Capitolo 8

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Louis' POV

Cosa diamine mi era passato per la testa? Mi sentivo un completo idiota e in più avevo ferito Harry, lasciandolo lì in quel modo, come se fosse stata colpa sua. Andai a chiudermi nella mia stanza d'albergo, avevo gli occhi arrossati. Liam, che pensavo stesse fuori con Sophia, mi vide e si preoccupò subito.
"Lou? Che cosa è successo? Hai gli occhi tutti rossi, non avrai preso di nuovo qualcosa?" mi riempì di domande. La rabbia si prese gioco di me, iniziai a dare calci e pugni contro tutto quello che mi ritrovai davanti, urlando con le lacrime agli occhi.
"Dannazione Louis CALMATI, CALMATI!!" Liam urlò tanto forte da far comparire Niall, che era appena arrivato, sulla soglia della porta della nostra stanza, ed entrambi mi tennero fermo e mi fecero calmare.
"Siediti Lou, bevi un po' d'acqua e calmati. Raccontaci cosa è successo" il tono preoccupato di Niall mi fece capire di aver avuto una reazione esagerata e me ne vergognai all'istante.
Ero completamente esaurito.
"Non so cosa stia capitando...ragazzi ho paura. Penso che i miei sentimenti per Harry siano più forti ti quanto io voglia ammettere...e tutto questo è sbagliato."
ammisi più a me stesso, che agli altri due.
"Che cosa?" chiese incredulo Niall "Lou, devi dirglielo. Se ne sei sicuro devi dirlo ad Harry...voglio dire..Sei gay anche tu?" il biondo iniziò a balbettare notando la mia faccia infuriata.
"IO NON SONO GAY E NON SONO INNAMORATO DI HARRY. Cazzo, mi avete preso per un gay? Ho solo detto che PENSO di provare per Harry qualcosa di più di una semplice amicizia!" cercai di chiarire. Notai Liam incupirsi. Si mise di fronte a me e disse "Sei il mio migliore amico e ti voglio bene, ma di questa storia Harry non deve venirne a sapere mai. Si monterà la testa e la Modest! ci farà passare le pene dell'inferno a tutti."
Lo guardai e annuii, aveva ragione lui. Odiavo Harry per avermi fatto sentire cosí e non gli avrei più rivolto la parola. Niall rimase in silenzio, ma dalla sua espressione si capiva che era contrario
"Fate come volete, ma non coinvolgetemi. Io voglio bene ad Harry, non si merita di soffrire. E tu Louis: cerca di farti curare i tuoi sbalzi d'umore da uno psicologo " disse freddo e uscí dalla stanza.
Presi la mia testa tra le mani e chiusi gli occhi. Non riuscivo a mettere ordine nella mia vita, figuriamoci se si parlava dei miei sentimenti. Liam mi diede una pacca paterna sulla spalla per consolarmi. Qualcunò bussò alla porta e alzai lo sgardo per vedere chi fosse. Era Harry. Entrò e disse:
"...io volevo sapere come stai Louis. Ho sentito dei colpi e delle urla e pensavo fosse successo qual-"
"Harry ti prego vattene. Non mi serve il tuo aiuto, hai fatto già abbastanza danni" lo interruppi con tono acido. Harry sbattè più volte le ciglia e poi, con espressione ferita, lasciò la stanza.
Sospirai amareggiato.
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Nei giorni seguenti, feci di tutto per evitare Harry. Ai concerti gli stavo il più lontano possibile, evitavo i suoi sguardi, le sue domande, i suoi sorrisi...tutto. Cercai di reprimere il sentimento di antipatia nei confronti di Xander, che Harry portava sempre con se. Per fortuna, avevo una serata di beneficienza da organizzare e quindi anche una buona scusa per distrarmi da tutto questo casino di sentimenti.
Da qualche giorno ormai, passavo tutto il mio tempo libero con Lexy. Mi piaceva davvero tanto come ragazza e sapevo di piacerle anch'io. Anche i giornali avevano cominciato a parlarne e di conseguenza la mia famiglia mi aveva chiamato per chiedermi di poterla conoscere. Quindi, dieci giorni dopo l'accaduto con Harry, decisi che era arrivata l'ora di presentare Lexy ufficialmente come la mia ragazza. Quello che provavo per lei non era amore, ma mi piaceva molto, tanto da avermi fatto scordare completamente Harry... o almeno era ciò che pensavo.
Una volta ufficializzata la mia relazione con lei, decisi di portarla con me anche ai concerti con i ragazzi. La Modest! era più che felice della mia nuova relazione e di conseguenza lo era anche il resto della band, al di fuori di Harry, che aveva l'aria di un cane bastonato ogni volta che ci vedeva insieme. Con il passare dei giorni, ciò che era accaduto con Harry mi sembrava sempre più stupido e quindi il mio comportamento con lui, non fu più così acido. Avevo una bella ragazza, le cose con la Modest! stavano andando alla grande e le nostre fans ci amavano come sempre. Dopo tanto tempo, mi sentii di poter di nuovo sorridere ad Harry durante un concerto. Lui mi sorrise di rimando, come se non gli avessi mai fatto niente di male. Lo guardai, era bellissimo. I suoi occhi verdi che brillavano e rispecchiavano la persona splendida che era, le sue fossette adorabili e i suoi capelli un pò troppo lunghi, umidi per via del sudore. Mi mancava la sua risata di quando eravamo migliori amici, le sue stupide battute, il suo aiuto sempre e comunque. Mi voltai verso il pubblico e cantai la mia parte..."🎶you can't go to bed, without a cup of tea, and maybe that's the reason why you talk into your sleep..🎶"
Il pubblico urlò forte...

[Lou makes me strong ] Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora