Appena entrai, notai un letto matrimoniale in mezzo alla stanza, due comodini ai lati, un armadio a destra della porta, una scrivania davanti al letto e un balcone da cui potevo osservare un bel panorama.
Le pareti erano di un verde mare scuro e la scritta "Shelter"era ben visibile.
Una scritta che amavo, situata sopra il letto, in bella vista, con una bella calligrafia.
Intorno ad essa, delle lucine gialle che la circondavano.
<<Allora? Abbiamo fatto un bel lavoro?>> mio padre e Max se ne stavano fuori dalla porta e sorridevano.
<<E' bellissima..>> e lo pensavo veramente.
<<Forza, fatti una doccia e poi esci con Max.>>
<<Prima vorrei sapere di più..>>
<<Oh..siediti..>> e il suo sguardo divenne serio.
<<<<<<<<<annuì leggermente e mimai un "okay".
<<Tua madre ed io eravamo giovani.
Non così giovani, ma lo eravamo.
Dopo 1 anno di convivenza, lei rimase incinta..di Max.
Andava tutto bene, ci sposammo e poi sai come sono andate le cose.
Rimase un'altra volta incinta e questo ci spiazzò perché non eravamo del tutto pronti.>> prese fiato e continuò.<<Sei nata tu e quel giorno mi sentì vivo; eri uguale a Max e a me e non potevo desiderare di meglio.
I primi mesi passarono meravigliosamente finché non persi il lavoro.
Si può dire che quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Tua madre era stanca di me, di voi, di tutto e decise di divorziare.
Il tribunale disse che non potevo crescere due figli nella situazione in cui mi ritrovavo e così ti diedero in affidamento a tua madre, che ormai era più che spazientita.
Non era così favorevole a questo, ma non fece nulla per potestare.
Non so perché non te l'abbia detto, ma credo volesse dimenticare.>>Rimasi immobile fissando un punto indefinito della stanza.
<<Quindi io sono stata messa al mondo per errore?>> ormai non sapevo più a che pensare.
<<No, per me sei stata la vittoria più bella in questo mondo di sconfitte. Non so lei, ma per me sei questo.>>
Volevo abbracciarlo, ma sentivo che non ero ancora pronta.
Non risposi, mi limitai ad annuire.
<<Vado a farmi una doccia.>> dissi così a bassa voce che non credo mi abbiano sentita, così li superai velocemente e andai al bagno.
Aprì il getto d'acqua freddo, pronta per raffreddarmi.
Mi specchiai e davanti a me vidi solo...schifo.
Avevo delle occhiaie orribili, le labbra screpolate, gli occhi rossi e gonfi, i capelli sembravano chiedere pietà.
Mi spogliai e gettai quei vestiti vecchi nel cestino.
Ero dimagrita, ma nonostante avessi finalmente il fisico che avevo sempre sognato e faticato per ottenerlo, non mi sentivo a mio agio, mi odiavo ancora.
Mi precipitai sotto l'acqua ghiacciata per riuscire a calmare i miei pensieri.
Dopo non so quanto, uscì e mi avvolsi nell'asciugamano.
Asciugai i miei capelli lunghi, neri e mossi vero la fine.
Avevo portato i vestiti per questa sera, anche se non mi sentivo totalmente pronta.
Decisi di mettere i jeans skinny neri strappati sulle ginocchia, le vans, una maglietta a maniche corte e una giacca di pelle.
Non sapevo se truccarmi o no, ma decisi di no, troppo complicato e io non capivo niente di trucchi.
Ero pallida di carnagione, avevo gli occhi di un colore strano, sembravano quasi argentati alla luce del sole, mentre normalmente erano grigi con delle sfumature azzurre.
Mi vestì di fretta e mi precipitai in camera.
<<Clara, sei pronta?>> mi chiese Max.
Ero pronta? Quasi..
<<ehm..sì, un secondo e arrivo.>> non sentì una risposta da parte sua, così lo presi come un sì.
Presi le sigarette e l'accendino e le misi nella tasca della giacca. Loro erano sempre con me.
Uscì dalla stanza e scesi le scale con una lentezza allucinante.
<<Wow..ehm..divertitevi e non fate tardi.>> ci disse papà.
Io e Max annuimmo e poi uscimmo.
<<Moto o macchina?>> mi chiese sorridendo.
<<Se tipo andiamo con un taxi e ritorniamo con quello? Perché sai..potresti ubriacarti e anche io..>> dissi perplessa.
Lui rise e mimò un okay.
Ciao a tutti!
Eccomi qua con il terzo capitolo, che spero sia di vostro gradimento!
Votate, commentate, leggete, fatemi sapere se vi piace o no c:
A presto,-Ers
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Memories
Short StoryClara, una 17enne rovinata dalle sue stesse memorie. Non ha paura della morte, nulla la spaventa. Lei, così apatica e piccola ma allo stesso tempo così forte. Una malattia la porterà a cambiare idee, passioni e sentimenti. Deciderà di salvarsi o si...