Dopo quell'incontro con Martin decisi di fare una passeggiata.
Mi ritornarono in mente dei ricordi, i soliti.
*Inizio flashback*
<<Ascoltami, per una cazzo di volta!>> era sempre così con lei: liti su liti.
<<No, basta, ne ho abbastanza di te. Non puoi rovinarmi così la vita, quando la smetterai di essere così..>>
<<Così?>>
<<Così sbagliata.>> un colpo al cuore, un colpo fin troppo forte.
<<Cosa stai dicendo..>>
<<Sei così fottutamente sbagliata!Non ne fai una giusta, mi rovini sempre la vita, non sei mai a casa e non mi chiami mai mamma. Non so che fare con te! Non so perché ti ho messa al mondo!>>
<<Potevi abortire.>>
<<Vallo a dire a quel coglione di tuo padre. Perché sì, è tutta colpa sua. Sei identica a lui: feste, fumo, erba, droga, alcool, schifezza; non so come fare. Non sei la figlia che avrei voluto e mai lo sarai!>>
Sentivo gli occhi bruciare, segno che avrei pianto tra poco.
Cacciai indietro le lacrime e mi maledissi.
<<Andiamo in Francia!>> così, di punto in bianco.
<<Hai già deciso, a quanto vedo.>>
<<Zitta, ti prego, stai zitta per una volta.>>
Non risposi e feci come da lei detto.
Certe volte mi chiedo se sono veramente uno sbaglio.
Erano ore che fissavo la pioggia scendere e per poco non mi addormentai, ma dei fanali accecanti mi distrassero.
Un camion ci stava per venire addosso e forse avrei dovuto dirlo, ma invece no, sono stata zitta ad aspettare la mia morte.
E invece morirono loro, davanti ai miei occhi ormai pieni di rimorso e colpa.
E' stata tutta colpa mia, tutta.
*fine flashback*
Cazzo, continuavo a pensare a quel giorno e rivedevo i loro volti sfigurati dai vetri e dalle botte.
Mi presi a schiaffi, sperando di smetterla di pensarci.
Le lacrime furono più veloci e iniziai a singhiozzare.
<<Ehi ehi, ora ti prendi anche a schiaffi?>>
Mi girai e vidi Jared che mi guardava.
<<Ma stai piangendo?>> si avvicinò ma feci dei passi indietro e asciugai di fretta le lacrime.
<<No, è solo l'allergia.>>
<<Non mentirmi, fatti vedere.>> mi voltai e mi scappò un singhiozzo che subito cercai di coprire con un colpo di tosse.
Spalancò gli occhi e avvicinò una mano al mio viso, ma corsi via da lui.
<<Clara!>> un richiamo
<<Claraaa>> due richiami, poi nulla.
Corsi veloce e quando arrivai a casa mi precipitai in bagno, dove mi lavai la faccia e mi sistemai meglio per non far vedere le mie condizioni a Max.
Uscì e sorrisi a Max, che però non ci cascò.
<<Hai pianto?>> cazzo, si vedeva così tanto?
<<No, stai tranquillo.>> lo rassicurai con un altro sorriso.
<<Solo per questa volta, ma domani mi racconti.>>
<<Mmh..>>
<<Stasera vieni con me al Redzone? E' una discoteca che sta a mezz'ora da qua. E' carina e penso ti farò bene.>>>
Ci pensai un po' per poi accettare e andare in camera a scegliere cosa mettere.
Ciao a tutti!
Sono di nuovo qua con un nuovo capitolo, stavolta aggiornato anche prima.
Spero vi piaccia e mi raccomando, votate o commentate!Alla prossima,
Ers.
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Memories
Short StoryClara, una 17enne rovinata dalle sue stesse memorie. Non ha paura della morte, nulla la spaventa. Lei, così apatica e piccola ma allo stesso tempo così forte. Una malattia la porterà a cambiare idee, passioni e sentimenti. Deciderà di salvarsi o si...