Prologo parte 2

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Sono di nuovo qua, in tribunale. Questa volta attendo la sentenza, non so cosa aspettarmi, è la prima volta che il risultato non è scontato a favore di mio padre e questo lo sa anche lui. Negli ultimi giorni non ha fatto che studiare la causa, giorno e notte, usando i pochi elementi che aveva a disposizione. Sembrava un caso facile, con due testimoni oculari, l'arma del delitto trovata in casa del signor Random; inoltre egli aveva il movente e sosteneva di trovarsi a casa, da solo, quindi non aveva nemmeno un alibi. Ma piano piano tutte le prove erano iniziate a sparire: prima il coltello sporco di sangue della vittima dal magazzino della Polizia, poi i testimoni.

Puff e il caso si era complicato: successivamente un vicino di casa aveva le prove che l'imputato fosse rimasto a casa tutta la notte, supportando la tesi della difesa. Infine anche il movente fu messo in discussione: infatti la ragazza uccisa, sosteneva mio padre, aveva con il processato un rapporto intimo, testimoniato dai numerosi messaggi trovati sul suo cellulare, che però si era bruscamente interrotto per il tradimento di lei nei suoi confronti. Un delitto passionale quindi, ma la difesa era riuscita a dimostrare che i contatti tra i due erano finiti più di un anno prima e che quindi, questa cotta adolescenziale non aveva precluso l'omicidio della giovane sedicenne. Praticamente l'avvocato Pisty era riuscito a smentire tutti gli elementi a disposizione di mio papà.

La sua prima sconfitta si avvicina e anche il giudice lo sa, mentre il signor Random gongola, sicuro della vittoria. Infondo non ci sono ormai prove che lo colleghino al luogo, alla persona e all'omicidio in sé.

-Avete raggiunto un verdetto?- chiede il magistrato alla giuria: venti persone di etnia, religione, pelle e cultura diversa si guardano tra di loro, consapevoli del loro segreto, che presto avrebbero rivelato. Una signora in particolare, sulla settantina, capelli ingrigiti, a caschetto coperti da un orribile cappello anni '80, con un vestito lungo pieno di rose su uno sfondo nero si guarda in giro, come se Dio le avesse donato la Conoscenza.

Un altro, un uomo questa volta, sulla quarantina pelle scura, occhi piccoli e infossati e barba incolta siede dritto, con le mani intrecciate sul petto, in una sorta di posa ufficiale, come se debba presentarsi al capo dello Stato.

Una donna che non avrà avuto più di trent'anni si alza, in modo garbato e solenne, e risponde – Si, vostro onore-

Poi ripone il suo sguardo sul giudice in cerca di un segno d'assenso –Proceda, signorina- dice solo, anche lui impaziente di ascoltare la sentenza.

La sala si è pian piano riempita, con centinaia di spettatori che vogliono essere presenti alla prima disfatta dell'avvocato Bouhgter. Non gli importa cosa prova lui, né come la sua carriera potrebbe iniziare la discesa: l'animo umano è interessato solo a vedere con i propri occhi grandi cambiamenti che nel loro piccolo potrebbero fare la loro storia.

Vorrei che si sbaglino, che i giornalisti appostati fuori stiano errando e che la giuria abbia preso una decisione diversa, al momento sbagliata secondo tutti.

Sento lo sguardo della gente adosso. Mi immagino già le domande dei media: "Che cosa ne pensa del processo?", "Suo padre ha perso la capacità di vincere?" oppure "Come ti senti ad avere un padre fallito?". Vorrei gridargli, gridargli di smetterla, che questo è il primo processo perso e che non ce ne saranno altri, che il mio babbo è sempre e comunque il miglior avvocato penalista mai esistito, ma loro non mi ascolterebbero e se lo facessero sarebbe forse peggio. Direbbero che provo rimorso verso di lui, che mi sento tradita, ma loro non sanno cosa sento ora. Prima dell'inizio di questo processo era una sorta di divinità della legge, accettava anche causa difficili, quasi impossibili e riusciva a vincerle e per questo non era mai nata un critica nei suoi confronti, se non quella di avere amici influenti tra le giurie, ipotesi smentita subito, ma adesso sembra che lui non goda più dell'appoggio di nessuno. L'uomo in sé è fatto così, ha bisogno di credere a qualcosa e lui era quel qualcosa, ma adesso che sta cadendo non provano neanche ad aiutarlo, si scostano come se fosse un inetto, lui stesso il criminale, il processato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 17, 2015 ⏰

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