It's her

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[LUKE]

Cazzo.

«Devi stare lontano da Luke Hemmings.» l'avvertimento che avevo sentito dire a Kate, da Amanda, quando mi aveva convocato nel suo ufficio.

«E ricordi: stia lontano da Kate. Mi ha capito, Robert McQueen?» l'avviso di mantenere le distanze da Katrine.

Non capivo perché la Bennett sapeva il nome che usavo quando Meredith ancora non era scomparsa ma poi ricordai che l'avevo già vista quando veniva a farle visita, allora mi ero detto che Meredith era vicina, ma non pensavo così vicina.

Ora capii tutto: gli avvertimenti di Amanda, quelli di Michael, gli occhi tremendamente verdi di Kate, così simili a quelli della mia sorellastra, quando ebbi uno scontro con lei in corridoio, lo scatto d'ira che ebbe quando le incalzai che suo padre l'aveva messa in punizione. Avevo sbagliato, tanto.

Non pensavo di aver toccato un tasto dolente con: Il papino ti ha messa in punizione?

Cazzo, mi ricordavo perfettamente tutte le urla che sentivo da dietro la porta di camera sua, quando mio padre mi diceva che doveva darle una lezione.

Tutte le cicatrici inflitte, tutte le botte e tutti gli abusi. Merda.

Non riuscivo a calmare il battito irregolare del mio cuore.

Senza accorgermene mi ritrovai a tirare calci e pugni agli armadietti, subito dietro le porte che dal corridoio si affacciavano alla palestra della scuola.

Calum cercava di calmarmi, ma non ci riuscivo.

«Calmati Luke!» ringhiò, mi prese per le spalle e mi sbatté con la schiena al muro, mentre i suoi occhi scuri mi trafiggevano.

«Cazzo Cal, come posso fottutamente calmarmi! Lei, Meredith, è viva! Ed è qui!» indicai la porta chiusa e dal vetro intravidi Kate, o meglio, Meredith giocare a pallavolo con le sue compagne.

Stava sorridendo ed era spensierata.

Sembrava così ingenua ed innocente, in quel momento. Probabilmente dentro era uno specchio frantumato in miliardi di pezzi piccolissimi, impossibile da ricomporre.

Sorrideva, ma magari dentro stava morendo.

Lo so, perché io ho contribuito a distruggerla. Sono consapevole che le ho rovinato gli anni più belli della vita di ogni persona. Per il mio disgustoso ed egoistico divertimento.

Non riuscivo a decifrare cosa sentivo, quali sentimenti stavo provando. Forse rabbia, perché se ne era andata via più di un anno fa senza avere nemmeno il permesso di uscire di casa.

Sentivo come se avevo ancora un qualche tipo di possesso su di lei, in quel momento sarei andato là e l'avrei presa a schiaffi dopo averle urlato dietro che era una brutta puttana che disobbediva sempre agli ordini impostele.

Dio.

Era cambiata moltissimo dall'ultima volta che l'avevo vista. Prima di scappare aveva i capelli molto più corti rispetto ad adesso, che le arrivavano a metà schiena, le sue curve prima quasi inesistenti adesso erano molto più visibili. Probabilmente tutti cambiamenti dovuti alla gravidanza: i fianchi più accentuati, le forme più voluminose e il seno più prosperoso per l'allattamento del bambino.

Human [Luke Hemmings] IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora