Capitolo 15. -xanax.

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«Chi sei?»
«Giorgio!»
Sorrido guardando il nome.
«Ehm,grazie ma come hai il mio numero?»
«Dovrei ringraziare Valerio»
Parliamo per un pò di tempo di noi,di lui,di me,della serata eccetera.Mi sveglio e noto che Ginevra non c'è nel letto.Prendo il cellulare per vedere l'orario e trovo un messaggio di Giorgio.
«ti aspetto al parco alle 10:15»
Ormai è tardi avevo l'appuntamento 2 ore fa.
Metto le pantofole e vado in cucina,
non trovo Ginevra,prendo il telefono e la chiamo.
"dove cazzo stai!" -le dico appena risponde.
"Ciao Sara,buongiorno anche a te" -risponde sarcastica
"Allora?"
"Sono fuori con Valerio e gli altri"
"Cosaaa?" -quasi urlo
"Si,ti ho chiamato ma stavi dormendo" -ride "vieni ti aspettiamo al bar dove andammo la volta scorsa. " -continua,riattacca. Sbuffo e vado in camera mia,prendo una camicia bianca,un leggins nero e le supercolor rosse con una borsa rossa. Sistemo un po i capelli e metto solo il mascara,prendo le chiavi dal comodino ed esco di casa.
Dopo non più di 5 minuti arrivo al bar, mi avvicino a loro.
"Ecco Miss Simpatia" -parla Ginevra facendo una risatina del cazzo.
"buongiorno sorellina" -dice Valerio sorridendo. TESTA DI CAZZO NON ABBIAMO CHIARITO ANCORA IO E TE.
"Buongiorno a tutti" -decido di parlare e di non fare più lo sguardo assassino. Iniziano a parlare di fatti loro,della festa,dei concerti. Vedo in lontananza una bambina che giocava con i suoi genitori,ridevano e scherzavano.
Una coppia di fidanzati che camminavano mano nella mano con dei gelati in mano che giravano per Roma.
"Sara tu vieni?" -una voce mi fa sobbalzare.
"Dove?" -rispondo guardando tutti ormai in piedi a fissarmi.
"Pianeta terra chiama Sara" -dice ironicamente Luca.
MI FA INNERVOSIRE QUELLA TESTA DI MINCHIA. PRIMA FA L'AMICO E POI MI LASCIA DA SOLA MA CHE SI FOTTE.
"Al fastfood" -dice Giorgio guardandomi divertito.
"Oh no,preferisco andare a ca.." -non finisco di parlare che mi ferma Giulio.
"Ok,noi andiamo,Ciao..ah si come ti chiami?" -dice con una voce da superiore. Ho quasi le lacrime agli occhi,trattenere le lacrime è più doloroso di quando le fai uscire fuori. Fa più male di tutto il dolore che hai dentro.
"Ah si,Sara,Giorgio perchè non l'accompagni?" -dice guardando Giorgio divertito e incrociando le braccia. Prendo la borsa e inizio a camminare.
PERCHÉ QUEL FOTTUTISSIMO PEZZO DI MERDA DEVE TRATTARMI ANCORA MALE?FANCULO.
Le lacrime iniziano a scendere FANCULO ANCHE A LORO.
Inizio a tremare e a sospirare. Mi appoggio ad un muro,ho la vista sfuocata. Succede sempre quando mi innervosisco o quando sono depressa.
Mi accascio a terra e poi NERO TOTALE.
Mi risveglio in salotto mi alzo velocemente.
"Oh no,tu ora ti siedi e mi dici cosa ti è successo" -mi dice una voce maschile,non riesco a vedere chi è,ho un mal di testa fortissimo e la vista è come annebbiata. Poso una mano sulla mia fronte.
"succede sempre,mi sono innervosita." -dico,tenendo ancora la testa calata.
"Allora hai bisogno di queste Sara" -alza lentamente la testa e vedo lui con un barattolo di xanax.
Rimango lì a fissarlo.
NON PUÒ ESSERE LUI. NON CI CREDO.
"C-cos-cosa ci faccio qui?" -balbetto.
"Vedo che ti ricordi di me" -sorride.
"Come posso dimenticare di chi mi ha fatto del male?" -gli dico avvicinandomi a lui.
"Tranquilla,non sono più quello di prima. Sono il nuovo "STEFAN" e non più quello che ti picchiava a scuola con Giulio. Immagino che già l'hai incontrato."
"Cosa ne sai tu?"
"Siediti e parliamo,ma prima prendi queste" -mi da il barattolino di xanax e ne prendo 2 e mi siedo con lui. Inizia a raccontarmi di lui e di Giulio,di perchè mi piacchiava,del perchè ora è qui a Roma.
"Quindi scusami" -mi dice dopo tutto il racconto.
"tranquillo" -dico. Il mal di testa è sparito da un po.
"Hai da fare?" -mi chiede
"No"-rispondo imbarazzata
"Puoi mangiare qui se vuoi"
"Per me va bene" -sorrido.
Iniziamo a cucinare e a divertirci.
CHI L'AVREBBE MAI DETTO.
Mi squilla il telefono,lo lascio squillare. Parliamo del più e del meno,e poi guardiamo un film.

"Si è fatto tardi,grazie per tutto ma devo andare" -dico dopo avermi accompagnata alla porta.
"quando vuoi io sono qui" -ci scambiamo i numeri di telefono ed esco fuori. Prendo il telefono 25 chiamate perse da Giorgio,Valerio e Ginevra. OH PORCA TROIA.
Chiamo Ginevra.
"ma porca di quella puttana,dove cazzo sei stata troia di merda?" -urla dal telefono.
"Hey ciao Ginevra che piacere sentirti e quanto sei dolce" -dico sarcastica e per sdrammatizzare.
"Troia tuo fratello ti sta cercando dappertutto e anche Giorgio.
Valerio vuole picchiare Giulio perché è successo tutto a causa sua." -attacco la chiamata e vado a casa di Valerio.
Busso la porta e mi apre Luca e al suo fianco c'è Rose.
"Penso che io e te dovremmo.." -mi dice Luca dopo aver aperto la porta.
"Non ho nulla da dirti." -supero Luca e la tipa e vedo tutti in salotto e c'è tanto silenzio.
"Io.." -comincio a parlare.
"Tu stai zitta porca puttana capito?" -urla valerio,si alza e mi viene contro con un aria minacciosa.
"Valerio.." -sussurro.
"Non puoi fare come cazzo ti pare,Te ne vai senza dirci niente" -continua ad urlare e sbattendomi contro il muro.
"Ma io.."
"Basta Valerio" -dice Giorgio che si è alzato dal divano.
"Sono stato tutto il tempo a chiamarti e a tenere il pensiero di dove cazzo eri finita." -urla e da un cazzotto nel muro. Inizio a tremare per la paura.
"Era meglio che non tornavi" -urla serio. Mi si è spezzato il cuore. L'ho sentito rompersi e cadere in mille pezzi.
"Ora basta!" -urla Giorgio avvicinandosi a noi,tira Valerio verso il divano. Valerio gli da un buffo. Non riesco più a capire niente,mi accovaccio in un angolino,porto le ginocchia alla faccia e inizio a piangere.

"Chi è il vero Giulio?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora