"Dirti addio"

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Erano le sei e un quarto del mattino. Le urla di Michael riempirono il silenzio della notte:

"MEG!! MEG, KATHY STA MALE, NON RESPIRA"

Meg aprì gli occhi e si mise a sedere immediatamente, come chi ha avuto un incubo durante il sonno e non vede l'ora di alzarsi. Ma l'incubo di Meg era cominciato proprio al suo risveglio.
Quella scena non poteva che appartenere al mondo dei sogni: Michael teneva la bimba, così piccola rispetto alle sue braccia, con il viso stravolto dalla paura e dalla disperazione.
Meg gli prese la bambina dalle mani e lo lasciò lì, inginocchiato sul parquet come in stato di shock.
Corse giù per le scale. Entrò nella camera di Carl, sicura di trovarlo lì, ma lui...non c'era. Allora si mise in macchina senza pensare più a niente.
Guidò come una matta, con Kathy stretta al petto. Era così fredda, come un passerotto perso tra la neve.
"Katherine...Kathy...amore mio resisti ti prego" riusciva solo a sussurrarle queste parole. Il suo piccolo cuoricino non batteva più eppure Meg era certa che fosse ancora viva. Il viso della bambina aveva un colorito bluastro e gli occhi che fino a qualche ora prima erano così luminosi e pieni di amore, adesso erano serrati.
In meno di dieci minuti Meg era arrivata in ospedale. Non le importava di essere ancora in pigiama e non si curò degli sguardi straniti degli infermieri e dei pazienti, l'unica cosa che voleva era che la sua bambina stesse bene.
Le andarono subito incontro dei dottori che presero la bambina e la portarono via, in una stanza bianca.
"La mia bambina... non so cosa ha, il padre l'ha trovata stamattina mentre non respirava" lo diceva tremando di paura e singhiozzando.
"Ora ci pensiamo noi" le avevano detto.
Si sentiva così sola seduta su quella piccola sedia grigia senza nessuno accanto,mentre sua figlia rischiava la vita. Solo allora pensò a Michael: chissá se stava ancora piangendo accasciato sul pavimento. Con le ultime forze rimaste compose il suo numero:
"M-Michael..."
"Dove sei". La sua voce era fredda, quasi tagliente.
"Sono all'ospedale, i medici si stanno occupando di Kathy, ma non mi danno notizie... Ho bisogno di te qui e adesso, non posso reggere questo da sola"
"Non respirava, Meg, mi sono alzato stanotte per controllarla e mi sono accorto che non respirava... se dovesse accaderle qualcosa ne morirei"
"Abbi fiducia Michael, abbi fiducia". Ma lei era la prima ad averla persa.
"Carl non era in casa. Sono andato in camera sua e non c'era"
"È vero, anche io l'ho cercato"
Ci fu un lungo silenzio finchè Meg non sentì il pugno di Michael sbattere forte sulla scrivania: "DOVE CAZZO È QUEL FIGLIO DI PUTTANA??"
"Michael?! Cosa..."
"Meg, ho capito tutto. Cazzo, ora mi è tutto chiaro...."
"Ma cosa stai dicendo?"
"Vengo da te, uso l'altra macchina"
"Michael non è il momento di creare il putiferio in ospedale"
"Non mi importa Meg, mia figlia sta male e ho bisogno di stare vicino a lei e a te. E devo parlarti. Sto arrivando"
Quella conversazione aveva reso Meg ancora più confusa: che centrava Carl con Kathy?
Michael arrivò una decina di minuti dopo. Appena la vide le corse incontro e la accolse tra le sue braccia confortandola.
"Amore andrá tutto bene"
"L'hanno portata in quella stanza e ancora non danno notizie... ho paura, tanta..."
Aspettarono insieme seduti vicini in quel lungo corridoio bianco. Le persone che passavano sembravano non accorgersi che l'uomo seduto lì fosse Michael Jackson, semplicemente non lo avevano realizzato. Sembrava un uomo qualunque che abbracciava la sua donna in attesa di una buona buona notizia.
"Michael... perchè ce l'avevi con Carl?"
Michael contrasse il suo viso in una smorfia di disgusto e dolore.
"Non capisci? Era lui fin dall'inizio. Ricordi quello che ti ha detto Craig? Che c'era una sua spia a Neverland? È lui."
Meg era incredula. "Michael ma lui è... uno dei tuoi migliori amici"
"Ascoltami. Il giorno in cui siamo andati al ristorante, Craig ha cercato di ucciderci dopo che io avevo chiuso la porta a chiave perchè si era sempre trovato dentro quella stanza. Carl era l'unico che sapeva il nome del ristorante in cui avevamo prenotato ed è stato lui ad avvertirlo permettendogli di nascondersi nel ristorante prima del nostro arrivo. E la lettera? Me l'aveva portata lui ricordi? Il disegno sull'albero lo ha appeso lui... per quello dalle telecamere di sicurezza non si vedeva nessuno che entrava dal cancello, perchè lui era giá dentro casa. E quando mi hanno sparato? È stato lui a chiedermi di avvicinarmi al cancello con una scusa, dicendo che non funzionava quando in realtá funzionava benissimo. Così ha permesso a Craig di spararmi senza problemi, dopo aver spento le telecamere.
È stato lui a colpirti alla testa e a portarti da Craig... e stanotte ha cercato di uccidere Kathy"
Meg non poteva credere a quello che stava sentendo.
"Ma...perchè?"
"Perchè...sua moglie Anna un tempo lavorava a Neverland e...si era innamorata di me. Io non provavo nulla per lei, ma un giorno, in giardino, mi ha baciato. Io le ho spiegato che i suoi sentimenti non erano corrisposti e lei si è licenziata. Ho paura che Carl fosse a conoscenza del suo amore per me. Me la sta solo facendo pagare, ha aspettato questo momento per molto tempo"
Finalmente la porta che aveva inghiottito la piccola Kathy si aprí e un dottore magrissimo dai capelli brizolati fece il suo ingresso. Michael e Meg si alzarono speranzosi e preoccupati.
"Dottore...mia figlia...come sta?" chiese Michael.
Il dottore si tolse gli occhiali e con aria grave disse quello che mai avrebbe voluto sapere.
"Signori... abbiamo fatto il possibile. Non ce l'ha fatta"

