Capitolo 6

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Ero preoccupata, non sapevo dove mi avrebbe portata e non sapevo come avrei dovuto vestirmi. Mi feci una doccia e mi vestii con dei jeans e una maglietta grigia. Alle dieci, Tom mi chiamò, quando scesi trovai Harry imbarazzato guardare per terra. Era vestito come prima, solo che aveva aggiunto una giacca di pelle nera. Quando mi sentì arrivare, alzò lo sguardo e guardandomi restò a bocca aperta. Lo raggiunsi con un sorriso imbarazzato, d'un tratto non sapevo più come comportarmi. Mi affiancò e insime usciamo dal locale. Iniziamo a camminare lungo la strada per quelle che sembravano ore, mi maledissi per non essermi portata la felpa. Mi strinsi nelle spalle cercando di scaldarmi, ma Harry mi poggiò la sua giacca su di esse. "Grazie" sorrisi timida. Harry mi portò fuori città, in una piazza abbandonata dove riservava edifici vuoti e tristi, qualunque panchina sulla quale la vernice non si vedeva più e alberi spogli. Non capii il motivo della scelta di Harry di portarmi in questo postaccio fino quando non ci sedemmo su una panchina ad ammirare le stelle. "Cos'è questo posto? Come mai è abbandonato?" Chiesi guardandomi intorno. "Questa è la vera Andy Griffith" disse guardandosi anche lui intorno. Un ondata di vento spostava i nostri capelli. D'istinto mi avvicinai a Harry rannicchiandomi nel suo fianco. "Non puoi non avere freddo" dissi stringendomi verso di lui. "Come mai sei qui a Andy Griffith?" Mi chiese abbassando lo sguardo verso di me. "Sto scappando" risposi. "Da cosa?" "Dal mio passato; mia madre è morta due anni fa e mio padre è finito in prigione per droga. Lui era uno violento e mia madre le prendeva al mio posto.. spero stia bene adesso" mi bloccai, non riuscii a continuare a causa del blocco in gola che si era formato. Harry mi strinse a sé in un abbraccio. "Shh sfogati, ne hai bisogno" sussurrò accarezzandomi i capelli. Non so cosa mi portava a fidarmi di Harry a tal punto di rivelargli il mio passato. Piansi ancora qualche minuto, dopo di ché mi asciugai le lacrime. "Tutto okay?" Chiese assicurandosi che stessi bene. Annuii timida. "Sei davvero bella quando sei imbarazzata" quasi sussurrò. "Tu perché sei qui?" Chiesi girandomi a guardare le stelle. "Sto cercando una compagna di viaggio" sorrise notando la mia reazione. "Vuol dire che vuoi scappare con me?" Chiesi incredula. "Perché no? A me piace viaggiare" rispose. Le stelle illuminavano le sue fossette come se fossero brillanti. "Non ci credo" dissi alzandomi in piedi. Harry si alzò e si avvicinò a me e lentamente mi prese il viso fra le mani. Premette le labbra contro le mie e chissà cosa succedeva nel mio stomaco. Harry si staccò poco dopo, studiando la mia reazione. Sorrisi per poi subito dopo unire le nostre labbra ancora una volta. Erano così morbide. Strinsi in un pugno il tessuto della sua maglietta per non interrompere il momento. Ci separammo per prendere fiato. Prima di tornare al locale con le mani intrecciate, dammo un altra occhiata alle stelle.

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