Due ore.
Due ore per arrivare a destinazione. Questa festa iniziava a mettermi ansia.
Harry era vestito con un jeans nero - altro non aveva nell'armadio- con una camicia color panna che gli stava d'incanto. Ai piedi, invece, portava le solite converse alte nere. Non potevo non starlo a guardare, d'altronde nessuno riusciva a staccargli gli occhi di dosso. Quando siamo entrati nella villa, dove la musica spaccava i timpani da quanto il volume era alto, un gruppetto di ragazze, non molto vestite per l'appunto, sbavava dietro a Harry. Mi promisi di ignorare quel genere di atteggiamento quando Harry mi circondò i fianchi con il braccio destro. Una mossa premurosa per calmare i miei sensi.
"Ti accompagno a conoscere un gruppetto di miei amici" mi parlò all'orecchio cercando di farsi sentire mentre mi portava al giardino sul retro.
"Styles!" Urlò qualcuno che nell'ombra lasciava intravvedere la nuvola di fumo che parlando soffiò fuori.
"Meson!" rispose Harry battendogli il cinque.
"Lei chi è?" ammicò lui.
"Elene" risposi io, prima che lo facesse Harry, con un mezzo sorriso imbarazzato.
Guardai gli altri e mentre lo feci, Harry mi disse i loro nomi: Matt, Scot e Tyler.
"Guarda, guarda chi si rivede" sentimmo una voce dietro le nostre spalle ed il rumore degli stivali battuti sulla terra.
"Ed" sussurrò Harry, voltandosi verso l'ombra.
Quella voce l'avevo già sentita da qualche parte, ma non la riconobbi; fino a quando non fu a pochi passi da noi.
"Harry, andiamo via" sussurrai, ma era troppo tardi.
"Elene - ghignò - da quanto tempo che non ti vedo" parlò con un tono di amarezza, accarezzandomi il viso con un dito. Di scatto mi scostai.
"Tu cosa ci fai qui?!" Sputai fuori con odio.
"Potrei farti la stessa domanda, dolcezza" fumò fuori la nicotina dal naso.
"Lo conosci?" Mi chiese Harry, mettendosi al mio fianco.
Stavo per rispondere, ma Ed mi precedette: "ahh ti scopi lui ora?!" Ridacchiò.
"Non sono affari che ti riguardano" si irrigidì Harry.
"Ragazzino, cosa vuoi fare?!" Rise più forte.
Harry aveva abbastanza stazza per fare il culo ad Ed, ma Ed era il doppio di lui. Anche lui, aveva il torace e le braccia ricoperte di tatuaggi e portava sul sopracciglio il piercing che aveva fatto all'età di 15 anni; ora ne ha 27. Cinque più di me. Non lo vedevo da tre anni e ragione per cui sono scappata era anche lui. Lui mi usava e mi picchiava, non tollerava il fatto che io l'avessi lasciato e me ne fossi scappata.
"Ti ho ritrovata, verrai con me" disse riportandomi sulla terra e lasciandomi con una fitta nel petto.