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L'inverno era alle porte, si sentiva dall'aria gelida che mi causava piccoli brividi ovunque sul mio corpo. Le foglie gialle e rosse erano cadute quasi del tutto e i giorni si erano accorciati ancora di più.
Correvo. Correvo a perdifiato.
Sapevo dove stavo andando? No.
Sapevo cosa avrei fatto dopo aver scaricato le energie correndo? Assolutamente no.
Sperai solo di incontrare qualcuno, chiunque.

Un ringhio mi strappò dai miei futili pensieri. Risi amaramente del mio desiderio espresso. Qualunque cosa fosse, era vicino. Mi bloccai. Cercai di scorgere qualcosa che potesse tradire l'animale che ringhiava, qualsiasi cosa per cercare di capire dove era.
Un canto che assomigliava ad una ninna nanna iniziò a riempire l'aria. Sembrava che gli alberi mi stessero fissando. Era una sensazione stupida, assurda, ma comunque quasi per certo vera. Quasi tutte le mie sensazioni erano giuste. Avevo questo "dono" da sempre.
Di nuovo quel ringhio di poco prima.
Il canto si fermò.
Uno scricchiolio mi fece scattare in avanti e corsi di nuovo senza una meta.
Dopo interi minuti che sembravano un eternità, mi bloccai. Due occhi gialli mi scrutavano.

No... non di nuovo!

Il lupo però non si mosse.
Feci lentamente un passo indietro ma lui iniziò ad avanzare verso di me. Tremai e mi congelai sul posto.

Un altro suo passo e finalmente lo vidi chiaramente grazie alla luce della luna. Sembrava più piccolo di quello che avevo incontrato mesi primi. Il manto rossiccio e lucente quasi brillava. Storse la testa a destra. Poi a sinistra.
Quel gesto mi fece quasi sorridere. Sembrava un piccolo cucciolo di cane che piega la testa prima da un lato e poi dall'altro quando è curioso.
Inaspettatamente mi corse incontro e di nuovo ebbi paura. Riuscii a indietreggiare di qualche passo e poi successe: il lupo si trasformò in un ragazzo mentre faceva un salto per poi rotolare a qualche metro di distanza da dove mi trovavo io sbattendo la testa contro un tronco di un albero.
Istintivamente gli corsi incontro e lo aiutai ad alzarsi. Non seppi perché lo feci e con che coraggio mi avvicinai a lui, ma lo feci [Scena un po' alla Jacob, lo so 😂 ma vi assicuro che non si assomiglieranno per nulla.]

Una volta alzato mi guardò negli occhi e io lo guardai a mia volta. Poi mi abbracciò.
Rimasi sorpresa da tale gesto e, senza volere, nemmeno ricambiai la stretta.
- Tu sei la famosa Lilu? - mi chiese euforico dopo essersi staccato da me.
- S..si. Cioè.. Sono Lilu e basta. Perchè famosa? E tu come mi conosci? Sei un licantropo? -
- Mi avevano detto che sei intelligente! E si, sono un licantropo! Dai devi venire con me! Sbrigati "Lilu e basta"!- mimò delle virgolette con le mani con un enorme sorriso ad incorniciargli il visino dolce.
- Sono semplicemente Lilu! - lo corressi subito sorridendo imbarazzata.
- Ah okay, riprovo. Devi venire con me "semplicemente Lilu"! Va bene ora?-
Cosa? Ma che diamine...

- Dai su non fare la timida! - Mi prese per mano trascinandomi non so dove.
- Hai diciassette anni ,vero? E vivi con Ayden e i suoi amici, giusto? - mi chiese dopo un po' che camminavamo.
- Si. Ma come mai tu stai delle cose su di me e io non so nulla su di te? - gli chiesi un po' frastornata.
- Cosa? Asura non ti ha mai parlato di me? - Si girò verso di me stupito.
Conosceva Asura?

- No. - risposi aggrottando le sopracciglia.
- Mai? -
- Mai. -
- Mai mai? -
- ...Mai mai. -
- Rigorosamente arcisicura mai? -
- Già. - mi spazientii un po'.
- Ma come! Sicuramente ti sfugge in questo momento, ne sono certo. Appena ti dirò il mio nome ti si accenderà la lampadina negli occhi. Sono Robby. -
Non risposi.
- Non hai mai sentito uscire dalla bocca di Asura il nome del fantastico, grandissimo, bellissimo e famosissimo Robby? Ma che razza di sorella cialtrona ho!? Appena la vedo gliene dico quattro. - finì borbottando tra sé e sé.

Sorella di Asura? Ma che diavolo sta succedendo?

Ero sempre più allibita.
- Comunque ho quindici anni e mi chiamo Robert, ma tu chiamami pure Robby. - Mi fece l'occhiolino per poi continuare a parlare. - Sai... mi possono chiamare Robby esclusivamente gli amici intimi. - mi rivelò alzando contemporaneamente entrambe le sopracciglia per due volte di seguito.
- O..okay. -
Mi sorrise di nuovo e scosse la testa per spostare dal suo viso i capelli ramati leggermente lunghi che gli ricadevano sugli occhi. Aveva tre piccoli graffi sulla sua guancia destra ma ciò che davvero attirava la mia attenzione erano i due grandi occhi gialli.
Alzò lo sguardo verso di me e mi fece un sorriso a trentadue denti rendendo i suoi occhi vispi, meravigliati e molto allegri.
Era quasi alto quanto me e ciò mi stupì dato che ci separavano ben due anni. La sua corporatura molto magra mi accigliò ma non ci diedi peso pensando che anche Asura era pelle ed ossa.
Sarà tipico dei licantropi, pensai.

Occhi rosso sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora