"Ti fidi di me?"

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Michael si sveglió in tarda mattinata. Non poteva credere di essere riuscito a dormire così a lungo. Aprì gli occhi lentamente, avrebbe voluto riaddormentarsi e non vivere quella giornata che sarebbe stata uguale a tutte le altre. Meg... allungare la mano e non trovarla accanto era uno strazio.
Si accorse di essere mezzo nudo e soprattutto di non ricordare niente della sera prima. Uscì dalla camera da letto per cercare Tatiana, ma non c'era. Compose velocemente il suo numero:
"Pronto Miki"
"Tati...ma dove sei?"
Tatiana rispose con voce maliziosa: "Mi stavi cercando? ...beh sono tornata a casa"
"Cosa?! Perchè?"
"Non voglio approfittare della tua ospitalitá Miki, davvero. Ma verrò spesso a trovarti tesoro, promesso"
"No ti prego...non posso farcela da solo. Io..."
"Tu?"
Michael fece una lunga pausa.
"Ho bisogno di te"
Tatiana sentiva l'eccitazione nelle vene.
"Anche io ho bisogno di te. Ma vedi...per me è difficile. Io ti amo, non riesco a nasconderlo. E vedere che tu ami Meg più di te stesso, mi fa star male. Mi capisci?"
"Tati..."
"Ti starò vicino comunque, voglio che tu sia felice. Meriti così tanto di essere felice". Cominciò a piangere.
"Perchè piangi?"
"Non lo so Michael, non lo so. Ti amo tanto. A presto"
Aveva riattaccato. Michael si sentiva così confuso. E solo. Incredibilmente solo contro qualcosa più grande di lui.

***
"Come hai passato la notte piccola Meggie?"
Craig entrò nella cantina dove Meg era rinchiusa da ormai tre interminabili settimane. Aveva gli occhi gonfi e un'espressione atterrita. Non rispose alla domanda di Craig, ma si limitò a guardarlo con gli occhi lucidi.
"Sai, le ho fatte sviluppare tutte quelle belle foto" e le mostrò una busta.
"N-non voglio rivederle" mormorò.
"Sai, ho un cambio di programma. Tutta questa storia del rapimento non mi soddisfa piú. Ho deciso di liberarti"
Meg scoppiò in lacrime a quelle parole e si gettò ai suoi piedi, ringraziandolo tra i singhiozzi.
Lui la spostò con un calcio.
"Hai poco da ringraziare, stupida. Ho in mente qualcosa di più grosso, di più crudele... ma mi serve tempo per organizzare tutto, mi servono altri alleati... manderò un messaggio a Jackson e gli dirò che sei qui. Io sarò giá lontano. Torna da lui... scommetto che avrete molto di cui parlare" E gettò la busta con le foto in terra.
"Ma prima vieni qui. Non me ne vado senza che tu mi saluti come si deve".
La prese per i polsi stringendola fino a farle male. La costrinse a spogliarsi del tutto e strappò i suoi vestiti. Poi la violentò come non aveva mai fatto e la picchiò fino a farle uscire sangue dalle labbra.
"Ora sei perfetta piccola. Ci rivedremo presto..." Chiuse la porta e la lasciò lì, terrorizzata e quasi in stato di shock

***

"Questo gioco è finito, aspetta il prossimo. Meg si trova in una piccola casa nel bosco a due miglia da Neverland. Valla a prendere, io non ci sarò. Quanto mi sono divertito stamattina con lei... fattelo raccontare.
Il tuo amico"

