-Il giorno della veritá-

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Sento la sveglia strillare nelle orecchie,emetto un verso di lamento la prendo dal comò e alzo la testa per vedere l'orario,sono le 8:15 e noto scritto in un angolo della larga sveglia elettronica *dom*,un enorme ghigno si forma sulla mia faccia e affondo la testa nel cuscino poso la sveglia sul comodino,la spengo e mi arrotolo nelle coperte calde per concedermi dell'altro sonno ristoratore."Tessaaa!"mi chiama mia mamma appena sente la sveglia suonare,ma la ignoro fingendo di non aver sentito la sveglia per farle capire che sto ancora dormendo."Theresaa! Scendi subito e dammi una mano nelle faccende domestiche...Non costringermi a buttarti giù dal letto!"posso sentire la rabbia nelle sue parole ma mi piace farla arrabbiare quando la ignoro"Okay,okey mamma scendo.Basta che smetti d'urlare"brontolo,sposto le coperte dal mio corpo che si infreddolisce all'immediato contatto con l'aria fredda,mi vengono i brividi e mi avvolgo in una coperta,indosso le ciabatte e e le strofino per terra fino ad arrivare alle scale quando arrivo all'ultimo gradino posso sentire il picchiettare delle unghie perfette e lunghe di mia madre contro la superficie della tazza di porcellana.Quando entro un cucina è appoggiata ai fornelli con una vestaglia rosa accuratamente stirata,i capelli raccolti con una pinza piena di glitter,il trucco senza neanche una sbavatura e tra le mani ha una tazza di caffè fumante.Mi indica la sedia facendomi cenno di sedermi,ha uno sguardo nel vuoto e non riesco a capire a cosa sta pensando di solito è facile ha uno sguardo per ogni emozione ma questa volta non capisco cosa prova,quando aggrotta le sopracciglia mi fá seriamente preoccupare,il silenzio è imbarazzante e voglio spezzarlo"Mamma quante volte ti devo dire che almeno la domenica vorrei dormire un po' in più?"gli dico con un espressione arrabbiata e lo penso davvero."Ti ho svegliata per un motivo ben preciso Tessa"
"Se è per il fatto che devo ancora.."Mi interrompe
"No Tessa è una questione importante quindi adesso ascoltami e basta.Okay?"per metá chiede per metá esige,e i dubbi che avevo prima diventano veri non so proprio a cosa pensare o a cosa si riferisce e inizio a sudare,la guardo negl'occhi e deglutisco"Va bene ti ascolto"sembra notare la mia preoccupazione e posa la tazza di caffè sul tavolo,allunga la mano per tirare una sedia da sotto al tavolo,la mette di fronte a me e ci si siede sopra,appoggia la mano sulla mia mano che stava sul tavolo e la strofina quasi per darmi conforto e invece di darmi conforto mi sento sempre più preoccupata "Allora Tessa avrei dovuto dirti questa cosa molto tempo fá,ma ho voluto aspettare finchè non fosse certa." la sua mano sulla mia si ferma,e io la guardo perplessa."Da quando tuo padre è diventato un alcolizzato totale ogni scusa era buona per litigare,rompere la prima cosa che si trovava sotto mano,e andare a passare la notte negli hotel.Insomma era cambiato totalmente e anche io come ben sai.Così ho deciso di diventare autonoma,non volevo dipendere da lui,quell'uomo che non riconoscevo più.Così andai a cercare un lavoro che potevo fare da casa,così non ti saresti insospettita della mia mancanza.E ne trovai uno che andava proprio bene,anche se nn mi piaceva,la paga era buona per badare ad entrambe così lo accettai.Io e tuo padre 'chiamiamolo così' eravamo distanti ormai:Non ci chiamavamo più,non ci messaggiavamo più.Quasi anzi stavo proprio bene senza di lui,la casa era più pulita e io potevo andare a dormire quando volevo e non dovevo aspettare lui che tornava la mattina alle 4:00 e per colpa sua inizia anche ad avere problemi al sistema nervoso ma quando durante un litigio mi disse che era andato a letto con un altra solo per farmi arrabbiare fù il colmo."mentre parla la vedo fissare il vuoto, nei suoi occhi questa volta vedo tristezza e rabbia ma un rumore mi fa saltare quando sbatte il pugno sul tavolo alza il mento e io mi asciugo le lacrime con la manica "Insomma Tessa abbiamo deciso di divorziare"mi dice lasciando un respiro che non sapevo tratteneva.Quando poi sono sorpresa di me stessa perchè non scoppio a piangere anzi si potrebbe dire senza problema che la mia mascella tocca il pavimento,sono scioccata da come la detto come se si fosse tolta un peso dallo stomaco,poi mi viene da pensare a quando ero piccola e a come stavo bene era così bello stare tutti insieme nell'aria si sentiva l'amore che provavano l'uno per l'altra e mi viene in mente quando un paio di Natali fá litigarono perchè avevano sbagliato il mio regalo,mamma si arrabbiò con papá ma quando videro che mi piaceva lo stesso si diedero il cinque e si misero a ridere e sottovoce dissero "bel lavoro"vennero verso di me e si misero uno alla mia destra e uno alla mia sinistra dandomi due baci sulle guance."Tessa,Tessa" mi chiama mia mamma distraendomi."Non piangere dai,quel che fatto è fatto io non amo più quell'uomo,capito?Ah e ho dimenticato di dirti che per questioni di lavoro ci trasferiamo."A sentire queste parole il cuore mi sprofonda,troppe cose troppe emozioni non ce la faccio non riesco a trovare parole ma in un modo mi devo sfogare ,concentro tutte le mie emozioni in un urlo così forte che attira l'attenzione di mia"Tessa che hai?Calmati"cado dalla sedia in ginocchio e non controllando più le lacrime scoppio in un pianto che mi da coraggio e inizio a trovare le parole che sia accumulano tutte nella mente."Tu non puoi stravolgere la mia vita da un momento all'altro e pretendere che io mantenga i nervi saldi"Urlo."Prima mi dici che hai divorziato con mio padre e mi dici che non devo nemmeno piangiare e poi con tanta disinvoltura mi dici che traslochiamo?"mi guarda in silenzio senza dire niente perchè secondo me lei non aveva minimamente pensato alla mia reazione l'aveva programmato e basta ^come fa sempre!^."Ho capito che sei arrabbiata per mio padre ma cazzo, non puoi dirmi*Insomma abbiamo divorziato*con tanta nonchalans,è sempre mio padre almeno fammi piangere se penso che non rivedrò mai più la persona che ha segnato la maggior parte della mia vita,e che ne so magari ti aspettavi dicessi*Che bello mamma stappiamo una bottiglia e festeggiamo*?"Urlo."O per caso stavi per dirlo tu?"Ho gli occhi fuori dalle orbite e le guance rigate dalle lacrime e la guardo fissa negl'occhi che cerca di trattenere le lacrime,Poi non cela fa più e scoppia a piangere. "Theresa non credere che io non sti male per quello che è successo ma tu la sera non vedevi quello che vedevo io e tu la sera non venivi picchiata senza una ragione o insultata."cerco di immaginare mio padre che picchia mia madre ma proprio non ci riesco...




SPAZIO A ME
Aggiornerò quando le visualizzazioni aumenteranno"o quando me lo chiederete voi" poi prenderemo un andamento costante.Ciauz

~Mi chiamo Theresa~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora