Le ore passavano, sembrava che un'ombra scura aleggiasse sulle loro teste. Cosa sarebbe successo?
Se lo chiedevano in molti in quella stanza.
Finalmente dopo estenuanti ore, venne un medico. Il suo volto era stanco con delle occhiaie abbastanza profonde da essere viste. Nello stesso modo erano conciate tutte le persone in quella camera.
C'era un'altra famiglia con loro ma Jaden non la guardò neanche. Teneva costantemente il volto abbassato seduto sulla sedia e non accennava a muoversi da quella posizione.
Ma le loro speranze si annullarono quando il medico chiese all'altra famiglia di parlare.
Le lacrime pulsavano pretendo di uscire dai suoi occhi nocciola. Mentre, Meredith piangeva già da un po'.
Ma dopo una mezz'ora arrivò lo stesso medico chiedendo di parlare con loro.
-Certo.- rispose Miles.
Ovviamente li seguì anche Jaden.
-Devo darvi una notizia.- disse l'uomo sistemandosi le lenti sul naso.
-Dica.- disse impaziente il ragazzo.
Il medico sospirò.
-Vostra figlia ... Non ce la farà .- disse tutto ad un fiato.
Il mondo sembrò crollare. Se prima alleggiava un'ombra oscura sulle loro teste, ora era scesa fra di loro facendosi sentire più che mai con una sensazione glaciale che faceva venire i brividi a tutti.
Meredith non accennava a muoversi, lacrime calde le bagnarono il volto, ancora.
-No ... No ... No!- ringhiò invece il povero ragazzo esasperato. Si mise le mani sul capo e incominciò a scuoterlo velocemente rifiutando la realtà.
Non voleva, non poteva credere che la sua amata Sky, che fuori sembrava così forte mentre dentro era così delicata e fragile come ... Niente. Niente in natura poteva mai essere paragonato a lei.
Non poteva finire così. Dopo tutto quello che era successo, dopo tutto quello che avevano passato, che finisca così era ... Inaccettabile!
Ma quella era la realtà. E non si era mai dimostrata più crudele per il povero giovane.
Anche il padre di Sky cominciò a piangere, e come non avrebbe potuto?
Anche se quella peste pestifera, ne combinava tante, lei era sempre la sua piccolina che da bambina più che mangiarsi una torta, se la spiaccicava sul viso e poi rideva con quell'innocenza che tutti i bambini anno. Che a sei hanno lo pregava di iscriverla all'equitazione ma lui era terrorizzato dai cavalli. Quella bambina che stava crescendo, che cominciò a ribellarsi e a chiedere la sua indipendenza. La sua bambina stava crescendo ... Ma quella sua crescita si fermò,bruscamente.
Il ragazzo rimase in silenzio dopo lo shock iniziale. Una miriade di emozioni passavano e s'intravedevano nei suoi occhi. Si ricompose guardando davanti a sé con un sguardo cupo e sofferente. Di nuovo, quella sensazione di non poter far niente, di non poter rimediare. Quell'impotenza che lo faceva arrabbiare e intristire allo stesso tempo. Quella consapevolezza di non poter far nulla.
Dopo qualche minuto, il dottore aggiunse qualcos'altro.
-Però, vorrei proporvi una cosa. In questo momento, una ragazzina sta lottando per la vita. Lei ha dei problemi al cuore. Sua figlia, e non voglio mentirle, oramai è al limite. Stiamo cercando ancora di fare qualcosa ma sembra davvero un'impresa impossibile. E quindi vorrei proporle questo: se mai sua figlia non ce la dovesse fare, sarebbe disposta a donare i suoi organi? Purtroppo non riusciamo ad avere un cuore in tempo per la ragazze di cui le ho parlato. In questo momento sua figlia è ancora viva, o ansi, è al limite. E se mai non si salvasse, sarebbe disposta a donare il suo cuore a questa povera ragazzina?- chiede il dottore con la sua voce rauca alla madre.
La donna lo guardo con un'espressione indecifrabile. Perché infondo non sa cosa fare. Insomma, quello era il cuore di sua figlia! Ma potrebbe salvare la vita a qualcuno.
La donna era incerta. E lo era anche il ragazzo. Non era una sua decisione, ma si trattava pur sempre del cuore della sua amata.
Calò un silenzio tombale in quella stanza.
Ma poi ...
Una voce.
Una voce familiare risuonò nella testa di Meredith.
Una voce dolce.
Sentì sussurri poi qualcosa di più chiaro.
-Fallo...- diceva la voce.
Ci fu un momento di smarrimento per la donna. Come se fosse sospesa in qualcosa. Le voci del marito e del dottore erano lontano. Solo quella poteva parlarle vicino.
-Fallo ... - disse ancora quella voce.
E alla povera madre le venne da piangere quando la riconobbe.
-Sì ...- affermò lei con le lacrime agli occhi, guardando un punto indefinito.
-Come?- disse il dottore.
-Fatelo. È quello che avrebbe voluto anche lei.- disse la donna in lacrime. Miles capì e le lacrime bagnarono anche il suo volto.
Jaden rimaneva immobile e incredulo, ma dentro di sé una voce, forse la stessa, gli diceva che era meglio così.
Il volto di lui fu rigato dalle lacrime.
" Ti amo ... " disse un ultimo sussurro.
Autrice.
Ok, spero davvero che non sia stato troppo scontato il capitolo. Ma sono quasi alla fine, davvero.
Adoro questa storia e spero davvero che non mi sia venuta male fin a qui, ma non è ancora finita.
Vi invito ( non so perché lo dico tanto non la legge nessuno questa storia ma lo dico comunque, nel caso qualcuno prima o poi lo facesse) passate a leggere le mie storie.
Al prossimo capitolo!
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Heart.
RomanceSky e Jaden non si sopportano. Lei è chiamata Bad Girl da tutta la scuola per via del suo carattere freddo e ribelle. Mentre lui è amato da tutti e prende voti alti a scuola,insomma, il classico bravo ragazzo. Ma Sky nasconde un oscuro e triste segr...