[KATRINE]
Stavo tornando a casa da una festa alla quale avevo partecipato insieme ai miei compagni di scuola. Non avevo bevuto, la mia età non me lo permetteva e non ero quel genere di persona che andava contro alle regole.
Avevo solo quattordici anni, ma ne dimostravo almeno tre o quattro di più. Ero matura per la mia giovane età e la mia inesistente esperienza.
Non avevo mai avuto un ragazzo ne tantomeno dato il mio primo bacio. Stavo aspettando il ragazzo perfetto.
Aprii la porta di casa con le chiavi, cercando di produrre minor rumore possibile per non svegliare mio fratello e mio padre, eventualmente dormissero e cosa molto probabile data l'ora che si era fatta.
Con mia grande sorpresa, appena varcata la soglia, li trovai entrambi comodi sul divano con una birra in mano ciascuno, e altre sei o sette vuote sparse per il pavimento, a guardare una partita di football americano.
Quando la serratura scattò, il suono provocato portò a far voltare i due uomini verso la mia figura.
I loro sguardi erano persi, vuoti, spenti, non esprimevano emozioni.
Non era la prima volta che li trovavo così da quando Diana era morta, più di due anni fa. Il loro mondo era crollato e mio fratello aveva tirato su una barriera tra di noi, distaccandosi da me.
Portava a casa ogni sera una ragazza diversa e mi distruggeva vedere come alla mattina le cacciava di casa, urlando.
Il nostro rapporto era meraviglioso, lui era più grande di me di due anni ed era molto protettivo, pur non essendo sangue del mio sangue. Da quando la mia madre adottiva ci aveva lasciati per un tumore al pancreas, lui era cambiato e così anche il mio padre adottivo.
Erano più aggressivi e delle volte non si fermavano ad urlarmi contro, erano arrivati anche a bastonarmi. Ovviamente i motivi erano inesistenti ma non so perché, la loro delusione, il loro dolore e la loro rabbia la sfogavano contro di me.
Quelle volte che capitava, mi rinchiudevo in camera a piangere, cercando una spiegazione per il loro comportamento e arrivavo alla conclusione che avevo semplicemente sbagliato io.
Mi dicevo che era colpa mia se mi trattavano in quel modo allora quando si calmavano, chiedevo scusa. Loro mi liquidavano sempre con un gesto della mano e questo mi feriva, ma rimanevo in silenzio per evitare che cominciassero nuovamente a menarmi.
Quella sera erano diversi, in senso cattivo.
«Ciao.» li salutai cercando di essere il più gentile possibile.
Mio fratello prese ad ignorarmi mentre mio padre, si vedeva che stava trattenendo la rabbia.
«Dove sei stata?» il suo tono era aggressivo, fin troppo.
«Ad una fes..»
«Non m'importa.» il suo fregarsene nei miei confronti mi feriva, ma ci avevo fatto l'abitudine.
Riuscivo a vivere con un macigno sul petto, lo facevo dalla morte di Diana e avrei continuato. Delle volte però quel peso arrivava a soffocarmi e finivo in ospedale, per il mancamento di ossigeno. Ogni qual volta accadeva, mi ritrovavo con l'asma a dover chiamare da sola l'ambulanza perché a mio padre e a mio fratello non importava di me, perciò non mi aiutavano.
Annuii flebilmente con le lacrime intrappolate agli angoli degli occhi e il labbro tremante, quindi, per non dar a vedere la mia debolezza, me lo morsi.
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Human [Luke Hemmings] IN PAUSA
FanficKatrine voleva vivere, per lei la Meredith del passato era morta, non esisteva più. I ricordi si erano cancellati dalla sua mente ma Luke decise di farglieli ritornare, più vivi che mai, facendola annegare in un mare di dolore, senza salvezza. =====...