CAPITOLO 23: Breathe me

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Mi svegliai con un gran mal di testa e immagini di ieri iniziarono ad apparirmi.

Clara Vans, la ragazza più temuta, era riuscita a farsi picchiare così da 8 sconosciuti?

Non ci volevo credere, ma alla realtà non si può sfuggire.

Cercai di alzarmi piano, per poi dirigermi vero il bagno.

Il mio aspetto non era uno dei migliori, ma la cosa che più mi spaventava erano i miei capelli: stavano cadendo sempre di più e con loro cadevo anche io, ormai arresa e consapevole alla mia fine.

Ritornai in camera, con i pensieri che mi distruggevano la testa.

Presi un foglio e iniziai a scrivere la canzone che più mi rappresentava in quel periodo della mia vita.

"Help, I have done it, again
I, have been here many times before
Hurt, myself again today
And, the worst part is there's no one else to blame
Be my friend
Hold me, wrap me up
Unfold me, I am small and needy
Warm me up and breathe me
Ouch, I have lost myself again
Lost, myself and I am nowhere to be found
Yeah. I think that might break
Lost myself again and, I feel unsafe
Be my friend,
Hold me, wrap me
Unfold me, I am small and needy
Warm me up and breathe me."

Questa, questa canzone rappresentava me, la mia vita, tutto.

Non feci in tempo ad alzarmi che la porta venne aperta e un Jonathan preoccupato mi apparve davanti.

<<Piccola, mi dispiace, mi dispiace davvero tanto.>>

<<Per cosa?>> la mia voce uscì difficilmente e si capiva che avevo pianto.

<<Per non esserti stato accanto.
Non dovevo allontanarmi, dovevo starti vicino e aiutarti.>>

<<No, non dovevi.
Sei il mio migliore amico e la persona a cui tengo di più, ma questo non significa che devi sacrificare la tua vita per la mia.>>

<<Ho già sacrificato la mia vita per la tua e continuerò a farlo fino alla fine, perché questo è il mio dovere ed è questo quello che voglio fare.>> sorrise mostrando le sue fossette e tutto il resto scomparve.

Mi appoggiai a lui e senza accorgermi iniziai a piangere.

<<Perché piangi?>> mi alzò il viso, asciugandomi le lacrime.

<<Non lo so, mi è venuto spontaneo.>> mentì, la verità non era quella, ma non gli avrei mai detto nulla, non potevo peggiorare tutto.

Sorrise e sorrisi anche io, consapevole che non avrei più rivisto il suo sorriso.

Una telefonata interruppe i miei pensieri.

Una telefonata dall'ospedale.

<<Pronto?>> dissi a bassa voce, per paura che Jon capisse.

<<Clara?>> una voce abbastanza arrabbiata rispose.

<<Sì?>>

<<Domani alle 9:00 ti voglio qua, senza ma e senza se.>> chiuse la chiamata così e capì che era il mio dottore.

Che avesse scoperto qualcosa?

Jon mi vide preoccupata e subito mi chiese se fosse successo qualcosa.

Mentì un'altra volta, mentì per il suo bene.

Lo guardai per un po', per poi abbandonare tutto e addormentarmi dopo tanto.

<<Clara? Che palle, svegliati, c'è Jarud o Jarus?>> mi svegliai all'improvviso, con ancora lo stesso mal di testa.

<<Si chiama Jared, coglione.>> sorrisi e andai a salutare Jar.

<<Ho saputo da Max, come stai ora? Dio, giuro che li troverò e per loro sarà la fine.>> il suo volto era più rilassato del solito,segno che aveva dormito.

<<E' tutto okay, non importa, davvero.>>

Era così, non mi importava, non mi importava più di nulla.

Apatia totale.

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Aaa aiuto.
Mancano 2 capitoli e la storia sarà definitivamente finita.
Non ho il coraggio di abbandonarla, per quanto possa essere priva di tante cose.
Alla prossima!
-Ers.

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