capitolo 10

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Dopo la rottura di palle con Ginevra e le sue canzoni del cazzo arriviamo a Roma FINALMENTE
"ti prego ascolta questa,giuro che è l'ultima" -mi dice entusiasta passandomi gli auricolari e l'ipod.
"ok" -sbuffo e prendo quelle fottute cuffiette.

*La storia della mia vita è assurda
ma non succederà mai che la racconterò tutta
troppi pensieri nella testa che mi fanno male
ti giuro è merda difficile da raccontare
Il sonno è una briciola della morte
sarà per questo che non dormo mai la notte
Suono i tasti della macchina da scrivere
è una melodia unica e tu non puoi capire (stupida)
Adoro la parola "competizione"
ed amo il fatto che faccia rima con determinazione
è già, quanti errori ho commesso
mi sento il re di tutti voi ma sono schiavo di me stesso
E yoshi, sta cosa del rap deve andare per forza
Mica voglio finire a fare l'avvocato
pure per metterlo nel culo a quella stronza
che ora preferirebbe vedermi morto affogato
E non guardarmi in faccia, guardami dentro
non pensare a me ma al dolore che trasmetto
a volte tu mi uccidi, cazzo
ci sono molti modi di morire ed il peggiore è rimanendo vivi
quindi o m'ammazzo o vinco
definitivamente
anche perché l'alternativa è niente
ma non mi so ancora pentito, mi taglio sfogliando il mio libro preferito
questo è amore
Baby non sai mai dov'è che sono perso in un suono, non perderò
mi vedrai da lontano, scoprirai che non ti amo solo quando non ci sarò
dove poco ormai è niente, tanto ormai è troppo
tra gli ultimi rimasti ci siamo noi
ora piangerai e mi rimpiangerai
perché il peggio non arriva mai quando vuoi
Ricomincio a battere sui tasti
e ciò che scrivo è hardcore
come scopare, nei cessi guasti
lascia perdere quelle pasticche dopo i pasti
non è colpa nostra se siamo figli di un disastro
spero solo che il tempo mi basti
perché qua siamo gli ultimi rimasti
i nostri fan siamo noi tre
ma il mio DJ è un capo
perché fa il beat come vuoi te
e questi fake stronzi
proprio rap inutile ma vogliono la mia attitudine: skateboarding
e quante volte mi son fatto domande
la risposta è la mia crew, patto di sangue
siamo diversi certamente
stiamo dove tanto diventa troppo e poco diventa niente
amarsi da morire fino a odiarsi a morte
fanculo, tu vai lontano, noi arriviamo oltre
Baby non sai mai dove sono perso in un suono, non perderò
mi vedrai da lontano, scoprirai che non ti amo solo quando non ci sarò
poco ormai è niente, tanto ormai è troppo
gli ultimi rimasti siamo noi
tu piangerai, mi rimpiangerai
quando arriverà il peggio non mi troverai
Baby non sai mai dov'è che sono perso in un suono, non perderò
mi vedrai da lontano, scoprirai che non ti amo solo quando non ci sarò
dove poco ormai è niente, tanto ormai è troppo
tra gli ultimi rimasti ci siamo noi
ora piangerai e mi rimpiangerai
perché il peggio non arriva mai quando vuoi.*.

La conosco questa voce!
hanno belle voci,lo ammetto.

"chi sono?" -domando a Ginevra curiosa,passandole gli auricolari e prendo i nostri bagagli.
"E adesso ti interessano eh??"-domanda ridendo e soddisfatta!
"Non è che mi interessano,hanno delle voci stupende."-abbasso lo sguardo e ci dirigiamo verso la nuova casa prendendo un taxi. Il tragitto è troppo silenzioso e Ginevra non dice una parola.
"Siete arrivate!"-dice un signore sulla cinquantina.
"Grazie"-gli faccio un sorriso e porgo i soldi. Scendiamo prendendo i bagagli e ci avviciniamo sempre di piu alla NOSTRA casa.
Le pareti esterne erano celeste,un giardino fuori con tanti fiori,una cassetta per la posta tutte le case nel vicinato erano così ma con colori diversi. Era davvero un bellissimo posto.
Prendo le chiavi ed apro la porta.
ok,tralasciando il fatto che era tuta sporca di polvere ma con i mobili moderni dentro era una casa troppo spaziosa per noi due.

"Sara,adoro questa casa" -dice saltellando da tutte le parti. sorrido.
"anche a me" -rispondo rivolgendole un sorriso. Tutto io pomeriggio lo passiamo a pulire la casa. Ci stendiamo ormai sul divano appena pulito.
"sono le 21:30 cosa pensi di fare" -mi dice Ginevra buttando lo straccio sul tavolino.
"Andiamo a mangiare qualcosa?"
"faccio una doccia e poi usciamo"
"ok,intanto mi passo la piastra"

-dopo esserci preparatae lle 22:30 usciamo di casa.
"Gine dove andiamo?"-chiedo un po confusa.
"Guardiamo un po in giro se c'e qualcosa!"-dice sorridendo. Giriamo un po per le strade di Roma,dopo tanti bar,discoteche,ville con giostre, devo dire che è molto affollata, troviamo una pizzeria.
Entriamo e ordiniamo due pizze e due birre,ci sediamo ad un tavolino che si affaccia di fronte ad una discoteca.
"se dopo vuoi andarci,per me non cè problema" -mi dice Ginevra sedendosi accanto a me con le pizze e le bibite.
"no,stavo osservando" -sorrido. Dopo finito le pizze andiamo a pagare. Usciamo e ci avviamo,non è tanto lontano la nostra casa quindi andiamo a piedi.
Giriamo in un vico che è difronte casa nostra.
Ci sono tanti ragazzi in cerchio con cellulari in mano.
"una rissa" -penso tra me e me.
Ci avviciniamo a quel gruppo di ragazzi,non vedo un cazzo anche perchè sono la piu bassa o perche loro erano piu altri(?) o forse ancora perchè sono dietro a tutti.
"vai tocca a te Sercho" -capisco che non è una rissa..se non è una rissa cosa diavolo può essere?

#SPAZIO AUTRICE
ECCOCI QUAAAA. MI SIETE MANCATIII.
COME AL SOLITO VOLEVO RINGRAZIARVI E VOLEVO DIRVI CHE VI AMOO.
E POI VOLEVO SCUSARMI PER NON AVER AGGIORNATO SUBITO. SPERO CHE SIA DI VOSTRO GRADIMEMNTO.
VOLEVO DIRVI UN'ULTIMA COSA SAPEVATE CHE SIAMO DUE RAGAZZE CHE SCRIVONOO? COSA NE PENSATEEE? VI AMO CIAO.

"Chi è il vero Giulio?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora