Sono confusa a vedere questa signora d'avanti a me perchè insomma non l'ho mai vista non la conosco proprio come fá a sapere il nome?mi conosce giá?e se mi conosce perchè io non la conosco?un sacco di domande come al solito mi affollano la mente.Ha appoggiato una mano sulla spalla e mi guarda negl'occhi,dato che per riuscirci è curvata le faccio segno di sedersi affianco a me"Prego si sieda"le offro e subito accetta sedendosi,si sta preparando come se dovesse farmi un discorso enorme e mi guarda come se volesse una risposta,quasi dimenticavo che mi aveva fatto una domanda ma la osservo molto attentamente per vedere se ha qualcosa che mi ricorda qualcuno di giá visto ma niente da fare, devo avere un espressione strana perchè sembra che sta facendo di tutto per trattenere una risata decido di smettere di perdere tempo a studiarla cosí le rispondo"Si sono io e lei è?"le chiedo il più normale possibile"Salve io sono Amanda Thomson piacere di conoscerla"mi informa stringendomi la mano con un sorriso caldo e amorevole,a prima vista sembra una donna molto affettuosa e cordiale anche se i tacchi a spillo e il vestito rosso fuoco non contribuiscono alla mia idea di dolce trentenne\quarantenne,quando decido di dare una risposta alle mie domande così gliene faccio alcune"Salve"le dico cordialmente"Mi scusi se glielo chiedo ma cosa vuole da me?E come fá a conoscermi?"le chiedo impaziente di una risposta ma mi sorprende prendendo un enorme respiro e preparandosi per un discorso enorme forse quello che doveva dirmi prima"Signorina sono qui per informarla che abbiamo accettato la sua richiesta di iscrizione,volevamo dirvelo ma non sapevamo come dato che al telefono non rispondete mai e neanche alle e-mail.Era importante che sapesse tutto della nostra scuola prima che inizi perchè ormai manca poco"mi dice dandomi una cartella"Qui sono contenute tutte le informazioni che deve sapere sulla scuola:La classe,gli orari ecc.È stata una fortuna che per le vacanze mi sia ritrovata a Seattle e menomale che vado sempre in giro con una cartella in borsa,la regola del 'non si sa mai' è sempre valida.Beh allora che altro c'è da dire...Ci vediamo alla WIS signorina Evans,"dice ,si alza, mi saluta e si allontana.Non so che dire sono del tutto sconvolta esigo delle spiegazioni,così prendo la bici ci salgo e pedalo furiosa verso casa è sera e sono costretta ad andare piano solo questo ci voleva,per fortuna ci metto poco ad arrivare a casa così poso la bici e apro la porta,i miei occhi incontrano subito quelli di mia madre sembra felice mentre apparecchia canticchiando"Washington?dobbiamo trasferci lì?"le dico ma non sono arrabbiata ho capito che se discuto con lei è tempo perso così mi appoggio al muro e aspetto una sua risposta"Si dobbiamo andare lì.Come lo sai?"mi dice calma e rilassata sedendosi su una sedia,"Almeno potevi dirmi che giá mi avevi iscritto in una scuola no?"le dico sventolandogli d'avanti la cartella e lanciandogli un occhiataccia,per quanto voglia essere calma con lei non ci riesco proprio,o la tratto come si deve o non mi calcola nemmenl"Volevo dirtelo prima ma tu sei scappata piangendo"non ha tutti i torti ma non cela facevo proprio a resistere stavo scoppiando e poi era meglio per lei non sapeva più come insultarmi"Sai che ti dico?Mi sono arresa.Io mene vado a dormire"le dico con un aria stanca e salgo le scale"Ma come Tessa non ceni?"Non mi giro nemmeno e continuando a salire le dico"No mi è passata la fame"apro la porta e entro in camera prendo il cellulare lo porto in bagno per farmi una doccia veloce,l'acqua calda anche se poco mi rilassa e quando ho finito vado in camera per mettere un pigiama e andare a dormire.Quando mi stendo sul letto prendo il cellulare per spegnerlo ma la mia play list passerá una canzone che amo su può dire che è la mia preferita quando la ascolto mi si rilassano sempre i nervi e quando la canticchio mi dimentico sempre cosa sto facendo o cosa sto pensando,così non spengo il telefono e mi concentro su Ain't nobody e come sempre mi rilasso e riesco a dormire.Mentre dormo sento una voce e una donna che piange provo subito tristezza per lei anche se non è che io stesso così bene poi penso che potrebbe essere la mia immaginazione che mi gioca brutti scherzi,insomma chi si mette a piangere alle 02:32 delle mattina?Così mi giro dall'altro lato del letto per riuscire a dormire.
