"Vorrei tanto essere felice"

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Mia madre mi parla ma non riesco a capire niente:"Papá l'ha picchiata?è davvero andata a letto con un altra solo per farle un dispetto?Loro si odiano ora?Cosa farò adesso?.Queste domande mi assillano non trovano risposte che devo fare adesso sono così confusa"Tessa ti senti bene?Ma mi stai ascoltando?"No ancora altre domande!"Scusami?"mi mette la mano sotto al mento e mi alza la testa in modo che possa guardarla negl'occhi.Ad un tratto senza neanche accorgermene la mia bocca si apre e ne escono delle parole"Voglio sapere tutto.Hai capito?Tutto quello che faceva."le dico quasi ad esigere che lei mi parli e quando mi rendo conto di cosa ho fatto sono per metá dispiaciuta per tutte le emozioni e i ricordi che dovrá affrontare a breve mia madre per raccontarmi tutto, da una parte sono fiera di me per essere riuscita a dire quelle parole così crude e serie a mia madre e finalmente avrò delle risposte.Così mi sposto dal suo tocco e le abbasso il braccio,sembra anzi è del tutto perplessa mi guarda mentre mi avvicino alla cucina, immobile,sbatte gli occhi quasi come se non avesse capito la mia domanda anzi il mio ordine così si mette la mano sui fianchi, si bagna le labbra e ferma le palpebre"Cosa?Non ho capito bene"mi dice con una risatina odiosa.Quando arrivo ai fornelli le dò le spalle e scelgo una tazza dallo stipite notando che ha giá buttato quella di papá ma questo glielo chiederò dopo ne prendo una e mi verso del caffè ancora caldo."No tu hai capito benissimo cara"e mi giro guardandola negl'occhi per prendere un sorso del caffè ma non ho intenzione di sedermi sono troppo nervosa per farlo."Da quando hai questo tono autoritario con me?"mi chiede basita"Beh,da quando mi hai detto che mio padre ti picchiava,semplice"e anche se non ne voglio altro prendo un altro sorso del mio caffè mi da un tono autoritario e mi piace averlo"Chi sei tu per dirmi cosa devo fare?"A sentire queste parole risputo il caffè nella tazza,e la poso mettendo le braccia incavalcate"Cosa?sono tua figlia ,ecco chi sono,e voglio la veritá punto e basta."dico per metá scioccata di come mela sto cavando e per metá arrabbiata perchè non vuole dirmi i fatti come stanno.Lei alza un sopracciglio e arriccia le labbra"Va bene Tessa,vuoi saperlo?Allora telo dico,ma non darmi la colpa se mentre telo dico faccio cose senza senso.Okay?" A sentire le parole mi preoccupo ma poi penso che lo sta facendo solo per farmi tirare indietro o per farsi dire che mi dispiace e che le lascerò fare le cose sempre senza il mio consenso,ma io sono tosta e non mi arrenderò adesso.Così per intimorirla le dico:"Allora cosa aspetti?racconta..."allungo le braccia verso di lei e mi siedo accavallando le gambe diventando sempre più seria."Allora..."prende la spalliera della sedia e la gira appoggiandosi ad essa quando si siede."Come già sai tuo padre due mesi fá perse il lavoro perchè cercavano del personale sempre migliore ogni giorno.Quando poi trovarono una persona che lavorava molto meglio di tuo padre perchè più giovane e più forte lo sostituirono a tuo padre.Quando lo misero in cassa integrazione tuo padre non fece altro che bere e drogarsi e quando lo licenziarono del tutto peggiorò:Iniziò col passare le notti negl'hotel senza avvisare così io lo aspettavo per notti intere senza sue notizie.Quando poi era al verde ritornava a casa e di scuse nemmeno l'ombra anzi,vomitava tutto il giorno in ogni angolo della casa e poi io dovevo pulire quegli orrori!. e quando non vomitava mi chiedeva cifre esagerate di soldi che sapeva non avevamo affatto come potevo darglieli?Così quando gli chiedevo se per caso aveva dei debiti lui diceva che non erano fatti miei così gli dicevo "Ah io devo solo darti i soldi e basta?"e così mentre tu eri a scuola inconsapevole di tutto noi litigavamo e urlavano come pazzi quando poi gli dicevo che saresti venuta a momenti col bus e che doveva smetterla, lui mi picchiava e diceva sempre questa frase che se ci penso ho i brividi"Tu lo sai che non è finita qui."con quella voce rauca di fumo.Io dovevo muovermi a mettere in ordine e coprirmi di fard per non farti vedere i miei lividi e non volevo dirtelo perchè sapevo che tutto questo sarebbe finito un giorno,un giorno che non è mai arrivato,e così continuò per giorni fin quando una sera mentre lo aspettavo a casa sapendo che non sarebbe venuto appoggiai la testa sul divano per addormentarmi, e invece lui arrivò e mi sorprese sbattendo la porta, saltai dal divano e mi misi impiedi per accoglierlo anzi per urlargli contro.quando fù davanti a me stringeva una bottiglia di vodka liscia in una mano e nell'altra del liquore scuro poteva essere whisky.Aveva una giacca rotta e degli stivali bucati,essendo inorridita dalla vista di quell'uomo inizio ad urlare"Ma finalmente sei venuto!Anzi dovrei dire perchè sei venuto dato che ormai tutte le sere dormi fuori"lui mi guarda negl'occhi con uno sguardo che mi fá venire i brividi se ci ripenso"Amore vieni qui."Mi disse ridendo,quasi come un maniaco mi spaventò a morte,si avvicinò a me posando le bottiglie cercai di indietreggiare ma inciampai in quel maledetto porta giornali facendo si che non avevo dove andare per scappare da quell'uomo,Lui si avvicinò e mi prese mettendomi il braccio intorno al fianco mi strinse e mi avvicinò a lui abbracciandomi e baciandomi sul collo mi iniziò a toccare dove non avrebbe dovuto,la paura diventò terrore pensai al peggio e mentre lo allontanavo da me mi disse"Mene sono fatte tante di donne ma non saranno mai come te"a sentire quelle parole ero disgustata e sapevo che era vero perchè gli ubriachi non mentono mai ma sapevo anche che quell'uomo non era mio marito.Presi una bottiglia di alcool una di quelle vuote che aveva posato e gliela ruppi in testa,avevo paura che il rumore della bottiglia e tutte le mie urla ti avessero svegliata così per sbaglio pronuncia il tuo nome,mi misi subito la mano sulla bocca quando lui disse"Giusto Theresa,dov'è Theresa le voglio fare un paio di coccole"con quello sguardo da maniaco,ma quando ci sei tu in mezzo divento pazza allora presi l'altra bottiglia e mi misi d'avanti alle scale dicendogli"Fottuto maniaco tu non vai da nessuna parte,permettiti di toccare un solo capello a Tessa e ti rompo la bottiglia in testa.O preferisci da qualche altra parte?"gli dissi con quel tono intimidatorio che a me piace tanto.Alzò le mani in segno di arresa dicendo che questa non era più la sua famiglia e che non sarebbe mai più ritornato in questa casa,a saperlo ero sollevata non entrai nel panico come tutte le casalinghe quando vengono mollate perchè sapevo che sarebbe successo,per questo molto prima diventai autonoma e quando lo diventi e come se ti avesse giá mollato per questo e per tutte le cose che ho visto sono riuscita a superare tutto con forza e coraggio ripetendomi che bisogna sempre andara avanti."Quando finisce di parlare sono scioccata decisamente scioccata,caspita mio padre un maniaco?mi chiedo mentre fisso il vuoto poi gli occhi di mia madre pieni di lacrime.A vederli ho voglia di abbracciarla così lo faccio e lei ricambia guardandomi con un sorriso caldo e rassicurante proprio quello di cui avevo bisogno quando si stacca tutto mi è chiaro e do ragione a mia madre"Va bene mamma hai ragione col divorzio"le dico con calma e un pò di dolore ma non molto perchè adesso quella persona la odio anche io.Spero solo sia vero quello che ha detto mamma."Grazie tesoro io ho sempre ragione"e ridiamo entrambe.
Ma poi penso al trasloco e mi blocco...

O Dio! un altro litigio come andrá a finire?Il continuo nel prossimo capitolo--->
[e mi raccomando votate e commentate]♡♡

~Mi chiamo Theresa~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora