Frerard?

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Gerard;

La campanella suonò e, con uno scatto della testa, guardai Frank. Avvampai notando che mi stava guardando anche lui, e scoppiammo a ridere.
Voglio andare a casa sua, adesso. Sento che sto tremando per colpa dell'adrenalina.

Quando anche lui finì di raccattare le sue cose, uscimmo dalla scuola e cominciammo a camminare verso casa Iero.
"Frankie, sei.. Sei sicuro?" Mi scroccai le ossa delle mani dal nervosismo, sudavo freddo.
Lui annuì sorridendo, per poi prendermi la mano. "Non te l'avrei chiesto sennò, idiota." E rise.

Gerard, la tua prima volta sarà con il ragazzo più bello e dolce che esista. Il tuo piccolo cuoricino nero reggerà? No, farò qualche danno. Oh, ne sei sicuro? Sì, rovino sempre tutto.
Ma non Frank. No, non volevo rovinare anche lui.

Presi un bel respiro e continuai a camminare sotto il sole cocente di mezzogiorno.

Frank;

Che stupido, pensai, crede davvero che non ne sia sicuro? Pff.

Arrivati al bianco cancello di casa mia, aprì lasciandolo entrare nel piccolo giardino dell'Eden antecedente alla casa. I suoi occhi brillavano di luce propria e, mentre si guardava attorno, sembrava un bambino. Pareva essersi dimenticato di quel che era successo in bagno, poche ore prima.
Aprii la porta di casa, e con un rumoroso clank la richiusi dietro noi due.
Lanciai lo zaino sul divano lilla perfettamente sistemato e mi levai la giacca scolastica, la cravatta e sbottonai la camicia di poco.

Gerard era immobile, mi guardava fisso ed io guardavo lui. Lentamente mi avvicinai a lui, gli levai lo zaino e lo tirai vicino al mio viso tirandolo dalla cravatta. Lo guardai negli occhi e poi sussurrai sulle sue labbra "Gerard, andiamo in camera mia. Ti va?" E lo trascinai in camera, sempre tirandolo dalla cravatta.
Potevo chiaramente sentire il suo battito farsi più veloce.

Aprì lentamente la porta girando il pomello laccato d'oro, e mi avvicinai al mio letto matrimoniale perfettamente sistemato. Mi ci buttai sopra, tirandomelo addosso.
"Gerard, voglio fare l'amore con te. Non sesso. Voglio... Voglio fare l'amore. " Frank ma ti sei fottuto il cervello o cosa?
Tirai ancora la sua cravatta e annullai la distanza, prendendo a baciarlo con foga. Le nostre lingue si scontrarono e, Dio, era una sensazione bellissima. Averlo così vicino, sapere cosa sarebbe successo dopo... Mi ero quasi dimenticato di quel che avrei visto a breve.

Gerard;

Il mio cuore non reggerà, me lo sento. Il solo contatto con le labbra di Frank mi faceva sobbalzare, figuriamoci sentirlo d-dentro di me e... Aiuto.

Frank ribaltò la situazione, mettendomi sotto di lui. Con mani frettolose mi levò la giacca, la cravatta e... Cazzo. Ci ho pensato solo adesso. E le mie braccia? Il mio collo? Il mio stomaco? Dio, sono fottuto.
Provai a non fargli levare il tutto, ma si mise a cavalcioni su di me strappandomi la camicia di dosso.
L'orrore che mi aspettavo di vedere nei suoi occhi alla vista di quello scempio non fu come mi aspettavo: mi baciò ogni singola ferita, partendo dalle braccia, poi sullo stomaco (il che mi fece leggermente eccitare quando arrivò vicino all'inguine) ed infine sul collo, dove sussurrò "Va tutto bene, non dovrai più farne."
Interruppe quel dolce atto prendendo a massaggiare il cavallo dei miei pantaloni, che cominciavano a farsi stretti.
Continuò così fin quando sentì che non ce la facevo più: dovevo levarmi quei pantaloni.

Frank;

Vedere tutti quei tagli sulla sua pelle candida e perfetta furono una coltellata al cuore, ma, di certo, non smorzarono la mia eccitazione.
Mi abbassai e sbottonai i pantaloni di Gerard, in seguito la zip, lasciando libera la 'bestia'. Li tirai giù e li sfilai. Onestamente, anch'io volevo levare i miei, ma Gerard mi precedette.
Eravamo rimasti entrambi seminudi, con solo i boxer addosso.

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