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Correre, correre il più veloce possibile lontano da lì.
Ne avevo abbastanza.
Di loro, della mia famiglia, di questa situazione.
Un tonfo catturò la mia attenzione per un secondo.
In seguito si sentì un gemito molto profondo.
Le opzioni erano due:
1)Una coppietta appartata
2)Un animale
Dato che di animali strani, qui a Beacon Hills, ce n'erano molti, decisi di andare a controllare.
Erano due anni che mancavo in questa città e ad essere sincera mi mancava qualsiasi cosa.
Mi avvicinai lentamente al ponte dal quale provenivano i rumori e sporsi la testa per vedere cosa stesse succedendo.
Scott Mccall che combatteva contro un altro licantropo.
Niente di nuovo, ma quel ragazzo aveva qualcosa di stano.
Un paio di artigli blu elettrico, non avevo mai visto niente di simile.
Il ragazzo conficcò gli artigli nell'addome di Scott e in quel momento decisi di intervenire.
Tirai fuori gli artigli e ruggii forte in modo da attirare l'attenzione del ragazzo su di me.
Mi avvicinai ai due e affondai gli artigli nelle spalle dello sconosciuto e lo spinsi contro la parete opposta.
Fortunatamente ci trovavamo sotto il ponte, e nessuno poteva vederci.
Il ragazzo sbattè la testa contro la parete di pietra e svenne.
Guardai Scott facendo illuminare i miei occhi e facendogli l'occhiolino.
Non sapeva che ero diventata un licantropo, a dire il vero era impossibile dato che ero una Banshee e il mio corpo avrebbe dovuto rifiutare il morso.
Quando mi accorsi che lo sconosciuto stava per riprendere conoscenza feci per avvicinarmi, ma qualcuno mi fermò.
Mi voltai e vidi una persona che non vedevo da anni: Theo Raeken.
Mi rivolse un sorriso smagliante e si diresse verso il ragazzo che era ancora steso per terra.
Lo afferrò per il colletto della maglia e lo alzò lungo la parete con uno sguardo minaccioso.
"Sparisci o dovrò ucciderti" sibilò tra le zanne prima di farlo cadere per terra.
Lo sconosciuto strisciò lontano da noi prima di sparire nella notte.
Personalmente non lo avrei mai lasciato libero per la città, sapevo che a Scott non piaceva uccidere le persone, ma a volte era necessario.
Le persone non cambiano da un momento all'altro, alcune persone rimangono cattive, nonostante Scott Mccall gli dica di cambiare.
Guardai il ragazzo allontanarsi prima di voltarmi verso Theo e Scott.
Il True Alpha era sconvolto tanto quanto me dal vedere Theo, che si era allontanato dalla città quando avevamo 14 anni.
Era stato il mio primo fidanzatino, ma poi per motivi famigliari si era trasferito a Boston.
"Che ci fai qui?" Sorrisi guardandolo negli occhi
"Che ci fate voi due qui?" Sbottò Scott con uno sguardo confuso.
Ridacchiai e lo abbracciai, era tanto tempo che non lo vedevo.
"Ho deciso di tornare" Dissi guardando i due ragazzi.
"Anche io, ho saputo che a Beacon Hill c'era uno dei branchi più famosi dello stato" sorrise continuando a fissarmi.
Era strano vederlo dopo così tanto tempo.
Era bello come allora, solo che adesso era più maturo, con un accenno di barba e il fisico più definito.
"Dobbiamo parlare" Disse Scott.

"Non ci posso credere" Scott stava sorridendo come mai.
Eravamo seduti tutti intorno al tavolo da pranzo a casa Mccall.
C'era Lydia, la mia migliore amica, Kira, la ragazza di Scott, Malia, l'ex ragazza di Stiles e Liam, un ragazzo che non avevo mai visto: il Beta di Scott.
Mancava Stiles.
Forse era meglio così, non me la sentivo di rivederlo.
Mi sentivo davvero incolpa ad averlo lasciato così, per poi sparire.
Gli ero stata vicina dopo che il Nogitsune aveva abbandonato il suo corpo, ma non sopportavo più tutto quel caos.
A New York non era andata meglio, ma quello lo racconterò poi.
"Si lo so è pazzesco" cercai di nascondere l'imbarazzo perchè trovarmi di nuovo assieme ai miei migliori amici era strano.
Mi sentivo come se non appartenessi più al branco.
"Hey ragazzi scusate il ritard-" la vice di Stiles si interruppe non appena aprì la porta e mi notò.
"Stiles" sussurrai cercando di abbozzare un sorriso, ma era visibilmente scosso.
Abbassai lo sguardo, non credevo mi avrebbe perdonato, non pretendevo niente da lui.
Non sapevo neanche perchè mi trovavo lì.
Li avevo abbandonati, chi sa cosa hanno dovuto affrontare senza di me...
"Scusate, mi dispiace" dissi prima di alzarmi per poi avviarmi alla porta.
Mimai con le labbra uno "scusa" a Stiles ed uscii silenziosamente.
Decisi di andare a casa, il giorno dopo sarei dovuta andare a scuola, quindi volevo rilassarmi un po'.
Nonostante a casa mia ci si potesse rilassare ben poco, decisi che era il luogo giusto dove andare.
"Helen" sentii il mio nome provenire da molto lontano, dai boschi.
Seguire quella voce non era una delle migliori idee, ma visto che sapevo come difendermi e la curiosità mi stava opprimendo decisi di addentrarmi nel bosco notturno.
Mi sentivo stanca, esausta.
Non appartenevo a nessun posto.
Gli Argent mi odiavano, ovviamente, quindi tutt'ora non ho buoni rapporti con la famiglia di mio padre; mia madre, al contraio, era sempre stata indifferente a tutto ciò che mi accadeva.
Ancora non posso credere a ciò che è successo a New York, alla reazione di mia madre, a ciò che avevo dovuto fare.
Non ne avevo mai parlato con nessuno, neanche con mia madre.
Avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno, avevo bisogno di qualcuno che mi ascoltasse.
Mi fermai vicino ad un albero per capire da dove provenisse la voce, quando sentii un rametto spezzarsi.
Mi voltai velocemente e vidi un lupo nero con gli occhi gialli.
Mi accigliai non capendo cosa volesse o chi fosse.
Dopo un paio di secondi lo vidi mutare forma e rivelarsi ai miei occhi.
O ragazzi, per quanto potessi essere matura, avevo pur sempre diciotto anni, e lo spettacolo davanti ai miei occhi mi fece impazzire.
"Helen" sorrise "mi sei mancata" ridacchiò e mi tese la mano.
"Ciao Theo".

Ciao ragazze, questa è la mia prima storia tratta da un sogno. Inizialmente può sembrare confuso, ma pian piano risponderemo a tutte le domande.
Perchè lei è un licantropo? Come ha fatto a diventare una banshee in passato?
Spero vi piaccia perchè ci sto mettendo molto impegno lol.
Bye

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