Capitolo quattro

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Guardo il cellulare e vedo un numero sconosciuto al mio cellulare ma io invece lo conosco benissimo perché è quello di Stash.
Possibile che me lo ricordo ancora? É passato così tanto tempo ma ricordo ancora ogni singola cosa che riguarda lui.
Appena leggo il messaggio mi viene quella strana sensazione allo stomaco, che tutti chiamano "farfalle" ma che io definisco "sei nella merda".

"Mel sono Stash. Scusami per l'ora ma avevo bisogno di scriverti. Sai vorrei parlarti, non per chiarire, ma perché ho bisogno di dirti certe cose e tu hai il diritto di saperle. In tutti questi anni non ho mai trovato il coraggio di scriverti perché mi vergognavo così tanto, ma adesso che sei qui devo parlarti, devo dirti come sono andate le cose. Puoi anche non rispondermi, puoi anche evitarmi per il resto della tua vita, ti chiedo solo di lasciarmi parlare per almeno dieci minuti, poi se vorrai lasciarmi andare io me ne andrò senza cercarti più, però ti prego ascoltami. Buonanotte, Stash x"

Mi scappa un sorriso che però sparisce subito, cosa faccio? Mi ero promessa che non sarei più caduta nelle sue trappole ma come faccio a dirgli di no? Se deve dirmi qualcosa di importante? Però so anche che i suoi occhi mi hanno sempre fregato e di sicuro non sarà cambiato nulla, di sicuro appena lo guardo negli occhi mi sciolgo, perché mi torneranno in mente tutti i nostri sguardi, tutti i nostri momenti insieme. Ma questa volta è diverso, non sono più una bambina cazzo. Sono passati sei anni, siamo adulti, ho una bambina e al mio fianco voglio un uomo, non un ragazzino che non è capace di controllarsi. Se vuole io posso anche ascoltarlo ma niente cambierà tra di noi, niente.

Spengo il cellulare e mi addormento.
La mattina seguente sento qualcuno che mi chiama, é vero, Adam!
Sbuffo leggermente, poi però mi alzo anche se sarei restata ancora a letto per mezzo secolo.

-Mel sei pronta?-
-arrivo.- prendo la mia borsa nera e scendiamo. Non c'è in casa praticamente nessuno ma qui è così: ognuno va e viene quando le pare e piace senza avvisare, in realtà io non sono abituata a questo tipo di comportamento perché di solito quando esco avviso sempre, qui invece ognuno si fa i fatti suoi e dovrò imparare a comportarmi così anche io.
Appena siamo fuori di casa cerco il cellulare per vedere se Anne mi ha chiamata, ma non lo trovo..

-no Adam cazzo, ho dimenticato il telefono in camera- dico
-tanto non ti serve-
-scherzi? Io non vivo senza cellulare, metti che mi chiama Anne per Sofia? Aspettami qui, vado a prenderlo ci metto due secondi giuro-
-i tuoi due secondi mi spaventano ma va bene, intanto mi siedo qui- annuisco e torno a casa per prendere il mio cellulare.
Sono così stordita.
Appena entro vado direttamente in camera mia, prendo il cellulare che avevo dimenticato sul comodino e scendo.
-hai letto il mio messaggio?- oddio Stash adesso no!
-si- dico andando verso la porta
-puoi fermarti un attimo? Non ti mangio-
-okay dimmi quello che hai da dirmi e finiamola qui- dico girandomi verso di lui. Non riesco nemmeno ad alzare lo sguardo da quel meraviglioso pavimento.
-mi guardi?-
-non riesco.- dico. Certo che ci vuole coraggio a volermi parlare dopo tutto quello che è successo.

