Come può una bambina voler morire?
<<Perchè vorresti morire?>>
Le asciugai le piccole lacrime che stavano bagnando il suo candido viso..
Non rispose e allungò le braccia come per dire "prendimi in braccio."
Impacciata com'ero, ci misi 10 minuti per prenderla in braccio e portarla sulla panchina.
Si strinse a me e iniziò a farfugliare qualche parola.
<<Come ti chiami?>> mi chiese con la sua piccola voce.
<<Clara, tu?>>
<<Jessica.>> le sorrisi e lei ricambiò, iniziando ad accarezzarmi le guance.
<<Perché sei così bianca?>> non sapevo che dirle, non lo sapevo neanche io.
<<E' la mia carnagione.>>
<<Ma non è vero. Sei troppo bianca. Anche tu ti fai male?>>
<<Come?>>
<<Ti lasci cicatrici sulle braccia?>>
<<Come sai queste cose?>>
<<Mia sorella è morta qualche giorno fa e sono riuscita a vedere le sue braccia, ma mio fratello mi ha portata subito via.>>
<<Chi è tuo fratello?>> la vidi tremare e si riparò tra le mie braccia.
<<Jessica? Che ci fai qua?>> mi girai verso quella voce e trovai Jared.
<<Jar, avevo paura! Mi hai lasciata a casa da sola e ho sentito la voce di Jamie, ma è impossibile perché lei è morta.>>
Vidi Jared abbracciarla e sussurrarle delle paroli dolci e calme.
Li lasciai un po' da soli e trovai una panchina più distante, dove mi accomodai e iniziai a riflettere.
Quella povera bambina è la sorella di Jared, e sta soffrendo come non dovrebbe soffrire.
Ha provato dolore solo parlando della sorella e nei suoi occhi ho visto la tristezza.
Perché io non sono stato così alla morte di mia madre e di mio zio? Perché non ho sentito un minimo di dispiacere? Non me lo so spiegare, e vorrei tanto ricevere delle risposte.
A volte mi perdo nei miei pensieri e mi allontano da tutto quello che mi circonda.
Ogni giorno vedo persone felici, sorridenti, belle, circondate da amici e amiche, e poi ci sono io che non so nemmeno chi sono.
Combattere, l'unica cosa che mi sentivo di dire.
Combattere per cosa? Per quale motivo? Nessuno.
E così, mi annullai.
<<Clara!>> la voce di Jessica mi portò alla realtà.
Mi girai verso di lei e notai che stava sorridendo.
La raggiunsi e mi abbracciò, e solo in quel momento notai la somiglianza con Jared.
<<Clara, tieni.>> Jared mi consegnò il mio telefono e il suo volto esprimeva tristezza e stanchezza.
Non aprì bocca e Jessica mi chiese di essere presa di nuovo in braccio.
Così feci e ci incamminammo verso la loro casa.
<<Sai che hai dei bei occhi grigi? Sembrano luccicanti e luccicano.>> lo guardai e sentì una fitta al cuore.
*flashback*
<<Mamma, mamma!>> la chiamai, ma nessuna risposta.
La chiamai di nuovo e questa volta rispose.
<<Clara, che c'è?>> le andai vicino e la guardai negli occhi.
<<Di che colore sono i miei occhi?>> il suo volto diventò cupo, quasi triste e a stento sentì la sua risposta.
<<Di un colore morto, come quelli di Max.>>
<<Max? Chi è Max?>>
<<Nessuno, piccola, nessuno.>>
*fine flashback*
Lei voleva Max, non me.
Un'altra fitta al cuore e Jessica notò il mio volto pensieroso.
Ciao a tutti!
Eccomi con un altro capitolo.
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Memories
Short StoryClara, una 17enne rovinata dalle sue stesse memorie. Non ha paura della morte, nulla la spaventa. Lei, così apatica e piccola ma allo stesso tempo così forte. Una malattia la porterà a cambiare idee, passioni e sentimenti. Deciderà di salvarsi o si...