Capitolo 3

256 18 2
                                    

Sono in piedi di fronte alla porta principale dell'Hotel, finalmente Junho esce e quando mi vede sorride.

- Togliti subito quel sorrisino dalla faccia - dico sbuffando, non voglio passare la giornata con lui, ma non ho scelta, devo farlo.

- Potresti stare un pò più calma per favore? Voglio divertirmi oggi - risponde, abbasso lo sguardo e fisso il cemento, vorrei gridargli in faccia, ma non poso, devo pensare a mio padre.

- Okay va bene ma di solo qualcosa che mi fa innervosire e vedi -  dico puntandogli il dito contro.

- Ci sto - risponde, a quel punto mi fa segno di camminare. 

Passeggiamo davanti ai negozi e ai Bar, i vestiti in Corea sono magnifici, più li guardo più li adoro.

 Mentre appoggio il viso su una vetrina vedo un vestito azzurro bellissimo, sopra ha un top  a forma di cuore e la gonna è fatta di pizzo. Sogno di entrare dentro quell'abito, ma so che è impossibile comprarlo, quel negozio era uno dei più costosi.

- Vieni - dice Junho prendendomi la mano, io lo seguo e vedo che mi conduce dentro al negozio, mi fa sedere vicino ad uno spogliatoio poi mi chiede di rimanere lì fino a quando non torna. Passano dieci minuti e poco dopo sento dei passi, quando mi volto lui è lì con in mano il vestito azzurro, sento il cuore battermi a mille, sia per la sorpresa che per l'emozione. Junho me lo porge e subito io lo afferro poi vado a cambiarmi, dopo averlo indossato esco fuori e lo vedo che mi guarda con gli occhi sbarrati, sembra sorpreso e meravigliato allo stesso tempo. Mi volto e mi vedo riflessa nello specchio, sono stupenda, i capelli rosso fuoco si abbinano perfettamente all'azzurro, quel contrasto rende il tutto ancora più magnifico. 

- Sei bellissima - dice Junho abbassando lo sguardo, sembra imbarazzato ma faccio finta di non crederci, lui è una star non si vergogna di niente, figuriamoci se fa un complimento.

- Grazie - rispondo, poi in fretta e furia  torno nel camerino, ho il cuore che mi scoppia nel petto, non riesco ancora ha capire i comportamenti di Junho, prima è scorbutico, poi dolce e premuroso, tutti quegli sbalzi d'umore lo rendono interessante e affascinante. Mi do un piccolo colpetto sulla fronte e scuoto la testa.

Emma  ma cosa dici?! Non devo pensare certe cose ... no no e poi no.

Velocemente mi sfilo il vestito e poi senza farmi vedere appoggio il vestito nella borsa dove vanno posti i capi fuori dal camerino, subito mi rivesto e esco, Junho non c'è più e anche l'abito è sparito nel nulla. Lo cerco con lo sguardo e finalmente lo vedo fuori dal negozio, quando passo davanti alla cassa una ragazza mi guarda sorridendo.

- Sei fortunata ad avere un ragazzo così premuroso - dice, in quell'attimo sbianco e tossisco per nascondere l'imbarazzo.

- Oh ehm ... noi non siamo ecco ... fidanzati - rispondo abbassando lo sguardo, lei si porta una mano alla bocca e poi mi chiede scusa, il pensiero di stare con Junho mi sfiora per un secondo la mente ma poi lo cancello immediatamente. Con passo veloce esco dal negozio e lui mi guarda, ha una busta in mano ma non riesco a vedere cosa c'è al suo interno.

- Questo è per te, però devi promettermi che lo aprirai solo quando torni in Hotel okay? - chiede spostando il peso da un piede all'altro, quel lato di Junho mi piaceva, non lo avevo mai visto così, forse anche perchè ci conosciamo da poco.

- Va bene te lo prometto -  rispondo e prendo la busta, il suo cellulare suona e appena guarda lo schermo sorride.

- Vieni, andiamo a mangiare qualcosa che dopo dobbiamo andare in un bel posto - dice prendendomi la mano, a quel contatto la mia pelle brucia. Camminiamo per circa venti minuti fino a quando lui non si ferma davanti ad un ristorante è molto carino e l'interno è accogliente, quando ci sediamo in un tavolino un pò separato dagli altri lui ordina anche per me. Quando arriva il cibo Junho inizia a parlare della sua vita, delle sue canzoni e dei balletti che lui stesso a volte deve creare, dal tono della sua voce posso capire quanto entusiasmo e passione prova quando fa il suo lavoro. Io non parlo, mi limito ad ascoltarlo, è così bello vederlo sorridere ed essere felice, sto convincendo sempre più me stessa che lui non sia la persona che credevo fosse. Quando finalmente finiamo di mangiare, lui insiste per pagare il conto e così io mi arrendo facendo una piccola smorfia, ma che subito dopo si trasforma in un sorriso. Quando usciamo fuori dal ristorante un'auto nera è parcheggiata proprio lì davanti a noi, Junho mi dice di entrarci e così obbedisco, poco dopo lui fa lo stesso e fa un cenno con il capo all'autista per partire.

- Dove stiamo andando? - chiedo curiosa, non so cosa aspettarmi, sopratutto da uno come lui.

- Oh beh lo vedrai - risponde sorridendo, io faccio la finta offesa e poi entrambi scoppiamo a ridere. Il tragitto dura per circa mezzora, quando l'auto si ferma, Junho scende mi dice di seguirlo. Appena metto piede fuori vedo una villa enorme color Bianco perla, dall'interno arriva una musica che mi fa scoppiare i timpani anche da lontano.

- Ma che cosa ci facciamo qui? - chiedo con sguardo interrogativo, lui non risponde semplicemente afferra la mia mano e mi trascina dentro, apre un piccolo cancellino e subito dopo vedo una piscina enorme con tanti ragazzi e ragazze che ballano in bikini.

- Oh no, nononono te lo puoi scordare! - grido cercando di sovrastare il rumore della musica con la mia voce.

- Si invece, ti ho già preso un costume, ormai sei obbligata, mi dispiace ahahaah - gli tiro un pugno sulla spalla e poi scoppio a ridere, decido di seguirlo fino dentro l'enorme villa, quando arriviamo in un bagno mi porge un costume e poi io mi chiudo la porta alle spalle.

Cosa sto facendo? E se qualcosa va male e se? .... Bah per una volta mi diverto!

Butto i vestiti all'aria e mi infilo il costume, quando apro la porta Junho non c'è più così raccolgo i miei vestiti e con un sorriso stampato in faccia esco fuori in giardino dove c'è la piscina. Appena varco la soglia lo vedo nel idromassaggio con due ragazze, una gli sta baciando la guancia e l'altra gli si sta praticamente strusciando addosso. Per sbaglio vado a sbattere contro un cameriere, a lui cascano i piatti a terra e così Junho si gira, quando mi vede sbianca, prova a raggiungermi, ma io inizio a correre, quando finalmente trovo la porta per uscire mi rimetto i vestiti e corro ancora più veloce. Pensavo che lui fosse diverso invece no, è come la prima volta che l'ho visto. Mi ero illusa di vedere un Junho sincero e dolce. Quando mi fermo vedo che sono vicino ad una fermata dell autobus, mi metto a sedere e inizio a piangere, anche se non voglio. La musica non si sente per niente e quindi arrivo alla conclusione che ho corso moltissimo. Appoggio la schiena al vetro della cupola che copre la panca. Sento uno strano dolore al petto e i miei pensieri sono confusi. Non so cosa fare o cosa dire, anzi non so proprio niente ne della vita nel sull'amore.


Junho and meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora