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Clove era al centro d'addestramento,come ogni pomeriggio e si stava allenando insieme ad altri ragazzi e ragazze della sua stessa etá e forse anche più grandi.
Erano passati tre giorni dall'incidente con Cato e lei non riusciva proprio a perdonarlo,poteva essere vista solo come una normale carezza ma le dava fastidio essere toccata così,soprattutto se ad accarezzarla era un ragazzo.
In quei tre giorni aveva visto Cato solo al centro d'addestramento,le aveva lanciato qualche occhiata furtiva ma oltre quello non erano andati.Una volta si erano scontrati,poi si sono guardati negli occhi e ognuno ha ripreso la sua strada.Neanche una parola.Solo uno sgaurdo e poi niente più.
Durante gli allenamenti si concesse una pausa per andare al bagno e bere;mentre si dirigeva agli spogliatoi,udì per caso una conversazione tra due ragazzi.Uno dei due era sicuramente Cato,riconobbe la voce,ma l'altro chi era?
Aveva una voce molto roca e profonda,una voce che Clove non aveva mai sentito.
«Voglio allenarmi solo con lei,Xavier.»disse Cato.
Xavier...era il nome del direttore e co-allenatore.
«Vedremo cosa possiamo fare,per ora accontentati di allenarti da solo.Adesso devo andare.»
Quando l'uomo svoltò l'angolo si ritrovò faccia a faccia con Clove che stava ancora origliando.
«Cosa ci fai qui,ragazzina?»chiese Xavier. «Stavo andando al bagno,con permesso.»disse Clove,si congedò e si diresse il più veloce possibile al bagno.

Quel pomeriggio d'allenamento era stato sfiancante per Clove,non aveva mai corso come quel giorno e non aveva mai sforzato i suoi muscoli come quel giorno ma d'altro canto sforzarsi le faceva bene perchè doveva essere forte per affrontare gli Hunger Games,nei quali desiderava di vincere con tutta se stessa.Doveva essere davvero difficile vincere in giochi come quelli ma da ció che vedeva,il suo distretto vantava tanti vincitori,due dei quali i celebri Brutus ed Enobaria.Erano il punto di rifermento di Clove,si inspirava a loro da quando avevano vinto i giochi e da allora non aveva mai smesso di farlo,erano per lei come un faro nella nebbia,sarebbero stati i suoi futuri mentori ed era sicura che grazie ai loro consigli sarebbe riuscita a vincere e portare con sé onore e rispetto da parte di ogni cittadino del distretto.

Era davvero difficile essere un cittadino di Panem ,pensava Clove,mandare ogni anno due giovani da ogni distretto ad uccidersi mentre gli abitanti di Capitol si godono lo spettacolo e fanno scommesse sui tributi,era una cosa che odiava con tutta se stessa,non riusciva a comprendere perchè la gente non scappava da quel luogo,c'erano i pacificatori ed una rete elettrificata.Non erano cose imbattibili:i pacificatori avevano armi ma il suo distretto produceva armi,non sarebbe stato difficile procurarsene e le rete era una cosa che poteva essere eliminata facilmente.Magari i cittadini del suo distretto ignoravano totalmente l'idea di scappare e di vivere in un luogo dove non devi mandare i tuoi figli in un'arena e vederli morire senza che tu possa fare niente.Era ingiusto,tremendamente ingiusto.Gli abitanti avrebbero dovuto smettere di fare figli in continuazione solo per la speranza di vederli vincere un giorno,solo per il loro stupido orgoglio,era chiaro che ai figli non ci pensavano,pensavano alla gloria e ai soldi e a come avrebbero potuto vantarsi con gli altri.In fondo però lei era così,voleva vincere e avere gloria e la colpa era solo dei genitori ma adesso non poteva farci più niente. Aveva pensato così a lungo che non si accorse che era quasi arrivata ai limiti del distretto e da li riusciva a scorgere la rete elettrificata e le distese immense di verde.Ritornò indietro e solo in quel preciso momento si accorse di essere stata seguita.
«Che vuoi?Adesso mi segui pure?»sbottò Clove.
«Ti avevo solo visto passare e ho deciso che volevo scoprire dov'eri diretta,io non lo chiamerei "seguire".»disse Cato con la sua solita spavalderia.
«Io lo chiamerei stalking,che ne dici?»fece Clove,per niente ironica.
«Guarda che non c'è niente di male nel seguire una persona.»
«Se la persona che ti segue è la persona con cui litighi ogni secondo allora ce n'è di male.»disse la ragazza.
«Invece no.»sbottó lui.
«Dio,sta' zitto!»disse Clove irritata «prima non ci parliamo poi hai anche il coraggio di seguirmi?!Hai una bella faccia tosta,idiota!»
E se ne andó.

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