Michael era in piedi, immobile. Rileggeva e rileggeva quell'sms, non poteva crederci. Non poteva essere vero.
"CARL!! TAYLOR!! SO DOV'È!!"
Scese le scale correndo come un matto e in una manciata di minuti era pronto e giá seduto in macchina.
"Carl vai più veloce, più veloce!! Cristo santo..." Non stava più nella pelle. Provava mille emozioni tutte insieme: eccitazione, rabbia, tristezza, liberazione... voleva solo Meg in quel momento.
"Michael, la casa è quella lí" Carl gliela indicò col dito e gli sorrise.
"Ti aspettiamo qui".
Michael scese dalla macchina e corse verso la porta di quella tetra casetta di legno. Pregava che non fosse tutto uno scherzo.
"MEG!" La vide. Nuda, spaventata, ferita. Le andò incontro e si buttò in ginocchio, piangendo di felicitá.
"Meg..Meg...Oddio sei qui".
Ma lei non sembrava averlo visto. Il suo sguardo era perso nel vuoto, fisso su un punto indeterminato.
"Meg...Dì qualcosa ti prego. Dio, sei ferita. Copriti" Le mise la sua giacca e si sfiló la camicia per legargliela in vita in modo da coprirla tutta.
"Vieni amore. Ti porto a casa"
Meg finalmente lo guardò:
"Sei uno stronzo"
"...cosa?"
"Quanto ho desiderato vederti in tutte queste notti. Ho desiderato averti vicino anche solo per un istante, ho vissuto nella paura che potesse accaderti qualcosa. Sarei morta per te. E tu? Sei senza cuore Michael Jackson"
Michael era incredulo. La guardava come se fosse un fantasma.
"Ma di che cosa stai parlando?"
Meg si inchinò a raccogliere la busta con le foto e gliela sbattè addosso: "Sto parlando di questo".
Michael aprì la busta e sbiancò.
"Ma cosa...!? Cosa sono??"
"Sei tu mentre scopavi Tatiana l'altra notte"
Lo sguardo di Michael vagava da Meg alle foto. Doveva essere un incubo.
"Ma io non ho fatto niente"
Meg gli assestò un violento schiaffo sul viso.
"Togliti quella cazzo di faccia da angelo. Vuoi negare l'evidenza? Sei un solo un bastardo. Non meriti nulla da me"
Meg uscì tremando dalla casa, seguita da Michael che teneva ancora in mano le foto. Si sedettero in macchina senza guardarsi.
"Carl, Taylor... che piacere rivedervi"
"Signorina Stone!! Come sta?? Oh se solo sapesse quanto siamo stati in pena per lei. Michael era uscito di testa".Taylor strinse forte la mano di Meg sorridendole commosso e lo stesso fece Carl. Non si accorsero dello sguardo sprezzante di Meg nei confronti di Michael.
Tornarono a casa, sembrava un corteo funebre. Meg non rivolse la parola a nessuno, si fece una doccia e scelse dei vestiti nuovi e puliti. Era stupenda anche con quell'aria afflitta.
Michael non riusciva a darsi pace. Era effettivamente lui quello delle foto. Non ricordava nulla della notte precedente, ma infondo si era svegliato mezzo nudo. Davvero era successo? Non poteva perdonarselo.
Quando Meg uscì dal bagno, la bloccò: "Ascoltami"
"Lasciami stare"
"No, non ti lascio. Tu non immagini che cosa ho passato senza di te"
Meg si dimenò dalla sua stretta: "Non mi toccare. Preferisco essere violentata cento volte da Craig piuttosto che essere sfiorata da te un'altra volta". Quelle parole furono come cento pugnali dritti al cuore per Michael. Si allontanò a passi lenti da lei, senza toglierle lo sguardo di dosso. Se ne andó salendo le scale. Meg era cosciente di avergli fatto del male parlandogli così, ma anche lui ne aveva fatto a lei. Non riusciva a staccare i piedi dal pavimento. Qualche minuto dopo sentì la voce di Michael sbraitare dal piano superiore: "CAZZO DIMMI CHE NON L'HAI FATTO".
Era al telefono con Tatiana.
"F-fatto cosa?"
"CHE COSA CAZZO È SUCCESSO STANOTTE?"
"Non so di cosa parli"
"Porca puttana, Craig ha dato a Meg delle foto di me e te mentre facciamo sesso. Dimmi perchè"
Tatiana non gli rispose.
"Dimmi che cosa hai fatto Tatiana, dimmelo o non rispondo più delle mie azioni"
"Michael... ti ho drogato"
Lui tirò un calcio alla sedia. Non si era accorto che Meg stava origliando da dietro la porta.