-Mel, non volevo abbandonarti. Eri tutto e non averti vicina per tutto quel tempo mi ha mandato in depressione così ho iniziato a bere ma ti giuro che non ero cosciente.-
-quante volte ti urlavo dietro? Eh? Quante volte ti ho detto di smettere di bere? Ti avevo perfino detto che se continuavi a bere mi facevi solo del male, eppure tu hai continuato-
-perché mi mancavi, tu non puoi capire quanto mi sono sentito solo-
-e in sei anni queste cose me le dici adesso?-
-e quando dovevo dirtele? Mentre ero in quelle cazzo di cooperative di recupero? Quando ero ancora sotto effetto di quella roba? Ero troppo impegnato a farmi del male. Non mi sono nemmeno preoccupato di mia figlia capisci! E questo non me lo perdonerò mai. Ogni settimana mi ritrovavo in un ospedale nuovo, ogni giorno stavo male, non riuscivo nemmeno più a cantare.-
-mi dispiace ma io non posso farci nulla. Al mio fianco voglio qualcuno che non perde il controllo, tra di noi qualcosa si è rotto. L'unica cosa che ci lega é Sofia, la nostra bambina che non conosce sua papà perché era troppo impegnato a drogarsi.- dico alzando lo sguardo, ha gli occhi lucidi e questo è evidente ma non mi farò intenerire dal suo sguardo, non questa volta.
-é stato bruttissimo, te lo giuro e nonostante tutto io ti amo ancora-
-io non lo so più Stash. In questi ultimi anni mi hai completamente distrutta. Ho passato i mesi più brutti di tutta la mia vita, non facevo che piangere perché ogni cosa mi riportava a te. Vederti ogni sera così fuori mi spezzava il cuore, mi sono perfino sentita in colpa perché non sono riuscita a salvarti da quel mondo di bastardi ma non ne avevo le forze. Quando ho provato a parlarti, quando ti ho raggiunto era troppo tardi. La bambina stava arrivando e tu mi hai quasi picchiata, ricordi? Quello è stato il giorno più brutto della mia vita, mi guardavi con odio e io mi sono spaventata così tanto da scappare da ogni singola persona. Io non credo più nell'amore, tu non mi fai schifo, mi fai paura.-
-n-non puoi dire questo, i-io non ti farei mai del male..-
-ora lo dici. Stash arrenditi, tra noi é finita.- esco dalla porta, questa conversazione non deve continuare.
Il mio scopo era quello di cambiare città per allontanarmi dal passato, dalla realtà di tutti i giorni e invece sto praticamente rivivendo tutto il mio passando in pochi giorni.
Ho passato veramente gli anni più brutti della mia vita e l'ultima cosa che voglio è ricordarli.
Raggiungo Adam che poverino è ancora seduto su quella panchina da stamattina.
-io l'avevo detto che i tuoi due secondi non mi convincevano-
-guarda lascia stare che se questo è il buongiorno oggi sarà una giornata di merda.- dico e mentre camminiamo verso il bar gli racconto tutto.
Adam ha uno dei pregi per me più belli che è quello di saper ascoltare in ogni momento, anche quando non hai voglia di sentire nessuno e ha sempre un consiglio da darti. Ha molti difetti però senza di lui sarei persa, ormai lo considero mio fratello.

-Mel il barista ci sta provando-
-con?- dico ridendo, quando esco con lui é divertente il fatto che entrambi cerchiamo i ragazzi. Di solito quando esci con dei ragazzi parlano solo di culi, tette e quelle cose da ragazzi invece con lui posso anche condividere i miei gusti perché infondo sono gli stessi (?)
-con te scema! E non é male cavolo-
-beh no- dico ridendo
-guarda non smette di fissarti- in effetti è vero, e non mi da fastidio perché è un bel ragazzo. Biondo, occhi azzurri e due piercing sotto al labbro inferiore, tatuaggi, un figo!
Finiamo di mangiare ma quando stiamo per uscire...

Quando stanno per uscire cosa succederà? Scusatemi se ci sono alcuni errori ma come sempre non ho tempo di rileggere tutto il capitolo (anche se non è molto lungo).
Spero vi piaccia come sequel anche se è un po diverso dalla storia precedente, però le sorprese vi giuro che non mancheranno mai nelle mie storie 😂

Anchor⚓️ (sequel of "in an instant")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora