Chiudo l'ufficio alle dieci e decido di andare in un bar per prendere qualcosa da mettere sotto i denti.
Quando vado in garage trovo la macchina di Ross parcheggiata di fianco alla mia moto.
Strano. Credevo se ne fosse andata da più di due ore.
Mi avvicino al finestrino e la vedo china sul volante mentre si soffia il naso in un fazzoletto di pizzo e asciuga le lacrime cercando di non far colare il trucco dagli occhi.
Merda. Perché credo che sia colpa mia?
Perché l'hai trattata male tutto il giorno King? Mi rispondo da solo.
Forse.
Dovrei fare qualcosa, ma io non so trattare queste situazioni, non sono una persona delicata non lo sono mai stato.
Busso sul vetro e lei sembra spaventarsi: si gira di scatto e mi guarda cercando di ricomporsi il meglio possibile.
Sbuffo e capisco che non posso andarmene lasciandola così.
Faccio il giro della macchina e immaginando di trovarla aperta apro lo sportello dal lato del passeggero ed entro.
" Ciao." Dico sottovoce.
" Buonasera signore. Chiedo scusa ora me ne vado subito." Sta per girare la chiave nel cruscotto, ma metto la mano sopra la sua facendola fermare.
Lei si volta verso di me incontrando i miei occhi restando a bocca aperta.
" Fermati."
" I-io..."
" È colpa mia se stai così Ross?"
Vedo un lampo attraversare il suo sguardo, ma si spegne immediatamente.
Ho ragione, non mi serve altro per capirlo.
" No. Non si preoccupi. Lei non ha fatto nulla." Cerca di giustificare.
" E invece sì. È colpa mia. È per come ti ho trattata oggi vero?"
Un nuovo bagliore nei suoi occhi, ma questa volta è diverso, sembra quasi delusione.
" No. Non è nulla." La sua voce è ferma e questa volta sembra sincera.
Forse mi sono sbagliato, forse davvero non sono io la causa di quel pianto improvviso.
Butta la testa all'indietro sul sedile e sembra rilassarsi un po'. Le lacrime smettono di scendere e il respiro si fa lentamente più regolare.
" Cosa è successo?"
" Non lo so, è stata una giornata pesante per me Aaron." Guardo il suo profilo dolce ed elegante.
È perfettamente a suo agio tra quei sedili in pelle nera e avvolta nel maglioncino in cashmere.
È una ragazza che farà carriera, ha il carattere giusto e il giusto portamento. Decisa, puntuale, seria, bella...
Non so perché ma in quello stesso momento rivedo la piccola Monroe avvolta tra le coperte dell'albergo mentre dorme beatamente.
Avranno qualche anno di differenza, ma scorre un abisso tra lei e quella ragazza.
" Vuoi parlarne?" Chiedo tornando a concentrare la mia attenzione su Ross.
" No Aaron, voglio solo tornare a casa. Domani mi sarà passato tutto."
Annuisco e sto per uscire quando mi sento trattenere per un braccio
" Sicuro che non vuoi che ci pensi io a quel pagamento in pasticceria?"
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Baci al cioccolato
ChickLitMonroe è una giovane ragazza del Tennessee trasferitasi nella "grande mela" per cercare un nuovo inizio, portando con sé unicamente una piccola valigia e la sua passione per la pasticceria, grazie alla quale riuscirà ad aprire un piccolo negozio di...