"Mi hai drogato? Non posso crederci. Mi hai drogato per portarmi a letto?"
"Si"
"Ti rendi conto che la mia vita da oggi mi dará la nausea? Mi hai portato via tutto. Meg non crederá mai a questa storia e io l'ho persa per sempre. Ho avuto l'istinto di spararmi un colpo in testa in questi giorni, ma finalmente l'ho trovata. E sai cosa è successo? Sono andato da lei e lei mi ha rifiutato mostrandomi quelle foto. Io sto morendo per questo Tatiana, sento che sto morendo. Sei una traditrice, fingevi di starmi accanto per approfittarti di me"
Era furibondo.
"Michael non mi vedrai mai più, so di essere un mostro. Sapevo fin dall'inizio dove era nascosta Meg. Io sono...io lavoravo per Craig. Mi ha chiesto lui di drogarti e fare quelle foto per farle vedere a Meg e io... non aspettavo altro, ti desideravo e volevo che lei sparisse dalla tua vita. Mi dispiace"
Michael non riuscì a dire neanche una parola. Semplicemente riattaccó. Tremava dalla rabbia e dalla voglia di spaccare tutto.
Tirò fuori la pistola che teneva nascosta nel cassetto del comodino e se la puntò al cuore. Che senso aveva vivere ormai? Si sentiva un vigliacco, ma andarsene era meglio. Vivere senza Meg era come morire perciò... voleva mettere fine alle sue sofferenze. La porta che prima era socchiusa si spalancò all'improvviso:
"NO!! MICHAEL NON FARLO!!"
"Meg..."
Meg singhiozzava disperatamente.
"Oh scusami...scusami..."
"Amore..."
Michael l'aveva avvolta in un caldo abbraccio. Ma che cosa diavolo gli era saltato in testa?
"Non pensare mai più a una cosa del genere". Meg gli prese la pistola e la scaraventò lontano.
"Io devo spiegarti Meg, ho bisogno che tu mi creda, che tu ti fidi di me"
"Ho sentito tutto Michael, so che Tatiana ti ha drogato ieri"
"Non si tratta solo di questo. Lei lavorava per Craig, è stata lei a scattare quelle foto in modo che tu le potessi vedere. Ha fatto finta di restarmi accanto per consolarmi mentre tu non c'eri. E pensare che per tutto questo tempo lei sapeva dov'eri". Michael la strinse ancora più forte, questa volta era lui a tremare.
"Michael...mi dispiace non averti ascoltato. Mi sento così in colpa per non averti accolto. Ho avuto così tanta paura di averti perso..."
Michael la guardò profondamente negli occhi.
"E tu perdonami per...quello che stavo per fare. Non so cosa mi è preso, ma non penso che l'avrei mai fatto veramente. Pensavo solo che non avresti creduto a questa storia e perdere te era come prdere ogni cosa"
Passarono molte ore tra abbracci e lacrime, di nuovo insieme, nonostante tutto.
Dopo aver cenato velocemente, si ritrovarono di nuovo abbracciati sul divano, davanti alla televisione. Meg non poteva credere che solo fino a quella mattina si trovava in quel nascondiglio buio e fuori dal mondo e ora era tra le braccia dell'uomo che amava e che sorrideva finalmente sereno.
"Michael, Craig dice che ci sono dei suoi alleati a Neverland, che ci spiano..."
Michael le passò una mano tra i capelli. "A Neverland ci sono solo Carl e le guardie del corpo amore. Non potrei dubitare di nessuno di loro e non possiamo permetterci di mandarli tutta via e restare soli qui"
"Ma è proprio uno di loro!"
"Basta adesso. Goditi questo momento con me. E poi Craig ha detto che possiamo stare tranquilli per un po'"
"Prima di qualcosa di peggio..."
Michael la baciò dolcemente sulle labbra e le impedì di continuare.
"Come ti senti?"
Meg sospirò profondamente.
"Mi sento...violata. Appartengo a te e non sopportavo di essere toccata da altre mani che non fossero le tue"
Michael le accarezzó la guancia con le noche.
"Allora dovrò purificarti piccola..."

ANGOLO AUTRICE

Buonasera moonwalkers!! Ho finalmente superato le 300 visualizzazioni per questa storia e mi sento realizzata :D
Nel prossimo capitolo ci sará un grande colpo di scena...
Commentate!! Non fate i lettori silenziosi ♥♥

-Terry

Afraid|| A Michael Jackson story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora