Dopo svariati tentativi, mi arresi prendendone un paio nella borsa. "hai vinto" dissi sbuffando. "Ora esci" gli indicai la porta. "No, voglio il mio premio" disse avvicinandosi. I suoi occhi erano puntati sui miei e io ero come estasiata, non riuscivo a muovermi. Ero come un cervo davanti ai fanali di un automobile. "Lascia che ti faccia sentire bene" sussurrò a un centimetro da me. La sua mano si appoggiò sulla mia guancia e con estrema voglia e desiderio, le sue labbra premevano sulle mie. La sua lingua chiedeva il permesso di entrare nella mia bocca
. Non mancava la sensazione di vuoto nello stomaco. In quell'istante ricordai come ho avuto modo di conoscere Harry Styles.
Attraversavo la folla stretta al mio zaino. Avevo tutte le mie cose dentro e non potevo permettere di essere derubata. Arrivai al balcone di legno dopo spintoni e palpate. Ordinai un bicchiere di Vodka alla pesca e mi sedetti sullo sgabello al mio fianco. L'uomo arrivò poco dopo e mi porse il mio drink. "Come mai una ragazza così carina siede qua da sola?" Mi chiese l'uomo anziano poggiandosi lo straccio sulla spalla. "Sto scappando" risposi. "Da cosa? se posso permettermi di chiedere" disse con tenerezza. "Dal mio passato" risposi. Quando l'uomo si voltò per servire un cliente notai un cartello alle sue spalle: "cercasi barista" Ci pensai a lungo e presi una decisione. I soldi iniziavano a scarseggiare e per scappare lontano ne servivano abbastanza. "Signore, cerca un barista.. la mia esperienza non è molta, ma sono disposta a impegnarmi. Ho davvero bisogno di soldi" spiegai sperando che mi prenda a lavorare. "Inizi domani mattina?" Chiese con un sorriso accogliente. "Signore, lei non mi conosce affatto.. come può predermi a lavorare?" Chiesi con voce bassa. "Mi basta guardarti negli occhi per capire che non hai cattive intenzioni" rispose porgendomi un panino su un piatto. "È per caso un veggente?" Chiesi con un sorriso che ricambiò poco dopo. "Mangia avrai fame" disse. "Grazie" sorrisi cordiale. "Posso sapere il suo nome?" Chiesi. "Sono Tom" rispose porgendomi la mano. "Sono Elene" ricambiai la stretta di mano. Mi spostai con il piatto nel divanetto all'angolo mentre Tom continuava a servire i clienti. Non mangiavo da ore e mi mancavano quasi le forze. Dopo aver divorato il panino, mi addormentai sul divanetto.
Here i am
Ciao, scusate l'attesa! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Arianna
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