Louis era steso supino sul suo letto. Arabella era appallottolata sul suo stomaco ed Harry era in cucina. Louis non aveva ancora capito perché Harry gli avesse detto che sarebbe rimasto insieme a Jay per scambiare qualche chiacchiera; non lo aveva mai fatto così spontaneamente.
Aggrottò la fronte, mentre accarezzava il pelo soffice della gattina sulla sua pancia, che aveva iniziato a fare le fusa. Avrebbe passato tutta la sua serata così?
Sospirò, chiudendo gli occhi. Sentiva la mancanza di Harry, nonostante non lo vedesse da neanche mezz'ora. Si lecco le labbra, per poi serrare queste ultime. Com'era possibile che si stesse affezionando sempre di più al ragazzo-robot fino a tal punto?
Riaprì gli occhi, trovando solo il suo soffitto. Aveva voglia di salire su, a guardare le stelle. Era da tanto tempo che non lo faceva. Così, spostò con delicatezza la gattina e si alzò dal letto. Prese il suo mp4 e gli auricolari e si diresse in corridoio, dove si trovava la stanza con le scale in cui lo avrebbe portato sulla terrazza.
L'aria era leggermente fredda, ma a Louis non importava, perché il cielo era stellato e non c'era neanche una nube a coprirlo. Sorrise tra sé e sé e si andò a sedere su una delle sdraio che c'erano lì, sulla terrazza.
Poggiò la schiena, rilassandosi. Rimase lì, a fissare le stelle e quella meravigliosa luna piena. Si aggiustò la vestaglia, in modo che essa coprisse meglio il suo corpo e mise gli auricolari nell'mp4, mentre quest'ultimo si accendeva.
Mise le cuffiette alle orecchie e mise la riproduzione casuale. "Pressure" de The 1975 partì e Louis sorrise, iniziando a tamburellare le dita sulle sue cosce. Insomma, non se la stava passando così male.
E la conferma arrivò quando delle mani si fecero strada tra i suoi capelli. Sussultò, voltandosi velocemente; Harry era lì. Era lì, sotto la luce della luna e delle stelle. I suoi boccoli si muovevano leggermente a causa del leggero vento, e non c'era spettacolo più bello di quello.
Louis si tolse gli auricolari, mettendo la musica in pausa. «Hey, robottino, che ci fai qui?» sorrise dolcemente.
Harry ridacchiò lievemente, camminando, per poter mettersi difronte Louis. Quest'ultimo aggrottò la fronte e, scherzando, «Bellezza, mi stai coprendo la visuale.» disse.
«Louis, potresti prendere un raffreddore stando qui sopra a quest'ora.» Disse Harry, avvicinandosi maggiormente al liscio. Quest'ultimo, quando Harry fu abbastanza vicino, afferrò i suoi fianchi e lo spinse verso di sé, facendolo cadere.
«Louis!»
«Sì, è questo il mio nome. Che ne dici di non preoccuparti e rimanere qui con me a guardare il cielo stellato?» Louis lo fece sedere sopra sé, aggiustandolo, mentre ridacchiava.
«Se domani mattina ti sveglierai con un'influenza, non ti lamentare. Io ti ho avvisato.» Harry si sistemò meglio su Louis, sorridendo alla loro differenza di statura.
«Shh, Harry.» sussurrò al suo orecchio, ed Harry si zittì immediatamente.
Louis circondò la vita del riccio, lasciando che la schiena di quest'ultimo premesse sempre di più al suo petto. Lo voleva vicino. Voleva sentire il suo calore.
Rimasero in quella posizione, in silenzio, fin quando Louis non ruppe il ghiaccio. «Di cosa avete parlato tu e mia mamma?»
«E tu perché sei salito qui sopra?» chiese Harry, sviando quel discorso.
Il ragazzo dagli occhi azzurri aggrottò la fronte. «Non hai risposto alla mia domanda.»
«E tu non hai risposto alla mia.» Harry cercò davvero di contenere il suo divertimento e non ridere.
«Harry, mi stai prendendo in giro?»
«Forse.» ghignò, il ragazzo-robot.
«Mh, vedo che vuoi fare lo spiritoso stasera.» Louis mormorò, spostando i lunghi capelli di Harry verso una sua spalla, per poi solleticare la sua nuca con il proprio naso.
«Mi piacciono le attenzioni che mi riservi.» Annunciò Harry, abbassando il capo, in modo che Louis potesse liberamente posare baci sulla sua nuca nivea.
«Davvero, Harry?»
Il ragazzo-robot sorrise, annuendo.
Louis, allora, continuò: «Allora lo farò più spesso.»
Harry voltò leggermente la testa, per quello che poteva, verso Louis, il quale gli diede un dolce bacio sulla guancia. «Sono così felice di averti nella mia vita.»
Harry aggrottò le sopracciglia. «Perché felice?»
Louis abbassò lo sguardo, accennando un piccolo sorriso. «Prima del tuo arrivo, era tutto un po' più nebbioso. Non avevo amici, Harry. Mi sentivo solo, venivo picchiato. Poi sei arrivato tu, e non so spiegarti perché, ma sto meglio. Non voglio perderti, Harry, capisci? Ormai sei qui. Ormai sei mio."
E quando si rese conto di aver pronunciato "mio", arrossì, senza poterlo evitare. Aveva esternato un po' di quelle parole che si era tenuto per sé.
Ed Harry cambiò posizione, in modo che il suo viso fosse difronte quello di Louis. Guardò i suoi occhi color oceano sotto la luce delle stelle, che li facevano brillare ancora di più. «Io sono stato creato per essere tuo.» la sua calda voce e le sue parole, fecero sì che Louis avesse i brividi lungo il suo corpo.
Quello che Harry diceva, era vero. Il ragazzo-robot era stato creato proprio per lui, per tenergli compagnia. E questo rendeva Louis felicissimo.
Louis sorrise ampiamente, il sorriso bianco che splendeva nel semi-buio.
«Sai, Louis, vorrei dipingerti. Sembri un'opera d'arte.» Il ragazzo-robot non sapeva da dove venissero fuori quelle parole, ma non voleva fermarle, perché aveva visto quel grande sorriso di Louis, e non voleva farlo scomparire.
«Grazie.» Il liscio arrossì. I suoi bellissimi zigomi si sollevarono ancora di più, ed Harry, istintivamente, poggiò le dita su essi, carezzandoli. Louis socchiuse gli occhi, godendosi quelle coccole.
«Sei una creatura meravigliosa, Louis.»
E seriamente, tutti quei complimenti stavano facendo attorcigliare lo stomaco di Louis in tutti i modi possibili. Quando riaprì i suoi occhi, trovò quelli verdi di Harry osservarlo con... aveva qualcosa negli occhi.
Aveva un luccichio che Louis poté notare anche nel buio di quella tarda sera. E lo avrebbe baciato. Lo avrebbe baciato in quel momento, ma si chiese se fosse quello giusto. Il momento giusto, quale sarebbe dovuto essere?
Cosa avrebbe pensato Harry, se Louis lo avesse baciato? Come avrebbe reagito se Louis avesse voluto assaggiare le sue labbra?
«Sai cos'è un bacio sulle labbra, Harry?»
Harry lo guardò per qualche secondo, per poi annuire lentamente, come a voler dire che lo sapesse benissimo, come se avesse voluto dire qualcosa in più. E Louis si chiese cosa fosse quel qualcosa.
«Hai mai dato il tuo primo bacio sulle labbra, Louis?» chiese Harry. Come faceva a sapere quelle cose? Beh, era un robot, quindi non era stupido, ma sapeva davvero di cosa si trattasse?
«No. E penso sia meglio così. Vorrei che fosse speciale.»
Harry gli sorrise, come solo lui sapeva fare: con una dolcezza particolare.
«Quindi neanche tu sai come si bacia?» chiese Harry, carezzando una guancia di Louis.
No, neanche Louis lo sapeva. E sia lui che Harry, avevano davvero voglia di provare a scoprirlo.
N/A:
:D
HEY.
Come state, dolcini? Spero benissimo.
Finalmente sono riuscita a scrivere il capitolo. Vi piace? Spero di sì.
Cosa pensate accadrà nel prossimo capitolo?
Scusate gli eventuali errori, pls. Spero abbiate apprezzato anche questo capitoletto, dove abbiamo Louis ed Harry sotto le stelle.
Con questo, me dileguoh. Buon proseguimento, miei cari.
Dio benedica, ora e per sempre, voi, la vostra famiglia e i vostri cari, come sempre.
A presto!
-Aurora. xx
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Robot. || Larry Stylinson.
Fanfiction"I robot non proveranno mai emozioni." -Phil Maguire.