"Ti amo follemente"

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Erano ormai le due del mattino e la situazione era disperata: Meg sembrava non volersi riprendere dallo spavento. Lei e Michael si trovavano insieme nella camera di lui.
"Dimmi perché è successa questa cosa, dimmelo"
"Oddio Meg... prova a sederti e a calmarti un secondo"
"Io mi chiedo come tu faccia ad essere così calmo, forse non ti sei accorto della gravità della cosa" disse, a denti stretti. Camminava avanti e indietro per la camera, tenendosi la testa tra le mani e continuando a piangere senza tregua.
"Mi sono accorto perfettamente della gravità della cosa e nel caso non lo avessi notato, mi sto mostrando calmo per te, perché hai bisogno di avere vicino una persona lucida in questo momento". Ma Meg non riusciva ad ascoltarlo. "E' sempre stato dentro quel maledetto ristorante. Non può essere entrato dopo che Mac è uscito, avevi chiuso la porta a chiave".
Lui la strinse forte a sè. Si sentiva così in colpa... no, maledizione, non doveva sentirsi in colpa, o Craig avrebbe vinto il suo gioco: voleva farlo sentire il colpevole e distruggergli la vita, ma non ci sarebbe riuscito.
"Ormai è passato, Meg"
"No cazzo, non è passato! Succederà ancora, mille altre volte fino a quando non mi riavrà"

Michael rabbrividì a questo pensiero: "E pensi che io ti lascerei con lui? Smuoverei il mondo intero pur di riportarti da me. Te lo prometto, riusciremo a incastrare quel bastardo e darlo alla polizia"
"E' una pazzia lucida la sua, Michael. Può mostrarsi perfettamente normale di fronte ad altre persone, ha molto autocontrollo" e sospirò. Si era persa completamente dentro le sue braccia e per un secondo, solo per un secondo dimenticò quello che era successo. Poi le tornò in mente la lettera che Michael aveva ricevuto in pomeriggio... e fu tutto chiaro.
"Tu... tu lo sapevi". Michael si staccò da lei: "Sapevo cosa?"
"Quella lettera che hai ricevuto... fammela vedere"
Michael sbiancò. "N-no. L'ho strappata"
"Perchè?"
"Perché... ne ho molte e fanno disordine"
Meg era furiosa. Si staccò bruscamente da lui, andò dritta verso il cestino della spazzatura vicino alla scrivania e ci trovò solo i pezzi di un foglio stracciato. Li prese e si mise sul letto per ricongiungerli.
"No, aspetta Meg, davvero non... non è niente"
Meg aveva riunito i pezzi e stava leggendo. Michael le diede le spalle, non poteva sopportare di vedere quella scena. Era stato un idiota.
"Tu sei pazzo"
"Meg..."
"HAI ROVINATO TUTTO, CAZZO!!!"
"L'ho fatto per te"
"L'HAI FATTO PER ME? L'HAI FATTO PER ME??!!"
Lui abbassò lo sguardo e i suoi occhi si inumidirono di lacrime.
"SAPEVI CHE CI AVEVA TROVATI E TU MI HAI PORTATO FUORI A CENA??"
"ASCOLTAMI BENE ADESSO" e la prese per i polsi. Aveva alzato la voce e Meg rimase perplessa per un attimo dalla sua reazione.
"Si, avrei dovuto dirlo, è vero. Ma se ti fossi vista in questi giorni... sei così diversa da quando ti ho vista la prima volta. Sei bella, forte, allegra e serena. E io ti amo. Amo il fatto di averti ogni giorno al mio fianco, amo la tua voce quando mi chiami, amo quando canticchi sotto la doccia, amo i tuoi baci, i tuoi sguardi e i tuoi tocchi. Ti amo più di ogni altra cosa e se per vederti felice dovessi soffrire per tutta la vita in silenzio, io lo farei. Quel pomeriggio ho deciso di non dirti niente perché eri felice di uscire con me, di vivere la tua vita insieme a me fuori da Neverland e io volevo darti questa gioia. Volevo dimostrare a me stesso che una stupida lettera non avrebbe potuto rovinare il nostro rapporto perchè io lo avrei protetto a tutti i costi. E quello che è successo stanotte non ha fatto altro che unirci ancora di più, perchè mi ha dato la consapevolezza di essere capace di morire per te". Le lasciò i polsi delicatamente, senza smettere di guardarla.

Meg respirava affannosamente. Quelle parole l'avevano completamente frastornata. Si appoggiò al suo petto e gli prese il viso tra le mani. "Perdonami amore... non volevo prendermela con te. E' solo che... in quel ristorante ho avuto paura che potesse essere finita la nostra favola. Non voglio che il nostro rapporto sia ostacolato da Craig. Non voglio essere separata da te..."

"Cristo Meg, nulla mi separerà da te. Nè Craig, nè il destino, nè Satana in persona".
Piansero insieme a lungo e fu un pianto liberatorio e calmante. Si addormentarono vicini dicendosi che l'indomani ci avrebbero riprovato. Vale sempre la pena di riprovarci quando si ama.

Afraid|| A Michael Jackson story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora