Andrew POV
Non potrò usare il telefono per una settimana intera e fino a Natale non uscirò di casa senza il permesso dei miei genitori. Fantastico.
"Mamma, non è giusto!"
Urlo contro mia madre continuando a pensare che la punizione appena ricevuta sia eccessiva. Sembra di essere tornati a quando avevo 8 anni, e tutto quello che per me era sbagliato, era ingiusto.
"Andrew, non hai avvisato che stavi a casa di Richard! Cosa dovrei fare?!"
Sbuffo sonoramente buttandomi sul divano. Per fortuna crede alla mia versione dei fatti.
"Ian, è pronta la cena?!"
Lo urla come se la nostra fosse un mega villa e la cucina si trovasse al sesto piano, quando in verità è nella camera accanto.
"Si mamma."
Risponde Ian con la sua solita calma.
Raggiungo la porta d'entrata pronto per accogliere la zia appena arriverà.
"Bene, papà è andato a prendere Carol un'ora fa, quindi dovrebbero essere qui a momen..."
Mamma non fa neanche in tempo a concludere la frase, che la porta si apre rivelando un signora cicciotella dai capelli bianchi e le iridi azzurre come quelle di nostro padre. Il mio primo pensiero è che questa non mi lascerà in pace un secondo.
"Carol, da quanto tempo!"
Urla tutta felice mia madre correndo ad abbracciarla, ma la zia è concentrata su qualcos'altro. Infatti la respinge quasi subito e con un grosso sorriso si avvicina a me rendendo reale il mio presentimento. Mi stringe in un forte abbraccio per poi staccarsi dopo quelle che sembrano ore.
"Ian!"
Mi sorride tutta felice per aver indovinato il mio nome. O almeno per averci provato.
"Sono Andrew..."
Rispondo cercando di essere il più cortese possibile, ma la verità è che odio che si confonda il mio nome con quello di mio fratello.
"Oh scusami caro."
Ma riesco a leggere la delusione nei suoi occhi. Sicuramente quando eravamo piccoli preferiva il "gemello buono e bravo" a me, e ora che si è appena confusa di nipote si deve sentire in colpa.
Difatti corre subito ad abbracciare mio fratello e inizia a fargli una tonnellata di domande mentre io me ne rimango nel mio angolino ad aspettare che vengano poste anche a me.
Ovviamente non succede, così decido di lasciar perdere e raggiungo la cucina. Mi fermo proprio all'entrata, in un punto perfetto per poter ascoltare l'interessante discussione che stanno avendo i miei genitori.
"Ti ha chiesto di Daisy?"
"Sì, e non sapevo cosa risponderle..."
"Alan, che le hai detto!"
"Le ho spiegato che l'abbiamo..."
Ma si interrompono lì perché la zia urla qualcosa come "fra quanto si mangia" e siamo costretti ad andare a tavola all'alba delle sette e dieci.
La cena è più sostanziosa del solito. Ian, che sa cucinare dieci volte meglio di mia madre, ha preparato un minestrone caldo come primo e un'insalata di pomodori per secondo.
"Il dolce?"
Chiede la zia dopo essersi servita una doppia porzione di insalata.
E ora chi glielo spiega che di solito mangiamo o il minestrone o l'insalata?
"Se vuoi c'è della frutta."
Le propone la mamma accennando un mezzo sorriso.
Carol annuisce impaziente, così la mamma si alza e le porta il cesto della frutta.
Dopo aver preso due mele e una banana (in pratica la metà della frutta che abbiamo) decide infine di interessarsi a me.
"Andrew, hai trovato la ragazza?"
Me lo chiede con una serietà tale che per un momento ho paura che mi abbia trovato una ragazza ricca e snob da farmi sposare.
"Mh... no."
Rispondo imbarazzato. Parlare di queste cose davanti ai miei genitori mi mette sempre a disagio, e non so perché.
"Vostra cugina sta per sposarsi!"
Non so cosa centri questo con me, ma sono contentissimo che sia stata lei per prima a cambiare discorso.
"Alba? La figlia di Clodette?"
Chiede mio padre intromettendosi per la prima volta nella discussione.
Papà ha due sorelle: Carol (più grande) e Clodette (più piccola). Quest'ultima ha un figlio della mia età e una figlia di venti anni. Clodette e suo marito Alvaro si sono trasferiti nel sud della Spagna quando è nata Alba, la maggiore. In poche parole non ho mai conosciuto nessuno di loro.
"Sì, ma non so quando verranno celebrate le nozze."
"Sicuramente il matrimonio si terrà in Spagna."
Ipotizza mio padre che odia viaggiare e che in questo momento starà sicuramente sperando di non essere invitato alla celebrazione.
Da lì in poi i miei genitori e la zia iniziano a discutere di cose poco importanti, così io e Ian ci alziamo, sparecchiamo e saliamo in camera nostra discretamente, perché penso che nessuno dei due voglia essere fermato dalla zia per un'altra conversazione.Ian POV
Andrew si butta sul suo letto mentre io raggiungo il mio che si trova di fronte al suo.
"Allora, cosa ne pensi?"
Mi chiede chiudendo gli occhi e sdraiandosi sul suo materasso.
"Della zia o del casino in cui ti sei cacciato?"
Apre gli occhi tornando a guardarmi. La sua espressione è cambiata: ora sembra più turbato e credo che come al solito cercherà di cambiare argomento.
"Non sai neanche che cos'è successo."
"E allora dimmelo perché non mi va di stare qui a coprirti senza neanche sapere perché lo faccio!"
Si morde un labbro valutando la possibilità di spiegarmi che cos'è successo.
"Okay, però non entrerò nei dettagli."
Lo guardo impaziente.
"Lo sanno solo Victor, Richard e Tanya, quindi..."
"Chi è Tanya?"
Lo interrompo collegando quel nome alla ragazza bionda vista a scuola sta mattina.
"Un'amica."
Non aggiunge nient'altro, quindi gli faccio segno di proseguire.
"Ieri sono stato ad una festa e... sono finito a letto con Cassandra Gard."
Spalanco la bocca.
"Cos'avete fatto?"
Chiedo con una tale innocenza che Andrew scoppia a ridere.
"Abbiamo dormito. Secondo te?"
Lo guardo ancora shockato.
"Non sei più vergine?"
Rotea gli occhi.
"Da due anni."
Scatto in piedi e questa volta credo di essere veramente sotto shock.
"Lo hai fatto per la prima volta a quattordici anni?!"
"Shh, non urlare! Mamma ci sentirà! E comunque quattordici e mezzo."
Mi risiedo sul letto. Che rivelazione. Vorrei chiederli con chi, ma tanto non me lo direbbe.
"Tu sei ancora vergine?"
Mi chiede con un mezzo sorriso e un sopracciglio alzato. Mi mordo l'interno della guancia. La risposta è ovvia.
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Fall to Fly [INCOMPLETA]
Teen FictionAndrew e Ian Coleman sono due fratelli gemelli che vivono una vita difficile in uno dei quartieri più poveri di Denver. Andrew è il tipico ragazzo combina guai, che non ci pensa due volte prima di agire e fare quello che gli passa per la testa. Ogni...