Quando mi sveglio ho una fame incredibile,sará perchè ieri non ho cenato,mi affretto a scendere dal letto per prepararmi la colazione ma quando scendo dal letto vedo mia madre stesa a terra che dorme sul pavimento"Mamma cosa stai facendo?"le chiedo sforzando un sorriso ma non riesco nell'impresa"Ho passato la notte qui perchè credimi non voglio che tu sia arrabbiata con me e scusa per tutto quello che ti ho detto ieri scusa,scusa,e ancora scusa perchè questa tensione tra noi non la sopporto"dice agitando le mani poi si ferma e mi guarda negl'occhi con uno sguardo dolce e affetuoso"Non lo so perchè ma mi è venuto in mente quando non volevi andare a scuola e scappavi dalla macchina,tuo padre urlava e ti cercava e tu mi chiedevi sempre di non dire a papá dove eri e ti ho sempre coperta.Ricordi?Ti prego Tessa almeno per una volta permetti che io scappi"A sentire le sue parole mi sento in colpa così faccio un leggero cenno con il capo e le sorrido,sembra abbia vinto la lotteria tanto che è felice,e dopo un abbraccio di cinque minuti mi dice che vá a fare le valige uscendo dalla mia stanza e chiudendosi la porta dietro.Quando la porta si chiude non posso fare altro che piangere silenziosamente per non farmi sentire,ormai sono abituata a farlo"Tessa cambiati che tra un paio di minuti ho finito e cene andiamo"dice entusiasta"Okay."le dico triste ma senza che se ne accorga."Metto un reggiseno,un vestito con la scollatura a cuore rosa antico,e un paio di leggins con delle ballerine abbinate,insomma voglio essere presentabile per la prima volta che vado a Washington e per il mio addio a Seattle."Sono pronta mamma"quando scendo le scale la vedo sorpresa per la mia scelta di abbigliamento"Wow Tessa ti sta proprio bene questo vestito"
"Mamma celò da un sacco di tempo"mento per il mio imbarazzo"Comunque ti sta bene"dice mia madre portando le ultime valige in auto e sistemandole per bene.Quando esco da casa la guardo bene per memorizzare ogni dettaglio,le faccio un cenno con la meno per dirle addio e salgo in macchina,penso di essermi comportata da bambina ma che ci posso fare mi viene naturale,quando chiudo la portiera mi affretto ad accendere la radio perchè sò che a breve ci sarà un silenzio decisamente imbarazzante e non voglio dover accendere la radio in quel momento"Grazie"sento quasi penso di essermelo immaginato per quanto è silenzioso deduco l'abbia detto mia madre per aver accettato il trasloco"Prego"le dico guardando fuori dal finestrino."Ma sei sicuro che va bene per te?"mi chiede guardandomi in faccia vorrei tanto dirle che se non era per quel discorso si poteva anche arrangiare in un altro modo perchè non volevo traslocare per la centesima volta ma non le dico niente quando sento un grande boato e mia mamma si ferma per vedere cos'è successo,mi guarda impaurita"Oddio ho investito qualcuno Tessa,mi dice urlando"Calmati mamma"anche se non credo mi ascolti perchè io sono più agitata di lei"Resta in auto vedo chi è"le dico per traquillizarla quando esco quello che vedo mi tranquillizza non ci sono ne sangue ne cose che potrebbero far pensare ad una cosa seria,c'è solo un uomo steso per terra con dei panni sporchi che puzzano di alcol,"Allora Tessa è qualcosa di grave??"mi chiede mia madre spaventata con il mento sopra le ginocchia mentre si dondola"No mamma non preoccuparti,ora controllo chi è"le dico con il tono più calmo che posso fingere"Si ma muoviti,mi stai facendo venire l'ansia"dice dondolandosi.Quando giro la sua faccia sono sconvolta e arrabbiata"Oddio mamma..."Salve ragazzi rieccomi❤Ho passato delle vacanze carine ma mi mancavate quindi eccovi il prossimo capitolo❤☺
A domani
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~Mi chiamo Theresa~
Romance"In quel momento sapevo che saremmo stati legati da qualcosa:Amore,odio,passione" A volte penso a quando ancora amavo il mio carnefice e a quando mi resi conto che eravamo imperfetti l'uno per l'altra ma che eravamo ancora peggio per gl'altri.