(nineteenth)

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Zayn's point of View
Si china al finestrino della portiera, lasciandomi una bellissima visuale delle sue tette
"Ehy la mia faccia é qui" si indica il viso
"Allora stai attento, io ti aspetto qui, sano e salvo.... mi raccomando se fai un incidente cerca di rovinare il meno possibile l'automobile"
"Sempre il tuo ottimo umorismo..."
Ride e da una leggera botta macchina.
Il forte suono di trombetta fa allontanate tutti dalle autovetture.
La mia Aventador Nera contro la sua Ferrari 488 rossa.
Mi volto verso di Dylan mentre fa la stessa cosa, mi guarda e sorride sghembo, so che lui sa...
Mi rigiro verso la strada e una ragazza completamente rifatta sbandiera un foulard, questo oscilla al vento, viene sollevato in verticale, Dylan fa rombare il motore del Cavallino, non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno: abbasso il piede sul acceleratore.
Lo straccio rubro cade a terra e accellero, la Ferrari ha un'accelerazione migliore della Laborghini quindi ha uno sprint più veloce, lasciandomi indietro di una decina di metri.
Uno davanti all'altro, pochi metri a dividerci, troppi invece al traguardo.
Avanziamo verso la zona industriale ad una velocità ovviamente non consentita dalla legge, la lancetta del contachilometri supera alla grande i 200 km orari.
O'Brien inizia già a perdere terreno, riducendo la distanza a sempre meno, dapprima dieci metri, ora sono diventati non meno di un paio.
Continuando a muoversi a destra e a sinistra, a zig zag, Il mio avversario sta cercando di tenere freschi gli pneumatici, io non ci sto dando peso: ora devo stare concentrato a non cadere in una trappola nascosta.
Una curva a destra a gomito fa stridere le gomme di entrambi i veicoli, per un pelo non perdo il controllo... cazzo.
É questione di millesimi di secondo quando il velocista davanti a me sbanda facendomi conficcare le dita nel volante in pelle, i miei buoni riflessi mi permettono di premere con decisione sul freno evitando un impatto devastante per entrambi.
Non so cosa sia successo a Dylan ma la sua auto é ferma, con la parte anteriore accartocciata, come una lattina gettata nel bidone, il serbatoio é rotto; tutto attorno al veicolo c'é gasolio e una nuvola biancastra si innalza dal rottame.
Non me ne frega un cazzo ho già vinto; tanto vale farlo con onore.
Scendo dalla macchina, mi avvento al lato guidatore e vedo il cranio del mio amico, sanguinolento, lacerato; apro la portiera e appoggio un suo braccio attorno alle mie spalle: respira ancora e mi sussurra un flebile "grazie".
Lo carico in auto e riprendo la gara, con un livello di autostima alle stelle.
Procedo lungo il percorso in modo cauto, vorrei evitare di uccidere entrambi.
Ora che ci penso bene io sono morto, 'se lui non vince qualcuno la pagherà cara'.
Arrivo al traguardo, dopo un po' di minuti, con un umano mezzo cosciente sul sedile del passeggero...
Spego il motore e prendo un bel respiro profondo.

The screeching of the brakesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora