What the hell is going on?

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Quando arrivarono a casa di Kate, pronta ad accoglierli c'era Charlotte che stava sistemando il ripiano della cucina mentre la piccola Chloe faceva il suo riposino pomeridiano.

Dopo delle sane cacchierate tra le due donne e le continue sbuffate di Michael, per gli argomenti trattati nei discorsi, il biondo tinto e Charlotte se ne andarono lasciando del tempo a madre e figlia.

Michael tornò a casa sua pochi giorni dopo l'accaduto di Katrine alla tavola calda, sotto continua lamentele da parte di quest'ultima sul fatto che stava bene e non c'era niente di cui preoccuparsi.

Katrine prese in braccio Chloe e iniziò a coccolarla, come non faceva da tanto.

«Piccola mia, cresci così in fretta.» le lasciò un tenero bacio sulla testa.

Guardò i suoi occhioni azzurri con sfumature verdi, non riuscì più a resistere e scoppiò.

Non si trattenne questa volta, pianse disperatamente.

Chiedeva ripetutamente scusa a Chloe, la riempiva di baci e carezze.

Quando si fu ripresa dal momento di debolezza, si diresse in bagno per lavare la bambina e alla sera la volle tenere nel lettone con sé. Si addormentarono dopo che Kate la riempì di coccole, con un po' di solletico, il quale provocò la risata innocente della figlia.

I raggi del sole entravano dalla finestra finendo il loro tragitto sulle palpebre della ragazza che si svegliò e la vista angelica della sua bambina le rallegrò la giornata. Poi ricordò che aveva solo un ultimo pomeriggio libero da passare con lei poiché aveva promesso al signor Connor di andare alle ripetizioni di matematica che sarebbero iniziate il giorno successivo.

Odiava non poter ritagliare un po' di tempo con sua figlia, quasi tutti i pomeriggi era impegnata tra i corsi a scuola, la ricerca di un nuovo lavoro, le visite ad Ashton in cimitero e adesso anche queste lezioni extra scolastiche.

Fortunatamente ancora una settimana e mezza e poi poteva godersi le feste natalizie insieme alle persone a lei care.

Compiva sempre la solita routine: si svegliava, preparava la piccola per portarla da Charlotte, si vestiva, andava a casa della madre di Ash per lasciare la bambina e poi si dirigeva verso scuola dove trovava il suo migliore amico ad aspettarla, appoggiato al muretto.

A qualche metro da Michael, però, c'era anche Luke che, appoggiato al tronco di un albero, si fumava tranquillamente la sigaretta mattutina insieme a Calum, mentre osservava i movimenti di Kate.

«Eccola.» Luke fece segno all'amico.

Quando il ragazzo dalla pelle ambrata e gli occhi profondi si accorse della mora, spalancò le palpebre per la sorpresa e velocemente si nascose dietro la corteccia vecchia.

Katrine e Michael entrarono dentro l'edificio scolastico dopo che lei ebbe lanciato una veloce occhiata al biondo, il quale non le aveva tolto gli occhi di dosso da quando era arrivata.

Dopo che entrambi i ragazzi furono scomparsi dalla vista glaciale di Luke, si girò per vedere la reazione dell'amico alla vista della mora ma si accigliò confuso quando lo vide appiattito all'albero, in modo da non farsi vedere da Kate.

«Cal, che fai?» chiese curioso della risposta.

Il ragazzo dalla pelle ambrata controllò che Kate fosse andata via prima di poter tornare accanto a Luke.

Human [Luke Hemmings] IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora