Capitolo tredici

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La mattina seguente mi svegliai nel letto abbracciata a Stash, lui sta ancora dormendo e non è una novità.
Sono più tranquilla rispetto a ieri ma non sono riuscita a dormire bene, nonostante ero con Stash, perché so che c'è qualcosa che non va, so che dovremo stare qui per un tempo sconosciuto e questo continua a spaventarmi anche se cerco di nasconderlo.
Resto abbracciata a Stash fino a quando si sveglia così mi allontano..
-dove stai andando?- mi chiede all'improvviso
-da nessuna parte-
-e perché ti sei staccata?-
-magari ti do fastidio, é tutta notte che ti sono addosso- dico sorridendo
-devo risponderti?- mi chiede tirandomi verso di lui.
Io sorrido e lo abbraccio di nuovo.
-dormito bene?- mi chiede
-insomma, te?-
-io si, perché insomma?-
-perché sono in pensiero per mille cose, fino a quando non sarà tutto sistemato io non sarò mai tranquilla al 100%-
-dai, non staremo qui ancora per molto-

Dopo un po decidiamo di alzarci per andare a fare colazione..
-Stash vado in bagno, aspettami in cucina che arrivo subito-
-si-
Quando vado in cucina trovo già la colazione pronta, ha fatto tutto da solo. Ovviamente non c'è nessuna brioches ancora calda o succo fresco, dobbiamo accontentarci di biscotti comprati non so quando e acqua (?) perché non c'è nemmeno il latte.
-mi viene da vomitare a bere l'acqua di mattina- dice Stash
-ma non c'è proprio niente?-
-no, non c'è molto ma già è tanto se siamo qui-
-infatti..- dico e inizio a mangiare qualche biscotto giusto per non arrivare fra qualche ora con il mal di pancia per la fame.
-io direi di tornare a letto visto che quando torniamo a casa questi momenti relax non ci saranno più- dice Stash e io lo fulmino con lo sguardo
-cioè tu pensi che questa sia una vacanza? Come fai a essere rilassato?-
-perché so che siamo al sicuro e che presto finirà tutto.-
-si ma non è una vacanza, dov'è che bello mi rilasso un po'-
-dovresti prenderla così invece, se continui ad agitarti, innervosirti ti prendi male per un cazzo. Siamo al sicuro, siamo circondati da carabinieri ok? Nell'arco di qualche giorno sarà tutto finito e poi si ritornerà ai tour, al nuovo disco, a registrare video..per non parlare dei giornalisti rompi coglioni. Goditi questi giorni di calma che di sicuro rimpiangerai anche se non è una bella situazione- mi dice e anche se mi costa un sacco dirlo ha ragione.
Io non vedo questo momento come una vacanza ma come una tortura però sono io che voglio vederla così.
Sono sempre stata una ragazza pessimista e nervosa, mi agito per tutto e se non ho tutto sotto controllo mi sale l'ansia. In questo momento non ho niente sotto controllo, non so niente della mia vita fuori di qui e questo mi rende terribilmente agitata ma non risolvo niente.
Che io sia nervosa o tranquilla la situazione non cambia quindi perché non godersi questi attimi di tranquillità con Stash?
-vaffanculo- dico
-perché?- mi chiede ridendo
-perché hai ragione.-
-io ho sempre ragione cara- mi dice avvicinandosi a me
-non esagerare- dico quando mi prende in braccio come se fossi un sacco di patate
-Stash che cazzo fai?-
-andiamo in camera a cazzeggiare-
-ho le gambe- urlo
-lo so ma non le usavi quindi ci ho pensato io-

Ci buttiamo nel letto che era ancora da fare, il riscaldamento c'è ma non funziona molto bene infatti fa un po freddo, diciamo che si sta bene sotto le coperte abbracciati come due ippopotami (?).
-lo sai che senza di te sarei chissà dov'è adesso vero?- dico guardandolo negli occhi
-io anche-
-no davvero Stash, non sono mai stata una romantica o di grandi parole però devo davvero ringraziarti perché mi hai salvata in tutti i sensi. Ero sull'orlo per crollare definitivamente e tu mi hai salvata. In questi giorni mi sei stato ame ore vicino quando potevi starne fuori da tutto questo..-
-qualche anno fa ho fatto una grandissima cazzata...quella di abbandonarti e ti avevo promesso che non l'avrei mai fatto, e così farò..-
-ti amo tanto amore- dico appoggiando la mia testa sul suo petto
-non sai quanto ti amo io..-

Passano alcune ore e siamo ancora nel letto, direi che ci siamo riposati abbastanza.
Vorrei alzarmi ma qui non c'è niente da fare.. La televisione non funziona, il telefono neanche, il computer non esiste, noi non possiamo uscire...aiuto!!

-che pale stare sempre in casa però-
-se non è casa tua si..- mi dice Stash guardando fuori dalla finestra..
-bella la tapparella?- chiedo ridendo
-cazzo, almeno potevano farci guardare fuori- mi dice ridendo.

Tra riposini sul letto, giri a caso tra il divano e la cucina, coccole e giochi stupidi inventati a caso, arriva l'ora di pranzo.
Ho fame così decido di preparare la pasta all'italiana, anche se di sughi non ce ne sono.

É quasi pronto quando qualcuno bussa alla porta..
Io mi cago addosso, anche se non c'è motivo, Stash mi guarda e non sa se aprire o chiedere prima chi è.
-chiedo chi è?-
-ma se non puoi parlare?-
-e se apro e c'è qualcun' altro?-

......

E se apre e c'è qualcun altro cosa succede? Secondo voi chi bussa? E cosa vuole?
Commentate perché voglio sapere cosa vi piacerebbe leggere nel prossimo capitolo!!!

Ciaoo ❤️

Anchor⚓️ (sequel of "in an instant")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora