CAPITOLO 11

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La mattina dopo mi svegliai nel peggiore dei modi, avevo la testa che mi faceva un male pazzesco,in più se non bastasse avevo lo stomaco sotto sopra che mi fece venire voglia di vomitare, infatti corsi in bagno e rimasi abbracciata al cesso per un'ora, a vomitare cosa poi che non avevo mangiato nulla la sera prima? Ah si, ora ricordo tutto; Gabriel, l'alcool, ora mi e tutto chiaro, mi ero ubriacata fino a quel punto per poter scordare cosa fosse successo, ma purtoppo a quanto pare non ci ero riuscita.
In quel momento mi bussarono alla porta, provai ad alzarmi e sciaquandomi la bocca col colluttorio per levare il sapore di vomito andai ad aprire, per fortuna era Francesco, che a quanto pare lui stava ridotto come me, lo feci entrare e lui si sdraió sul letto lamentandosi del mal di testa e delle nausee post sbornia, poi si mise una mano sulla fronte e mi disse una semplice frase :"Di fuori ci stanno dei fiori, scusa se non te li ho presi ma se mi piegavo penso che avrei sbrattato anche l'anima".
Io andai a vedere, e infatti ci stava un mazzo abbastanza grande di rose rosse, con accanto un biglietto, presi anche quello, rientrai in camera chiudendo la porta, posai i fiori sul letto e rimasi con il bigliettino in mano, prima che lo aprissi Francesco mi disse di leggerlo ad alta voce perchè era curioso di sapere chi me li avesse mandati, io feci quelli richiesto e iniziai a leggere ad alta voce :"Spero che stamattina ti senti meglio, ieri sera eri ridotta malissimo, mi dispiace vederti cosi, baci Gabriel" .... ma vaffanculo!! ,afferrai i fiori e gettandoli per terra li guardai li fulminai con lo sguardo, talmente tanto che non so come,non sò perchè, ma presero fuoco, io corsi a prendere una bottiglia e buttarci dell'acqua sopra, Francesco sombalzò dal letto e mettendosi seduto mi chiese molto spaventato :"Ma cosa cazzo e successo? Come cazzo e possibile che i fiori prendono fuoco da soli? Ok sono ancora ubriaco lesso!" Ma io mettendomi seduta accanto a lui gli dissi la veritá, visto che era l'unica persona di cui mi potevo fidare :"In realtá sono stata io" la sua risposta fù scontatissima :"Ma come e possibile?? Te non avevi un'accendino in mano, non avevi nulla" io non risposi, ma gli dimostrai cosa ero in grado di fare, infatti fissai il copione e piano piano si sollevò e venì da me, per poi cadermi sulle gambe, la paura di Francesco aumentò sempre di più, da qua gli chiesi se ancora mi credeva, ma lui mi rispose solamente con :"Ok, non berró mai più giuro"

Quando io e Francesco uscimmo dalla stanza io andai giù a fare colazione, mentre lui si sbrigò per andare dietro al bancone del bar e iniziare a lavorare, quando mi misi seduta nel mio tavolo Gabriel mi si avvicinò, e per non farsi accorgere mi mise un bigliettino di fianco alla mia tazza di té, lo aprì e lessi "spero ti siano piaciuti i fiori,come stai?" Io mi alzai col bigliettino in mano e lo andai a buttare nel primo secchio che mi capitava, quando mi girai per ritornare al mio posto vidi Gabriel che mi guardò incredulo, ma io lo ignorai del tutto.

Quando fui nel set lui mi si avvicinò e mi chiese del perché ho buttato il biglietto senza dargli nessuna risposta ed io continuando a messaggiare con la mia migliore amica gli dissi :"E perché ti dovrei rispondere? Non sono mica obbligata" lui abbassò la testa, e sospirò :"Sei ancora incazzata con me scommetto" io non gli risposi, perché non mi andava di parlare con lui, anche se la cosa dentro mi divorava viva.

Quando le ultime riprese furono terminate io ritornai immediatamente in albergo per fare la valigia e ritornarmene a casa e scordarmi di lui, scordarmi tutto quello che ci era stato.
Quando fù l'una passata di notte finalmente riuscì a trovare sonno, tutti quei pensieri per Gabriel mi stavano uccidendo dentro, in quei giorni non avevo fatto altro che piangere, ma proprio quando mi misi comoda mi suonó il telefono, era Francesco, e quando risposi mi disse che aveva trovato Gabriel nel bar di suo cugino talmente ubriaco che non riuscì a reggersi in piedi, e non faceva altro che chiedere di me, e allora io da cretina mi vestì e andai da loro.
Quando fui lá vidi Gabriel come non avevo lo mai visto prima; aveva un sopracciglio e un pezzo del labbro spaccati che gli sanguinavano, e la maglietta bianca era un po rossa dovuta a quel sangue che gli colava, lui stava seduto per terra, non riusciva a reggersi in piedi, quando mi vide mi sorrise e iniziò a chiamarmi, lui provò ad alzarsi ma non ci riusciva, aveva bevuto troppo e non so perchè ma mi fece tenerezza.
Io mi avvicinai a lui e prendendo un fazzoletto andai verso una fontanella a bagnarlo con un pò d'acqua, ritornai di fronte a lui e iniziai a pulirgli quelle ferite, chiesi a Francesco come se li era fatti e lui mi disse che aveva fatto a botte con Giulio ma non mi disse il motivo di quella litigata, poi Gabriel cercò di dire una frase, era un pò confusa infatti non riuscì a capire bene, ma Francesco avendo capito mi disse :"Ha detto che Giulio ti voleva avere tutta per lui, ma Gabriel non voleva perchè te sei sua" da qua mi incazzai molto, infatti mi alzai e buttando per terra il fazzoletto gli dissi puntandogli il dito contro :"Senti cosetto io non sono di nessuno fattelo entrare bene in testa!!! Non sono un trofeo da vincere..io sono solo di me stessa hai capito?!" Gabriel mi chiese scusa, allora mi ritornò quel senso di protezione e di pena, infatti cercai di sollevarlo e gli dissi che ora saremmo ritornati in albergo, lui mi chiese se continuavo a stargli vicino, e non so perchè ma risposi di si.

Quando ritornammo in albergo portai Gabriel nella sua camera, per fortuna Adua non ci stava, feci mettere Gabriel seduto sul letto e gli sfilai la maglietta e i pantaloni, perché ero sicira che da solo non ci sarebbe riuscito, andai in bagno e presi un pò di carta igenica e disinfettante, ritornai in camera e vidi che Gabriel si reggeva la testa con le mani che stava messo proprio male.
Mi misi davanti a lui e quando gli sollevai la testa per disinfettargli il sopracciglio lo guardai negli occhi per qualche instante; non l'avevo mai visto ridotto così, e presa dalla tenerezza mi scordai per un'attimo di tutto quello che mi aveva fatto, di tutto quel dolore di cui non sono riuscita a scordare.
Quando gli passai il fazzoletto bagnato sopra l'occhio lui non si lamentò, anche se briciava un pochetto, finalmente iniziava a riprendersi, ma proprio in quel momento lui si alzò e si mise di fronte a me afferrando teneramente la mia testa, io abbassai lo sguardo e lui mi disse :"So che non mi perdonerai mai, però ci tenevo comunque a chiederti scusa, sono stato un bastardo con te, forse e meglio che sia finita, sei una ragazza stupenda, e tutto questo dolore non lo meriti affatto, sono uno stronzo e te ti meriti di meglio" io ritornai a essere delusa, e gli risposi :"Per fortuna lo sai da solo che sei stronzo!! Ora visto che stai meglio vorrei ritornare nella mia stanza a dormire" quando mi girai lui mi afferrò per un polso, mi girai lentamente verso di lui ma rimasi immobile, lui si avvicnò molto lentamente verso di me ma io gli dissi mettendo le mani davanti a lui per pararmi :"No ti prego!!" Ma lui afferrò le mie mani, le strinse dolcemente e iniziò a baciarmi, ed io in quel momento ero talmente confusa che non sapevo cosa fare, la mia mente e il mio cuore mi dicevano di no, che non potevo farlo, perchè dopo mi sarei ritrovata da punto a capo, gia stavo soffrendo abbastanza,non potevo soffrire ancora; ma il mio corpo mi diceva "vai cosa aspetti?!" .
Da qua in 10 secondi mi ritrovavo sdraiata sul letto a fare di nuovo l'amore con lui, o dovrei dire sesso?! Non lo sapevo neanche io, per lui era solo sesso ma per me no,era qualcosa di più, qualcosa che solo lui era in grado di darmi; forse era proprio per questo non saremmo mai andati daccordo.
Infondo lo sapevo, noi 2 eravamo troppo diversi, eravamo come l'acqua e il fuoco.

INCANTESIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora