che ho!!!) e riprendo ad essere abbastanza pieno, con uno bello stack.

Riparto con la strategia di prima, passando mano dopo mano; la strategia funziona, perché ne vengono eliminati altri due e siamo rimasti in cinque.

Adesso mi arriva la mano che sognano tutti, mi arrivano i due Assi prima del flop (quelli che gli americani si divertono a chiamare American Airlines) e decido di giocarle soft, facendo un piccolo rilancio; adesso noto una cosa strana, che i due più corti di me decidono di fare ALL IN l'uno sull'altro; sto sognando, non ci credo e clicco sul tasto ALL IN anche io: io Asso Asso, gli altri due hanno rispettivamente King King e Queen Queen; adesso si inizia a tremare. Flop: 7, 4, 2. La tensione sale!!! Turn: King ed urlo ad alta voce: "Porca trota, lo sapevo!!!" (Ragazzi, meglio un riferimento ittico, che nominare l'antica città greca). River: ASSO. "YEAH, COME ON" Ne elimino due in un colpo (i due piccioni con una fava; ecco cosa voleva dire questo detto). Rimaniamo in tre e faccio ripartire la strategia, nonostante i bui sono alti, ma posso permettermelo di fare.

Questa strategia funziona troppo bene, perché come frutto dà un altro eliminato. E siamo alla finale di questo tavolo; il mio avversario è più corto di me e fa ALL IN, io ho una coppia di Jack e ci metto tantissimo per decidere cosa fare; non sono tanto sicuro, ma ci vado lo stesso. Lui mostra A e K, io J e J. Flop: 7, 8, 9. E' quasi fatta; Turn: 4. Sto in piedi, sto per esultare. River: 10. Scala contro Asso carta alta

HO VINTO IL TAVOLO; SONO A MILANO!!!

Non sto più nella pelle e faccio un urlo liberatorio che fa svegliare mamma e papà; corrono in camera e subito spiego tutto, loro sono felici per me e mi dicono di andare a dormire, che domani è un altro giorno. Si, vero. Si è fatto tardi e devo andare a letto (Ragazzi, sono troppo emozionato e non riesco a chiudere occhio, ma vi auguro una buonanotte anche a voi).

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