Capitolo 6

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Mi ritrovo in un letto che non conosco, in una stanza mai vista.
Mi ricordo che Lucas mi accompagnó a casa sua per prendere una camomilla e calmarmi, ero sul divano a berla, ma non so come ci sono finita qui.

Mi alzo lentamente, mi fanno male gli occhi per le lacrime versate e sono stanca, mi muovo a fatica.

Scendo le scale e trovo un Lucas in tutta la sua bellezza a cucinare una torta.
Sembra così tranquillo e innoquo, è diverso dal solito e lo preferisco in questo modo.

"Si è svegliata la dormigliona" dice appena mi vede.
"Che ore sono?"
"Le 20:30, ma tranquilla, ho già avvisato Allison e Jered che saresti rimasta qui a cena"
"Come hai fatto ad avere i loro numeri?"
"Prometti di non arrabbiarti?" Mi chiede con un po' di paura.
"Hai toccato il mio telefono?! Incredibile, ti sei permesso di guardarlo e ciacciare ogni mia cosa" mi stavo innervosento, nessuno può solamente pensare al mio telefono.
"Scusa, dovevo avvisare in qualche modo e non ho guardato niente, hai il contatto di tua sorella nella home, non mi permetterei mai"

Mi tranquillizzo e mi rendo conto di essermi arrabbiata troppo.

"Scusami e grazie per avermi aiutato"
Mi risponde con un sorriso e continua a fare la torta.

"Che fai di buono?" Domando curiosa avvicinandomi a lui.
"Un unicorno che sputa arcobaleni.. È una torta, ovvio"
"Come sei simpatico. L'avevo capito che è una torta, ma come la fai?"
"Cioccolato e fragole sopra, ti piace?"
I miei occhi si illuminano "oh mio Dio, la amo, grazie grazie grazie" e senza rendermi davvero conto del mio gesto lo abbraccio.

Mi allontano timidamente, non so che dire ed evidentemente anche lui perché c'è un silenzio infernale.

"Ehm, cosa c'è per cena?" Domando per rompere quel momento imbarazzante.
"Sorpresa"
"Uffaa, sono curiosa ed ho davvero tanta fame"
"Devo prima finire la torta"
"Posso aiutarti? Anche se non so come si fa"
"Certo"

Mi spiega che devo prendere la farina e metterla sul tavolo, ma dato che sono imbranata, ne esce troppa dal sacchetto inondando tutto il necessario per la torta.

Lucas inizia a ridere e lo seguo nella risata, ma per divertirmi di più prendo un po' di farina e gliela butto addosso.
Mi guarda sorpreso e so che adesso saranno guai per me, ma è troppo divertente.

"Vuoi la guerra?" Chiede prendendo della farina "l'avrai" continua tirandomela su tutti i vestiti.

Inizia così una lotta di farina, non mi sono mai divertita così tanto.
La cucina è diventata tutta bianca  e dato che sono con i calzini scivolo sul pavimento aggrappandomi a lui per non cadere, ma avendo come risultato due ragazzi distesi per terra troppo vicini.

Lo fisso, cerco di leggere cosa ha negli occhi, voglio capirlo ed aiutarlo.

"In questo momento sei più bella del solito" dice guardandomi dritto negli occhi e probabilmente lo stava pensando perché si tappa subito la bocca con le mani.
"Grazie" rispondo.

Non so cosa dire o fare, è troppo vicino per i miei gusti, ma per fortuna si alza. Mi porge la mano per tirarmi su e appena sono in piadi mi rendo conto che la cucina è messa davvero male.

"Prometto di aiutarti a pulire" dico.
"Tranquilla, faccio io, tu vai a farti una doccia, vado a prenderti dei vestiti"
"Va bene, grazie"

Mi levo tutta la farina e mi vesto con gli abiti che mi ha portato Lucas, sono un po' larghi ma vanno bene comunque.

Scendo in cucina e vedo che ha quasi finito di pulire, così decido di apparecchiare e farlo andare a lavare.

Mentre cerco le posate trovo una foto di famiglia. Sono tutti molto sorridenti escluso Lucas, lui è proprio triste, si intravede dell'odio nella sua espressione.
Avrà avuto una vita turbolenta a Londra e così sofferente da doversi trasferire?

"Non dovevi apparecchiare tu?" Dice interrompendo i miei pensieri.
"Si scusa, non trovavo le posate"
"Sono in quel cassetto" indica con un dito.
"Non disturbo vero?"
"Nono tranquilla, il resto della famiglia è inviaggio per qualche giorno, ma io non volevo andare"
"Ah e dove sono andati di bello?" Chiedo curiosa.
"Londra" risponde cupo.

Ho paura di aver toccato un tasto dolente e non so che fare.

"Ehm, mangiamo?" Domando per cambiare discorso.
"Si è meglio"

La cena è stata fantastica, è un ottimo cuoco e abbiamo parlato di tantissime cose.
Mi rendo conto che Lucas aveva bisogno di qualcuno, mentre io lo allontanavo e basta. Ho deciso di voler provare ad essere sua amica, voglio aiutarlo e farlo stare meglio.

"Lucas che ore sono?" Domando terrorizzata della risposta.
"Le 22, perché?"
"Accidenti è tardi, devo assolutamente tornare a casa, ci metto un po' per tornare, scusa ma devo proprio andare"
"Ehi calmati, puoi rimanere qui a dormire, tanto non c'è nessuno"
"Oh. Ma non volevo creare problemi"
"Nessun problema, davvero"
"Allora va bene, avviso mia sorella"

Detto questo mi alzo e la chiamo.
Quando torno vedo che Lucas sta fissando la foto in cucina.
Cosa starà pensando?
Quanto vorrei che si fidasse di me e si sfogasse di tutti i suoi problemi.

Due mondi oppostiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora