capitolo 3. Alice

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Alice arrivo pochi minuti dopo che mo ero rimessa a disegnare con la tazza di caffè ancora integra e posata sull'erba ancora ricoperta di rugiada.Dalla Mini verde smeraldo appena parcheggiata nel vialetto di casa vidi spuntare una testolina di folti capelli biondo cenere, acconciati con un taglio disordinato che le sparavano da tutte le parti, scompigliati. Appena la macchina fu chiusa, venni investita da una ragazza dal viso magro con le lentiggini, gli occhi verde smeraldo e un piercing al naso di cui non sapevo l'esistenza. studiai la ragazza che dopo un lungo abbraccio mi aveva finalmente lasciato libera a respirare. Ecco Alice, vestita come al suo solito con i pantaloni neri super attillati e una maglietta che le arrivava a malapena ai fianchi. Dovevo ammettere che, per quanto mi piacesse ogni parte di me, non avrei rifiutato il suo fisico atletico e i suoi occhi.
"Tuo fratello mi ha lasciata e non riesco a contattarlo da tre cazzo di giorni" O mio Dio santissimo dimmi che non passeremo così i prossimi giorni se no giuro che mi sparo!
"Ah! Scusa... Come stai? Sono cosi arrabbiata che non ho pensato ad altro" non era questo che volevo, la conversazione non avrebbe dovuto cadere su di me perché sapevo hia come sarebbe finita: le avrei dovuto raccontare di ieri sera, e ripensandoci dovetti trattenere un sorriso. "Bene" risposi vaga. "Tu, oltre il fatto di Peter?"
Lei sembrò riflettere un attimo sulla risposta che poi mi rivolse facendo spalluccie e boffonchiando un "bene". La conversazione finì li. Prendemmo la sua enorme valigia (perché doveva sempre portarsi tutta quella roba?) e la portammo in casa. Le dissi il programma della serata mentre correvo a mettere un po di musica con le casse. La riproduzione casuale fece subito partire Demi Lovato a palla che sostituì con gli Aectic Monkeys per caricarci un po e ballammo a ritmo di "Knee Socks"

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"Niente é gratuito. tutto ha un prezzo .
Per ogni guadagno, c'e un prezzo da pagare. Per ogni vita, una morte. Anche la tua musica che tanto abbiamo ascoltato, anche quella andava pagata. Tua moglie é stata il pagamento per la tua musica. Ora l'inferno é soddisfatto." Questa é la frase che lessi dal libro che tenevo in grembo mentre aspettavo che lo scrosciare della doccia cessasse per poter entrare e farla a mia volta. Era passata poco più di un'ora da quando Alice mi aveva avvisato della, a suo parere, imminente uscita. Io stavi aspettando il mio turno in doccia per darmi una ripulita dall'odore di brace e dalle tracce di fuliggine che era scappate fuori dal camino probabilmente nel momento in cui buttavo nuovi ciocchi di legno per rinvigorire la fiamma. Quell'odore che tanto mi confortava la notte quando sentivo la mancanza di casa o di lui. Mi riaccendeva i ricordi di noi due da bambini mentre giocavamo d'inverno dentro e fuori casa a rincorrerci facendo impazzire le nostre mamme che ci costringevano a rimanere davanti al fuoco per riscaldarci. La mano di Alice sulla mia spalla mi riscosse da quei ricordi tanti amati dalla mia memoria. Mi fiondai in doccia insaponandomi velocemente testa e corpo. Finiti i lavaggi, avvolta nello spesso accappatoio reso morbido dall'usura, mi incamminai verso la stanza per scegliere un abbigliamento consono per la serata. Avevo già preparato sul letto una mise carina ma al tempo stesso seducente che però non mi confondeva fino in fondo. L'idea di indossare dei semplici jeans e una delle mie solite magliette nere mi balenò per la testa, ma pensai al fatto che a Jem forse non sarebbe dispiaciuto vedermi per una volta con un indumento leggermente diverso. Quello che mi bloccava era un piccola ma non insignificante particolare... Io non avevo nemmeno un vestito di alcun genere, escludendo quello da indossare la domenica per il pranzo dalla zia. Corsi in camera della mia coinquilina momentanea con un'espressione bizzarra considerando lo sguardo interrogativo che lei mi rivolse in risposta.
"Mi serve che mi presti uno dei tuoi vestiti." con questa frase esordì e i suoi lineamenti cominciarono a mutare da sorpresa, a felicità e poi assunse una strana espressione che interpretato come curiosità e i miei sospetti vennero confermati dalla domanda che mi rivolse subito dopo, ovvero "perché ri serve un mio vestito? Chi é il principe azzurro che ti aspetta al pub?" imbarazzata da quella domanda arrossii e abbassai subito lo sguardo. Mi aveva scoperta. Comunque non mi fece altre domande e nemmeno provò a estorcermi informazioni. Invece iniziò a tirare fuori dall'armadio tutti i vestiti e gli abitini che aveva e, davanti ad unì specchio mi mise sotto il naso i modelli che potevano donarmi di più. Alla fine optai per un abito nero che mi arrivava a metà coscia che aderiva molto nelle zone dei fianchi e del seno che vennero messi subito in risalto. Lo scollo era provocante ma non troppo profondo e le spalline erano di tulle nero. Se mia madre mi avesse visto con quello addosso non mi avrebbe più fatto uscire di casa, pensai subito dopo averlo indossato. Ci abbinai una borsa in pelle nera e degli stivali, sempre prestatimi da Alice, che arrivavano fin sotto al ginocchio, con un tacco abbastanza alto sul quale, ero sicurissima, sarei certamente caduta. Anche lei indossò un miniabito, più provocante del mio, in pelle, color rosso scarlazzo, con dee maniche molto sottili e con una scollatura ondulata, quasi a cuore, che le faceva risaltare il sento di due taglie più grosso del mio. Io li non ci sarei stata, sarei sembrata una bambina negli abiti della madre. Dopo aver indossato anche lei i tacchi e dopo aver scelto una borsa tra la sfilza delle sue si diede al trucco e al parrucco di entrambe. Mi legò i capelli corvini in una coda alta e mi truccò gli occhi di nero. Lei non ci andò giù pesante con il trucco come temevo ma mise solo il mascara e un rossetto che riprendeva il colore dell'abito. Eravamo pronte per uscire quindi, prendemmo i cappotti appesi all'ingresso e salimmo sulla sua macchina che avevamo deciso di utilizzare come mezzo di trasporto.


∆•∆•∆•∆ spazio autrice ∆•∆•∆•∆
Okay, ragazzi potete uccidermi se volete perché sono totalmente sparita ma ho amato i vostro commenti dove mi chiedevate di continuare, mi hanno dato la forza e... Ta daaaaa! Ecco finalmente il terzo capitolo. Sono un po arrugginita e mi sto già dando da fare per il prossimo. I miei capitolo sono corti, se volete qualcosina in più fatemelo sapere. Vedrete cosa succederà al Towns questa sera. Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensare e alla prossima. Commentate e stellinate se vi va, giusto per sapere cosa ne pensate.

Un bacio grande :*

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 16, 2015 ⏰

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