Chapter Fiveteen

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Una settimana dopo

"Si avvisano i signori passeggeri che tra circa dieci minuti atterreremo all'aereoporto di Dublino, allacciate le cinture di sicurezza e tenetele tali fino a che l'atterraggio sarà completato"
Ero arrivata, avrei rivisto Niall, forse avevo preso una decisione troppo affrettata, in fondo lui mi aveva lasciata ed io stavo andando a casa sua, era sicuramente una cattiva idea.
E se c'era la sua nuova tipa? E se non mi faceva entrare? Che cazzo avrei fatto allora? Forse avevano ragione Alex e Bradley, forse era veramente una cattiva idea andare da lui, ma io volevo semplicemente vedere come stava e okay, mi mancava.
L'aereo era appena atterrato, mezz'ora e lo avrei rivisto.
-
Okay, ero davanti alla porta di casa sua; quanto mi mancava quella casa, era una villetta in cui ci abitava lui da solo, poco distante dalla casa dei suoi genitori. Era grande ma accogliente, infatti nonostante le grandi dimensioni era un posto molto confortevole.
Avevo il cuore che stava praticamente per esplodermi e mentre allungavo la mano verso il legno rosso della porta la vedevo tremare eccessivamente.
Bussai due volte e poco dopo si presentò davanti a me, sempre bellissimo. Indossava dei pantaloncini grigi ed una maglietta bianca semplice, il ciuffo gli ricadeva sulla fronte coprendo leggermente il suo occhio destro; il taglio sul sopracciglio era ancora evidente e la stessa cosa per il piccolo livido sulla guancia.
"D..Diana, che ci fai qui?" Mi domandò visibilmente stupito.
"Io.. Ho saputo dell'incidente e volevo vedere come stavi, non mi è stato possibile venire prima e niente, volevo accertarmi delle tue condizioni"
"Tu no dovresti essere qui, ma ora entra" Mi posò una mano sulla spalla spingendomi all'interno della casa mentre dava un'occhiata alla strada prima di chiudere la porta.
Mi fece accomodare sul divano mentre lui si sedette sul piccolo tavolino di fronte ad esso, mi guardai un po' in giro e notai che tutto era come l'anno scorso; c'erano due divani bianchi con davanti un piccolo tavolino di legno, poco distante sulla destra una tavolo da pranzo ed una televisione appoggiata su un antico mobile bianco:"E' rimasta sempre uguale" Sussurrò lui.
"Già, stavo guardando proprio questo"
"Diana.. sai che non dovresti essere qui?"
"Lo so, ho reagito di impulso ma volevo sapere come stavi"
"Beh grazie del pensiero, sto bene. Ascolta, non lo dico con cattiveria, ma se resti qui sarà un problema per entrambi"
"Per la tua ragazza vero?"
"Come fai a sapere di lei?"
"Oh andiamo, ti sei per caso dimenticato di essere una star mondiale?"
"No, certo che no.."
"Va bene, ho capito. In effetti Alex e Bradley me lo avevano detto che era una cattiva idea venire qui, ma ho pensato di farti un piacere ma okay, me ne vado" Feci per alzarmi ma Niall mi afferrò la mano:"Chi è Alex?" Veramente di tutto il discorso aveva capito solo quello?
"La mia vita privata non ti deve interessare" Lo guardai dritto negli occhi, quegli occhi che mi fregavano sempre.
"A me invece interessa"
"Perchè Niall?"
"E' complicato, troppo complicato.. Si è creata una situazione più grande di me"
"Di me puoi fidarti Niall" Dissi stringendogli la mano più forte, volevo solo sentirgli dire che mi amava ancora, questa volta ero intenzionata a non perderlo.
"Io mi fido di te, ma non ne posso parlare con nessuno"
"Va bene, non ti forzerò a dirmelo. Ora me ne vado in hotel e domani mattina torno a Londra" Mi alzai velocemente, ci ero rimasta veramente male e non volevo che lui lo vedesse; mi diressi verso la porta ma prima che la potessi aprire Niall vi ci poggiò una mano sopra:"Non andrai in un hotel, resta qui" Mi voltai a guardarlo, era vicinissimo a me e potevo sentire il suo respiro caldo sulla mia guancia:"Credevo di essere un problema"
"Non sei un problema, tutti gli altri sono un problema, non tu" Annuii distrattamente, ero troppo occupata a guardarlo in tutta la sua bellezza e sinceramente non avevo capito molto di quello che mi aveva detto.
"Domani mattina me ne andrò comunque, mi servirebbe solo il tuo computer per fare il biglietto"
"Sì certo, tu va a sederti che te lo vado a prendere"
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"Non devi partire per forza domani" Avevo sentito lo sguardo di Niall su di me per tutto il tempo che ero a computer, ero seduta su un divano mentre lui era seduto sull'altro, poco distante.
"Non voglio crearti problemi, ero venuta per sapere come stavi e vedo che non ti sei fatto niente di grave"
"Okay, come vuoi. Posso farti una domanda?" Dopo aver prenotato il biglietto spensi il computer pggiandolo di fianco a me, incrociai le gambe guardandolo:"Sì, dimmi"
"Perchè sei venuta, realmente.. sì, insomma dopo tutto quello che ti ho fatto"
"Sei stato importante per me, è normale che io mi preoccupi"
"Sì certo, ma non c'è un altro motivo?"
"No, solo per questo" Annuì sorridendo leggermente, c'era rimasto male ma non potevo fargli capire di amarlo più della mia stessa vita.
-
NIALL'S POV
La visita di Diana mi aveva sopreso tantissimo, non mi sarei mai aspettato di vederla davanti a casa ed è stato bellissimo. Quando era sull'uscio della porta ho fatto fatica a restare impassibile davanti a lei, volevo solamentre abbracciarla e baciarla come se non ci fosse stato un domani, ma non potevo. Temevo troppo per la sua vita, ma quando era vicino a me non riuscivo a controllarmi, non riuscivo ad essere distaccato e a nascondere i miei sentimenti, per telefono era molto più semplice, ovvio.
Mi diressi verso il bagno e vi trovai Diana davanti allo specchio che si spazzolava i capelli:"Scusa, non pensavo ci fossi tu"
"Non ti preoccupare, ti serve il bagno?"
"Devo solo passare un po' di crema sulla ferita, posso entrare?"
"Certo" Entrai nel bagno e presi un fazzoletto spalmandoci successivamente un po' di crema, poggiai il fazzoletto sulla ferita gemendo, anche se era passata una settimana faceva ancora male.
"Se fai così senti più male" Sussurrò lei, sorrisi porgendole il fazzoletto che prese poco dopo sorridendo a sua volta.
"Siediti sulla vasca" Feci come mi aveva detto sedendomi sul bordo della vasca, mentre lei si posizionava tra le mie gambe iniziando a tamponare la ferita sul sopracciglio:"Ti fa ancora molto male?"
"Fa ancora male, ma prima era peggio"
"Non sapevo facessi boxe"
"La faccio solo se sono nervoso"
"Era successo qualcosa quel giorno?" Si abbassò leggermente passando al piccolo livido sulla guancia, era così bella, era perfetta in ogni sua piccola imperfezione, dio solo sapeva quanto la amavo e non potere stare con lei a sussurrarglielo ogni istante mi faceva stare troppo male, ma più che altro provavo una terribile rabbia.
"Avevo litigato con Liam ed ero abbastanza stressato per i numerosi concerti"
"Capisco" Fece una piccola pausa"Ho finito, hai qualche altro livido?"
"Sulla pancia" Mi alzai sollevando leggermente la maglietta ed indicandole il livido nero che faceva un enorme contrasto con la mia bianca pelle. Prese il bordo della maglietta tenendola alzata mentre tamponava delicatamente la parte ferita:"Posso farti una domanda? Però devi rispondere con sincerità"
"Mh okay, dimmi"
"Voglio sapere come mai sei venuta"
"Già te l'ho detto, volevo sapere come stavi dopo l'incidente"
"Non stai dicendo tutta la verità, sai che non riesci a mentire" Tolse la mano dalla mia pancia poggiando il fazzoletto sul lavandino"Dimmelo Diana" Le afferrai la mano tirandola vicino a me, mi guardò negli occhi sospirando:"Perchè sei stato importante"
"Anche questo me lo avevi già detto"
"E' la verità"
"Quindi faccio parte solo del tuo passato?"
"Non farmi domande di cui già sai la risposta"
"Non so la risposta, con te è tutto un mistero" Le sorrisi poggiando la mia fronte sulla sua:"Okay, sei importante tutt'ora ma tanto non ti interessa, ora hai la tua ragazza"
"Mi interessa comunque"
"Ti ricordo che questa situazione l'hai creata tu"
"Okay che ho le mie colpe, ma abbiamo contribuito entrambi"
"E' normale, le cose in una coppia si fanno in due. Posso andare a letto?"
"Prima un'ultima domanda, chi è Alex?"
"Non cambierai mai" Sbuffò lei cercando di allontanarsi:"Non cambierò mai, ma tu rispondi"
"E' un amico"
"Solo amico?"
"Non sono mica come te che appena gli si presenta l'occasione si infila nel letto di un altra" Detto questo si liberò della mia presa andando nella camera degli ospiti, ero solo un coglione.
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"Grazie per avermi ospitato questa notte"
"Figurati" Dissi freddamente mettendo le mani nelle tasche dei jeans"Vuoi che ti accompagni?"
"Prenderò un taxi"
"Come vuoi. Allora ciao.."
"Ciao.." Rimasimo entrambi fermi a guardarci, era una situazione strana e l'unica cosa che volevo fare era baciarla.
"Non sarà l'ultima volta che ci vediamo Diana"
"Non mentire, probabilmente lo è" Mi avvicinai a lei lasciandolo un lungo bacio sulla guancia, più vicino alle sue labbra che a quest'ultima.
"Tutta questa situazione finità e noi torneremo ad essere felici, te lo prometto" le sussurrai abbracciandola.
Lei ricambiò l'abbraccio lasciandomi un bacio nell'incavo del mio collo:"Vorrei fidarmi delle tue promesse, ma non so il motivo di tutto il casino che hai creato" Perché ero così debole davanti  lei? Mi ero imposto di fare il duro, di farle capire che di lei non mi interessava niente e invece mi mostravo come un ragazzino alle prese con la sua prima cotta, si capiva benissimo che non avevo una ragazza, ero uno stupido e facendo così mettevo in pericolo lei, la cosa più importante.
In poco tempo arrivò il taxi e Diana ci salì salutandomi dal finestrino prima di partire, allontanandosi di nuovo da me.
"Ti amo" Sussurrai, consapevole che lei non potesse sentirmi.






First Kiss || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora