Heart.

Quarto capitolo.

Sky si era svegliata presto quella mattina.

Era eccitata per il suo primo vero appuntamento con Jaden.

Si mise degli stivali neri con un po' di borchie,un pantaloncino con sotto dei leggins neri, e un maglione lungo fino a metà dei suoi pantaloncini.

Capelli a boccoli sciolti e contornavano il viso truccato con molto correttore e fard per mascherare la sua pallida carnagione e le tremende occhiaie sotto gli occhi provocate un po' dall'eccitazione di immaginare il posto in cui Jaden l'avrebbe portata , un po' per la chemio fatta da poco.. Un po' di eyeliner, lucidalabbra e poteva quasi dire di aver riacquistato un viso da ragazza in salute.

Salutò i suoi genitori di fretta e prese la macchina per andare da Jaden.

Arrivato a casa sua, bussò il campanello e dopo neanche cinque secondi Jaden aprì subito la porta.

Dire che era bello era un eufemismo.

I suoi capelli color castano scuro erano tirati indietro lasciando però un piccolo ciuffo sulla fronte.

Una giacca in jeans blu scuro, jeans dello stesso colore e una maglietta bianca sotto con l'immagine del Big Bang di Londra, il palazzo Westmister e i suoi classici autobus rossi a due livelli.

Scarpe Adidas nere e alte.

La sua era una bellezza semplice, ma davvero irresistibile. Con i suoi occhi nocciola, i capelli castani e un fisico magro e abbastanza muscoloso era perfetto. Infatti molte ragazze a scuola gli andavano dietro e anche fuori alla scuola.

Bello, intelligente, buono, sportivo,sembrava il principe azzurro.

Ma per Jaden, Sky non era da meno. Lei era sempre bella ma quel giorno, ai suoi occhi sembrava perfetta. Inoltre amava quei suoi capelli a boccoli rosso scuro che le contornavano il viso.

Anche se l'aveva notato, si era truccata così tanto perché era molto pallida.

Ma non gli importava, era comunque bellissima.

-Allora,andiamo?- domandò Sky dopo un'infinità di tempo passato a fissarlo.

-Come? Emh,sì.- e Jaden scortò la ragazza verso la macchina di lei

-Wow, che macchina!- disse appena la vide.

-Bella, eh? È una Opel color argento. È una tedesca.- disse imitando la ragazza della pubblicità.

-Posso guidare io? Tu non conosci il posto. – chiese fissando ancora la macchina. Dopo la BMW, la Opel era la sua marca preferita.

-Certo. Ma non mi vuoi proprio dire dove mi porti?- disse lei con tono capriccioso.

-Sembri una di quelle bambine che con la loro voce acuto e fastidiosa ti domanderanno per tutto il viaggio: siamo arrivati? Siamo arrivati? Siamo arrivati?- disse lui imitando quella voce.

-Infatti lo sono.- risponde lei mentre si accomoda sul sedile del passeggero.

Dopo una ventina di minuti dalla partenza, si erano addentrati in una via con ai lati dei pini.

Continuavano a parlare del più e del meno, ammirando il meraviglioso paesaggio.

Avevano passato un piccolo paesino ai piedi della montagna che dovevano salire attraverso una strada che circondava la montagna. Dopo un'ore e mezza vedevano il piccolo paesino da un'altezza molto elevata sotto alla luce del sole che era un po' coperto dalla nebbia. Tutt'intorno a loro era coperta dalla natura.

Dopo tre ore piene, riuscirono ad arrivare alla destinazione.

Questa era un agriturismo, ma un po' speciale.