Esco velocemente dal lussuoso villaggio turistico dove i miei genitori mi hanno costretto a seguirli per le vacanze. In questo momento li ho odio più che mai. Sto scappando da loro. Non si prendono nulla a cuore e tocca a me trovare mia sorella. Nessuno la vede più da quasi una settimana e loro non hanno mosso un dito. Sembra quasi che Amy non sia più figlia loro, o che forse non lo sia mai stata.
Mentre i miei pensieri mi affollano la mente, entro in una parte più povera della città. Ci sono altri due ragazzi, sono più alti di me. Mi seguono con dei volti preoccupati. Non riesco a riconoscere i loro lineamenti. Le strade diventano sempre più scivolose per il fango. La pioggia imperversa dal cielo. Non manca nulla perché questa non possa essere definita una giornata pessima.
Ci dividiamo e cominciamo a domandare alla gente che incontriamo se riescano a riconoscere il volto di mia sorella da alcune foto che ho portato con me. Non parliamo perfettamente lo spagnolo, ma ci facciamo capire. Quasi al limitare della zona abitata, un uomo anziano, con una folta barba bianca, ci dice di aver ospitato per un po' a casa sua una ragazza che gli sembra assomigliare ad Amy. Senza darci ulteriori spiegazioni, ci spinge ad entrare nella sua umida e piccola dimora. Guardando le pareti, riconosco lo stile dei disegni di mia sorella. Decine e decine di fogli le ricoprono. Sono troppi e troppo dettagliati per poterli mettere a fuoco uno per uno. Ritrovo il mio volto più giovane nel soggetto di uno schizzo. Sempre contornato dalla stessa tonalità di rosso dei miei lunghi capelli e decorato dai puntini sparsi delle lentiggini sulle mie guance.
Mi guardo intorno sempre più meravigliato e spaventato. L'uomo che ci ha invitati dentro mi arriva vicino e mi tocca una spalla. Mi volto di scatto e, guardando la sua espressione, anche se non ha pronunciato neanche una sola parola, la vista comincia ad annebbiarmisi, coperta da un sottile velo di acqua salata. Sento delle frasi confuse, pronunciate in un inglese sgrammaticato, continuarmi a vorticare nelle orecchie. Amy è partita da due giorni. Per un luogo lontano. Era una ragazza gentile e carina, sento ancora l'uomo, ma aveva sempre qualcosa di triste nello sguardo.
Non riesco più a sentire le sue parole. Scappo via. Tra l'acqua che il cielo, sempre più potentemente, manda giù e quella che mi sgorga dagli occhi, non riesco più a vedere nulla.
Amy è sparita. Non la rivedrò mai più.
Il buio e poi la luce.
Aprii gli occhi ed avevo fatto ancora una volta quel sogno. Scacciai le ultime immagini che mi erano rimaste impresse nella mente. Non mi avrebbe fatto per nulla bene ripensare per l'ennesima volta a quelle cose. Ero steso nel letto, rintanato sotto le coperte. Mi voltai verso la finestra incastonata difronte al mio letto e vidi la pioggia. Era un'altra giornata fredda e piovosa. Anche se mi ostinavo ad odiare giorni del genere, infondo dovevo ammettere che mi piacevano forse anche di più di quelli estivi. Non c'era per forza il costante bisogno di essere allegri o di uscire per divertirsi, anche senza motivo. Mi sentivo meglio quando fuori c'era il battito prepotente della pioggia. Mi dava un'ottima scusa per tagliare tutto fuori e rimanere arroccato nel mio alone di musica ed emozioni trattenute. Non sarei riuscito a continuare senza quella bolla di finta felicità in cui di tanto in tanto mi rintanavo.
Il trillo dirompente della sveglia sul comodino mi fece però risvegliare dai miei piani. Non potevo rimanere nella mia stanza. Avrei dovuto sostenere un altro giorno di lezioni e di corridoi poco sicuri. Spinsi le coperte via dal mio corpo pallido e misi i piedi nudi a contatto con le fredde mattonelle di un bianco asettico, come il resto della casa d'altronde. Un brivido mi percorse la schiena mentre mi stiracchiavo la schiena per ridestarla dal sonno. Mi affrettai a togliere la felpa larga, che usavo indossare per dormire, e ad infilare, al suo posto, una maglietta a maniche lunghe e un paio di jeans attillati.
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Remembrance - Tematica gay
Novela JuvenilNella memoria di ognuno di noi è insito sempre almeno un ricordo che ci rattrista e che ci fa ritornare indietro ad un momento infelice della nostra vita. Potremmo anche non essere d'accordo, ma per avere ricordi felici, bisogna averne anche di infe...