Mi giro nel letto per cercare di recuperare il sonno. La finestra è aperta ma la luce non è così tanto forte. Chiudo gli occhi, ma non riesco più a dormire. Sono solamente le otto ed io già sono sveglia? Beh, sembrerebbe impossibile ma sì. In realtà questa è stata una notte un po' strana, ero molto pensierosa. Lo sono ancora, anche se di meno. D'improvviso sento un suono provenire dal cellulare, poi ancora un altro. Mi giro verso il comodino e afferro il cellulare, sedendomi mentre metto le spalle contro il ferro del letto. Due messaggi. Apro il primo.
'Hey, buongiorno! Alla fine, ieri, non abbiamo deciso a che ora organizzare questa uscita. Fammi sapere!
-Emily xx.'
È vero, mi sono completamente dimenticata di avvisarla che sarei stata pronta per le diciannove, come mi aveva detto James.'Buongiorno anche a te! :)
Facciamo alle diciannove?-Azzurra xx.'
Le invio. Apro il secondo messaggio.
'Buongiorno dolcezza, come va? :)
-James xx'
Leggo. Oh, che dolce! Sorrido. Gli rispondo velocemente che sto bene, e che non ho informa la mia amica, cioè Emily, che l'uscita è stata confermata alle diciannove.
Mi alzo e raggiungo Sum.
-Sum, oggi esco!-le dico.
[...]
Sono le quattro del pomeriggio, il tempo sembra essersi fermato. Mi annoio, e non so cosa fare. In casa c'è un silenzio tombale, nonostante in casa ci sia anche Sum in casa. E lo sappiamo che Sum adora il casino. Non mi preoccupo più di tanto, starà dormendo sicuramente. Ho voglia di vedere un film. Opto per Frozen, adoro quel film.
[...]
Passano due ore però il film ancora non è finito. Finalmente Sum si va viva. Allora era un cucina.
-Quando hai intenzione di prepararti?-domanda Sum.
-Ma è presto!-dico, continuando a guardare lo schermo del televisore.
-Guarda che sono già le diciotto, muoviti!-dice lei.
Mentre mi giro per guardarla cadi giù dal divano, -Davvero?-domando, alzandomi velocemente.
-Si, ed ho già provveduto al vestito che indosserai-dice con uno strano sorriso sul viso. La adoro. Sorrido ampiamente e la seguo verso la sua camera.
Mi mostra un vestitino lungo fin sopra le ginocchia. Molto elegante. L'abito è di un azzurro molto chiaro a tubino stretto con uno scollo ampio a cuore e le bretelle larghe, la gonna arriva fino alle ginocchia. Il tessuto è traslucido, sembra di seta pregiata. Su di esso è appoggiata una stola in velo color lilla più chiaro e tutto era completato da una pochette color argento a conchiglia decorata con piccoli brillanti.
-Sum, è bellissima!-dico, mentre i miei occhi sono lucidi. Sono davvero felice del gesto di Sum. Sul serio, la adoro quando fa così. Non si tratta di una serata così importante, ma ci tengo a fare bella figura con le persone che non conosco del tutto. Guarda ancora il vestito per poi andare verso Sum, abbracciandola.
-Non ringraziarmi, stasera è la tua sera!-dice lei sorridendomi. Non so con preciso cosa voleva intendere con quella frase. Ma qualunque significato essa avesse, non penso corrispondeva a ciò che avevo in mente io per questa serata. No, niente di troppo 'spinto'. È pur sempre uno sconosciuto per me, James. Per me questa è un'uscita da amici, nient'altro. Sorrido ancora a Sum e vado a prepararmi.
[...]
Sono le diciannove e in questo preciso istante suonano il campanello.
Mi guardo per l'ultima volta allo specchio, per poi andare ad aprire la porta. È James.
-Hey, dolcezza.-dice lui, sorridendomi.
-Hey!-sorrido mentre gli lascio un semplice bacio sulla guancia.
-Andiamo?-mi domanda, mentre mi tende la mano. Mi giro verso Sum per avvisarla che siamo pronti per andare, ma lei fa cenno con la testa di andare, avendo già capito. Le sorrido e le mando un bacio. Mi giro verso James e vedo che mi tende la mano. La afferro, anche se sono molto insicura di quello che sto facendo. Chiudo la porta e ci dirigiamo verso l'auto. Raggiungiamo un ristorante esteticamente molto carino. Scendo dall'auto e posso notare fuori l'entrata una piccola artalena e su di essa un viso molto noto. Oh, ma è Emily?
-James, la mia amica è lì!-gli dico, indicando la direzione in cui avevo visto precedentemente Emily. Annuisce e mi cinge i fianchi con un braccio. Amico, non credi che tu stia correndo troppo? Cerco di allontanarmi senza farglielo capire ma è impossibile. Resta comunque attaccato a me. Hai per caso la colla addosso?
Ci avviciniamo e saluto Emily. Poco dopo noto anche Calum. Lo saluto e James fa lo stesso. Entriamo.
[...]
Sono le ventitré e trenta, e noi siamo ancora seduti al tavolo. Devo dire la verità, in questo ristorante si mangia bene. Tranne per il fatto che ho tenuto tutto il tempo James appiccicato. Ho scoperto che è per metà australiano e americano. Ha ventiquattro anni e vive a pochi isolati da casa mia. Quando si dice che il mondo è tondo..Oppure vuol dire solamente che le persone 'appiccicose' te le ritrovi sempre davanti ai piedi? Mh, opto per la seconda. Ho scoperto anche che Emily e Calum stanno insieme. Buon per loro.
-Azzurra, puoi venire un momento fuori?-dice James indicando l'uscita del ristorante. Annuisco con sguardo interrogativo. Usciamo. Ci sediamo su quella piccola altalena vista precedentemente. Facciamo in modo di metterci uno di fronte all'altro. Ad un certo punto guardandomi negli occhi, James mi prende le mani. A quel gesto irrigidisco.
-Sai Azzurra, ho veramente capito che tu sei una persona speciale!-mi dice lui, sorridendo. Lo guardo, sorridendo confusa ma allo stesso tempo imbarazzata. Lo incito a continuare ciò che vuole dire. Ma sembra aver finito, o almeno credo. Mentre mi fissa ancora, si avvicina lentamente al mio viso. No, fermo. Cavolo.
Rimango immobile. Non appena è a pochi centimetri dalle mie labbra, mi alzo di scatto.
-Che fai?-gli domando abbastanza irritata.***Spazio Autrice***
Salve, bella genteeee! :)
Ecco il 6° capitolo.
Spero che sia di vostro gradimento. Se sì, come sempre, fatemelo sapere nei commenti.
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Scusate per eventuali errori.
Grazie a tutti! ♡
Alla prossimaaaa! ♡
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I miss who you were||Michael Clifford (Stupid Love's sequel)
Losowe"È vero, non ho lottato. Ho lasciato che tu te ne andassi senza nemmeno provare a fermarti. Ma cosa potevo fare? Urlarti "ti prego, resta" quando sapevo che non lo avresti fatto?"