Meg gridò e fu un urlo straziante. Quello di una madre a cui è stato strappato il cuore. Cadde sulle sue ginocchia, mordendosi il pugno.
Michael spostò bruscamente il dottore e si gettò a capofitto dentro la stanza.
Kathy era lì.
Meg non riusciva a trovare la forza di entrare.
Anche le infermiere piangevano.
"Era appena nata... aveva solo 4 giorni..." "Che disgrazia..." bisbigliavano.
Meg sollevò lo sguardo verso il dottore, che stava ancora immobile davanti a lei.
"C-che cosa l'ha uccisa?"
"È stata avvelenata. Abbiamo ritrovato tracce di veleno nel suo organismo, sottoforma di polverina bianca che deve essere stata sparsa sulla bocca della bambina... come questo sia stato possibile dovrete spiegarlo alla polizia"
Carl. Era entrato nella camera da letto con un veleno e lo aveva sparso sulla lingua di Kathy che lo aveva ingerito. Chi potrebbe arrivare a uccidere una bambina innocente per vendetta? Il demonio forse, ma non un uomo.

Meg si fece forza. Voleva andare a salutare per l'ultima volta la sua bambina, che aveva visto la luce per così poco tempo ma che era stata amata e aveva amato tanto. Quello che vide, spezzò definitivamente il cuore di Meg:
Michael la teneva in braccio e la cullava cantandole una ninna nanna, con la voce rotta da un pianto sfrenato.

Come posso dirti addio piccola Kathy?

***
Il funerale di Kathy si svolse due giorni dopo. Parteciparono la famiglia e qualche amico di Michael. Joseph si era rifiutato di essere presente.
Una minuscola bara bianca sparì sotto la terra, in un cimitero per bambini poco distante da Neverland.
Kathy non c'era più e la sua assenza pesava sui cuori di Michael e Meg in un modo che solo i genitori che hanno perso un figlio possono capire.
Avevano spiegato tutto alla polizia, che giá conosceva la loro situazione. La caccia a Craig era aperta giá da tempo, ma ora tra i ricercati c'era anche Carl, che nel frattempo si era dissolto nel nulla.

"Lo troverò Meg. Li troverò entrambi e giuro su Dio che gliela farò pagare per tutto". Michael ripeteva questa frase da giorni ormai. Non era più in grado di pensare ad altro.
Un giorno, Meg lo aveva trovato in bagno mentre prendeva delle pillole.
"Michael... cosa sono?"
"Tranquillanti"
"Non ti basto io per tranquillizzarti? Non ti basta sapere che ti amo è che non sei solo?"
Le aveva dato un bacio frettoloso in tono di scusa e poi non ne aveva più voluto parlare.
Meg era disperata, talmente disperata che una sera compose il numero di Craig.
"SEI CONTENTO ADESSO?? È MORTA!"
"Lo so piccola, l'ho uccisa io"
"L'ha uccisa Carl per conto tuo... bastardo figlio di puttana, la pagherai"
Craig rideva come un matto. "Vedo che hai capito il gioco Meggie, ho sempre saputo quanto fossi intelligente. Ma ora cambio le regole. Il mio piano è finalmente pronto. Devi solo aspettare piccola..."

***
"Meg, adesso che Carl non c'è più Neverland è molto più sicura. Ho pensato che mi farebbe piacere riavere i bambini qui. E potremmo riassumere di nuovo tutti i vecchi dipendenti"
"Mi sembra una buona idea Michael. Fará bene a tutti un po' di allegria"
"Sai, ieri mi ha telefonato una donna. Mi ha detto che suo figlio sta morendo di cancro e il suo ultimo desiderio è passare del tempo con me...mi ha pregato di accontentarlo"
Meg gli sorrise tristemente.
"Quella donna sta per perdere suo figlio così come io ho perso Kathy, voglio renderla felice come posso. Inviterò suo figlio a Neverland e avrà tutte le cure che desidera"
"Come si chiama il bambino?"
"Jordie. Jordie Chandler"

Afraid|| A Michael Jackson story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora