Louis entrò a passo felpato in cucina, per non farsi udire dalla mamma.
L'odore della sliced cake al limone riempì le sue narici. Si avvicinò alla torta, prendendone due fette: Una per lui e una per Harry. Ma un rumore di pantofola che batteva sul pavimento, lo fece rimanere immobile, come se sperava di poter mimetizzarsi con l'aria. Ma Louis non era un camaleonte, e Johanna non era stupida.
«Dove credi di andare con quelle due fette?» chiese la donna.
Louis si girò lentamente, trovando la donna con i capelli legati in una veloce coda di cavallo e le braccia incrociate al petto. Il ragazzo provò a formare un sorriso sulle sue labbra, ma riuscì solo una smorfia.
«Mamma, ma io ho fame.» si lamentò Louis.
La donna piegò la testa di lato, osservando attentamente Louis. Sapeva quando il ragazzo avesse fame, e la sua espressione corrispondeva a quella di un ragazzo con un certo languorino allo stomaco. La mamma è sempre la mamma.
«Va bene, Louis. Ma avrei preferito che mi avessi chiesto il permesso.» rispose la donna, avvicinandosi al figlio e piazzandogli un bacetto sulla fronte.
«Hai ragione, mamma, scusa.» ridacchiò Louis, sentendosi come un bambino.
Mise allegramente le due fette e due forchettine sopra un piatto piano, stampando un bacio sulla guancia della sua mamma.
Dopo di che, si dileguò, correndo su, per le scale.
«Louis! Stai attento a non inciampare e a non rompere il piatto. E a non macchiare la moquette!» Urlò la donna, che ormai era in lontananza.
Louis entrò in camera sulle note di "Crying Lightning", aggrottando la fronte. Non aveva lasciato "AM" nel suo stereo?
Vide Harry con uno dei suoi libri in mano, che, a causa delle grandi mani di Harry su di esso, non riconobbe la copertina.
«Hai cambiato CD, Harry?» chiese Louis, osservando Harry sussultare. Non si era accorto della presenza del ragazzo dagli occhi azzurri.
«Sì! E ho preso un tuo libro. Spero non ti dispiaccia.» Gli sorrise Harry.
Il ragazzo si stava ambientando, e Louis fu davvero felice di quello. Guardò come Harry riprese, subito dopo, a leggere. E ad osservarlo, si scordò anche di avere due fette di torta su un piatto.
«No, no, figurati!.. Ah, Harry! Ho portato della sliced cake.» disse mentre si sedeva accanto ad Harry.
Il ragazzo alzò gli occhi dalle pagine del libro e li concentrò su Louis, e poi sulle fette.
Fece spuntare le fossette, sorridendo, mentre tornava a guardare Louis, il quale fece scontrare i loro sguardi.
Louis sentì già come il respiro si mozzò alla vista di quegli occhi così verdi, così dolci.
«Grazie, Louis! Ma sono troppo comodo per alzarmi. Potresti imboccarmela tu, per favore? Io posso fare lo stesso con te.» suggerì Harry, mentre sembrava non avere intenzione togliersi quel libro dalle gambe.
A Louis sembrò un'idea così carina e tenera che accettò senza ribattere. Il ragazzo dagli occhi azzurri posò il piatto tra lui ed Harry, per poi prendere una delle due forchettine e porgere l'altra al ragazzo robot.
Harry continuava a leggere, mentre Louis prendeva il primo pezzo di torta e lo avvicinò alle labbra di Harry, il quale, accortosi, finalmente chiuse il libro e lo mise da parte. Poi alzò lo sguardo verso Louis e chiuse la forchettina tra le sue labbra, tirando via il piccolo pezzo. Proprio in quel momento iniziò "Dangerous Animals". Louis rimase con la forchettina in aria, incantato, mentre Harry prendeva un pezzo della sua fetta di torta e lo portò davanti le labbra di Louis, il quale si riprese; Prese la forchettina tra le labbra e ne prese il pezzo.
"Yes, I'm battling that well told gripeThe most frustrating type"
(sì, sto combattendo contro quella morsa che conosco bene, del tipo più frustrante)
Cantava Alex, mentre Louis si perse un bel po' nel testo. Paragonò la morsa nominata nella canzone alla morsa che stava provando lui, allo stomaco, in compagnia di Harry. Era frustrante. Così frustrante.
Louis gli imboccò un altro pezzo, guardando attentamente come quelle labbra rosse racchiudessero bene la posata e deglutendo, a quella vista.
"And you make me wheezeThen to my knees you do promote me"
(e mi mozzi il fiato, poi mentre sono in ginocchio tu mi fai alzare)
Purtroppo, Louis, troppo concentrato su Harry, non si accorse di ciò che stava ricapitando all'interno dei suoi pantaloni. E ovviamente, chi lo notò? Il caro Harry.
Le sue iridi verdi si soffermarono sul cavallo dei pantaloni del ragazzo dai capelli lisci. Quest'ultimo se ne accorse dello sguardo, finalmente, e anche del dolore tra le gambe.
"makes my head pirouette more than I would be willing to confess"
(mi fa girare la testa più di quanto vorrei confessare)
Ovviamente, Harry, dalle grandi conoscenze, sapeva di cosa si trattasse.
Louis era pronto a scendere dal letto, correre via e magari rifugiarsi in Alaska.
Ma il ragazzo dai capelli ricci prese il piattino e lo mise sul comodino accanto, per poi avvicinarsi maggiormente a Louis. «Vuoi una mano?» soffiò al suo orecchio.
Louis socchiuse gli occhi e le labbra, sentendosi "crescere" accompagnato da quel tono roco.
Non riusciva a ragionare. Si sentiva come immobile, come se gli girasse la testa e il minimo movimento lo avrebbe fatto cadere per terra. Così, annuii, solamente, mentre Harry si posizionava più comodamente.
"makes my head pirouette more than I would be willing to confessD-A-N-G-E-R-O-U-S
D-A-N-G-E-R-O-U-S"
(mi fa girare la testa più di quanto vorrei confessare
PERICOLOSI PERICOLOSI)
Le dita di Harry si rivelarono svelte ad abbassare la cerniera dei Jeans di Louis e a calarli fin sotto il sedere, tanto svelte da essere paragonate ai respiri affannosi di Louis.
Quest'ultimo poggiò la nuca al muro, con la voglia di sbatterla.
Harry iniziò a vagare con le sue mani curiose, ma che sembravano così esperte.
Anche la stoffa dei suoi boxer venne abbassata, rivelando la sua umida e svettante erezione.
Okay, se solo Louis avesse avuto un telecomando per mettere in pausa quel momento, lo avrebbe fatto e avrebbe fatto un punto della situazione. Ma non aveva un telecomando, e neanche qualche effetto slow motion, da applicare al momento, per dargli qualche secondo in più per riflettere.
Ma le labbra di Harry erano già attorno alla punta del suo membro, proprio come prima lo erano attorno alla forchettina. Louis lasciò andare un sospiro di piacere dalle sue labbra, mentre Harry sorrideva nel fare ciò che stava facendo.
Louis si chiese se si divertisse nel vederlo totalmente pazzo di lui. Perché sì, Harry aveva capito che quella formazione sotto i Jeans di Louis fosse a causa sua, e ne fu contento.
Contento, si ripeté Harry. Era un'emozione la contentezza?
Ma Harry sorrideva perché stava bene nel vedere Louis stare bene. Sapeva quanto piacesse a Louis tutto quello, perché nella sua mente da robot lui sapeva così tante cose. Fatta eccezione per l'utilizzo delle manovelle della doccia. E poi lo sapeva anche per i gemiti che uscivano incontrollati dalle sue sottili labbra, quando inglobò la sua erezione, muovendo talmente bene quella testa colma di boccoli color cioccolato.
E lo sapeva anche perché, ben presto, Louis mormorò il suo nome così tante volta prima di raggiungere l'apice.
Quando Harry si staccò dal suo membro, aveva le labbra gonfie e gli occhi umidi, ma anche un sorriso ampio da far formare le sue fossette.
E Louis si chiese fino a che punto potesse estendersi la sua bellezza. E non riuscì a trovare un numero, perché sapeva benissimo che non c'era limite.
"D-A-N-G-E-R-O-U-S"
N/A:
* Il testo di Dangerous Animals è stato presto da azlyrics. La traduzione è stata presa da The Rocker.
CIAO A TUTTI. COME STATE? SPERO BENE.Allora, come potete vedere qui, abbiamo il capitolo 5, quello successivo al capitolo di passaggio.
Cosa ne pensate?
Siate sinceri: Vi aspettavate tutto questo, oppure no? Intendo dire, vi sareste mai aspettato che sarebbe stato Harry a prendere l'iniziativa, oppure avete pensato ad altro? Mi piacerebbe se rispondeste.
Ci sono mai state delle canzoni che vi hanno ispirato a scrivere? Se sì, quali? Oppure, se la risposta è no, per leggere, ascoltate musica o preferite il silenzio?
Ci sentiamo nel prossimo capitolo. Grazie di tutto, e scusate per gli eventuali errori!Vi amo tanto.
Dio benedica, ora e per sempre, voi, la vostra famiglia e i vostri cari.
Un bacione.
-Aurora. xx
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Robot. || Larry Stylinson.
Fanfiction"I robot non proveranno mai emozioni." -Phil Maguire.