Capitolo quattordici

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-aprite, sono Daniel-
Tiro un sospiro di sollievo, per fortuna é tornato da noi.
Stash va verso la porta e apre, io lo seguo..
- fate le valigie che non avete e andate, siete liberi come vi avevo promesso-
-oddio, c-come?- dico mettendomi una mano davanti alla bocca..
-innanzi tutto Claudio e i suoi uomini ora fanno una bella vacanza in prigione, anche se ci sono andati di loro spontanea volontà, hanno rinunciato!-
-non ci credo- dico e inizio a piangere dalla gioia.
In questo momento sto provando troppe emozioni che non riesco nemmeno a spiegare; quell'uomo é stato un vero incubo per me, ha rovinato la mia storia con Stash, la mia vita, ha reso la mia strada sempre in salita con mille ostacoli.
Pensare che adesso non c'è più, pensare che finalmente sono libera mi rende la persona più felice di questo mondo.
Non saprò mai perché tanto odio da parte sua ma non fa niente, un giorno o l'altro capirà da solo quanto è stato ridicolo e si renderà anche conto che in tutto questi anni ha solo perso tempo.

Stash mi abbraccia e sento che è felice anche lui, so benissimo che vorrebbe piangere anche lui dalla gioia ma non lo fa perché c'è altra gente.
-é tutto finito piccola, ce l'abbiamo fatta- mi dice dandomi un bacio sulle labbra e mi asciuga le lacrime.
-non ci credo ancora, sto sognando?-
-amore..- mi dice poi mi abbraccia e intanto Daniel ci fissa sulla porta.

-ragazzi potete uscire così chiudo questa casa?- ci chiede gentilmente
-oh certo- dice Stash così usciamo
-ho già chiamato un taxi per voi che sarà qui a momenti, perché di sicuro non avete la minima idea di dove vi trovate-
Mi guardo in giro e in effetti non vedo altro che campi, dove cazzo siamo?
-noi la dobbiamo ringraziare anche se non sarà mai abbastanza per tutto quello che ha fatto per noi, senza di lei non so che fine avremmo fatto- dice Stash con gli occhi lucidi
-c'è chi vi vuole male ma c'è anche chi vi vuole bene- ci dice facendoci un sorriso.
Lo abbraccio, poi andiamo perché è arrivato il taxi.

Dopo quasi due ore di viaggio, arriviamo a casa.
Sto già piangendo perché voglio rivedere e riabbracciare la mia piccola Sofia, la mia peste.
Appena apro la porta la vedo sul divano con i genitori di Stash
-maaaammmaaaa- urla e scende dal divano correndo verso di me alla velocità della luce.
Mi salta in braccio e io non posso non piangere.
Anche lei inizia a piangere.

-calmati Sofy, sono qui- dico accarezzandola
-perché sei andata via?-
-non è stata colpa mia piccola, ma non ti preoccupare non andrò più da nessuna parte- dico asciugandogli le lacrime
-promesso?-
-promesso- dico e la stringo a me
-papà- urla e la lascio andare verso di lui che stava guardando la scena sulla porta.

-papà mi sei mancato anche tu- dice e vedo Stash emozionarsi, forse per la prima volta, forse perché sembrano semplici parole ma dette da una delle persone più importanti della sua vita diventano speciali.
-anche tu bellissima-

Questa scena commuovente termina perché i genitori di Stash ci fanno tornare alla realtà con i loro discorsi..
-noi possiamo anche andare- dice il papá di Stash prendendo le loro borse
-ma dove andate?- chiese Stash
-torniamo a casa-
-oh, va bene. Grazie per aver tenuto Sofia, ha fatto la brava?-
-si, anche se vi cercava ogni secondo-
-amore-
-niente noi andiamo, Sofia saluti i nonni?-
Procediamo con i saluti vari poi finalmente siamo da soli.
La televisione ovviamente è occupata da cartoni come peppa pig, winx e altri stupidissimi cartoni che però ai bambini piacciono.
-sai cosa ho imparato da quello che è successo?- mi dice Stash
-ehm..che la prossima volta è meglio cenare a casa nostra?- dico ridendo
-che stupida- mi dice ridendo -no, che non puoi proprio fidarti di nessuno-
-già, ma io era da un pezzo che l'avevo capito- dico guardando in basso
-lo so-

-Sofia cosa stai facendo?- mi giro e vedo il divano praticamente tutto colorato.
-fila in camera tua! In punizione! Come ti è venuto in mente?-
-the kolors divano colorato, hai capito tutto baby-
-Stash zitto e tu vai in cameretta-
Inizia a piangere poi però va in camera sua.
Mi dispiace doverla sgridare o magari vederla piangere però è l'unico modo per fargli capire le cose.
-adesso, visto che sei così simpatico, lo pulisci tutto tu mister dal divano colorato- dico sorridendo
-dai aiutami- mi dice facendo la faccia da cucciolo
-non se ne parla- dico andando verso la cucina quando sento qualcuno prendermi per i fianchi
-vieni?- mi sussurra all'orecchio
-no-
-devo prenderti con la forza?-
-no-
-sai dire solo di no?- mi chiede sorridendo
-no- dico ridendo, poi mi prende in braccio e andiamo sul divano.
Inizia a baciarmi quando...

Hey ciao scusate per il ritardo ma in questi giorni ero troppo impegnata a twittare #MTVEMA #NominoTheKolors che ormai so a memoria!
Comunque la storia va avanti, finalmente in positivo e secondo voi durerà per molto? Cosa potrebbe succedere adesso?
👋❤️

Anchor⚓️ (sequel of "in an instant")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora