Mi sveglio tra piccoli raggi solari che invadono la mia visuale, quando mi volto Junho non c'è.
Chissà dov'è andato?
Guardo la sveglia e vedo che sono le 8:30, a quel punto immagino che lui è andato a provare o a fare cose da star.
Velocemente mi alzo e mi vesto poi con calma scendo al primo piano per fare colazione con i miei genitori.
Quando arrivo al loto tavolo mi salutano e mi invitano a sedermi.
- Allora figliola, come sta andando la vita qui? - chiede mio padre con un sorriso stampato sul viso.
- Bene, mi sto abituando a questa città e al suo fuso orario - rispondo scuotendo le spalle.
- Perfetto, allora ti annuncio che ho trovato una casa in cui possiamo vivere, senza starcene in albergo- dice mentre i suoi occhi brillano, vederlo così felice ed entusiasta mi riempe il cuore di gioia.
Ora che con Junho le cose stanno andando bene non ho più problemi a rimanere qui.
- Ne sono felice, non vedo l'ora che ci trasferiamo lì allora - rispondo sorridendo.
Per tutto il resto della mattinata me ne sto in camera mia, penso al mio brutto incubo e alla dolcezza con cui Junho si è preso cura di me.
Solo in quell'istante mi sono accorta di quanto è stato delicato e premuroso ad asciugarmi con quel asciugamano.
Mi alzo dal letto e mi guardo allo specchio, ho le guance arrossate e un sorriso stampato in faccia.
Come può farmi questo effetto?
Scoppio a ridere e poi sospiro, guardo l'orologio e mi accorgo che ormai è ora di pranzo, così mi cambio ed esco dalla stanza, quando lo faccio vado a sbattere contro qualcuno.
Alzo lo sguardo e vedo Junho di fronte a me, pettinato e vestito di tutto punto, come sempre del resto.
- Ciao! - dice lui sorridendo, ha un bellissimo sorriso, uno di quelli che non si dimenticano facilmente.
- Ei, come mai sei venuto qui? Pensavo avessi da fare visto che stamattina non c'eri- rispondo chiudendomi la porta alle spalle.
- Si, ma ho deciso di fare una pausa per venire da te, volevo farti un pò di compagnia - dice Junho allungando una mano, io sorrido e poi intreccio il mio braccio intorno al suo.
Quando arriviamo al piano terra non svolta verso la sala ma esce fuori e mi fa salire sopra un'auto, precisamente la sua.
Quella macchina splende sotto la luce del sole, è di un colore rosso fuoco e i sedili sono tutti in pelle.
Junho parte e guardo la strada mentre aspetto che arriviamo in questo posto misterioso a me sconosciuto.
Il viaggio dura più o meno mezz'oretta e quando si ferma vedo di fronte a noi un enorme palazzo.
Junho mi fa scendere dalla macchina e poi mi prende di nuovo a braccetto, quando entriamo una enorme sala lussuosa si mostra davanti ai miei occhi.
Camerieri e persone con un certo stile classico girano per i corridoi aspettando il loro tavolo.
Tutti hanno uno smoking o un vestito lungo e di seta, mentre io sono vestita con dei semplici jeans e una maglietta che mi arriva pari all'ombellico.
Mi sento a disagio, questo non è il tipo di ambiente in cui di solito vado a mangiare, a parte se devo uscire con mio padre ad una cena importante.
- Ti piace questo posto? - chiede Junho guardandomi negli occhi.
- Si è bellissimo, solo che, ecco ... non mi sento molto a mio agio con questi vestiti - rispondo indicando il mio strambo abbigliamento.
- Non ti preoccupare, a questo ci ho pensato io - dice lui e dal nulla tira fuori un sacchetto, quando lo apro vedo il famoso vestito blu che mi ha regalato qualche giorno fa.
Io rimango sorpresa e poi istintivamente lo abbraccio, non so neanche io perchè lo faccio, ma non posso evitarlo.
Junho mi dice di andarmi a cambiare e dopo aver trovato il bagno mi metto il vestito.
Quando torno Junho ha già trovato il tavolo e mentre mi avvicino mi guarda con occhi sgranati.
- Sei bellissima - sussurra a bocca aperta , io arrossisco e poi mi metto a sedere.
- Junho, ti volevo ringraziare per stanotte, sei stato molto gentile con me - dico dopo dieci minuti e intanto arriva la prima portata.
- L'ho fatto perchè mi sono preoccupato, vederti in quello stato mi ha fatto stare in pensiero - risponde lui prendendo la forchetta.
- Comunque ti ringrazio se sono riuscita a calmarmi è stato merito tuo - sussurro mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio .
- Ti volevo chiedere una cosa Emma - dice ad un tratto Junho alzando il capo, io annuisco e aspetto la sua domanda.
- Vorresti venire con me ad una serata molto importante? Ci saranno molte star tra cui i componenti della mia Band e anche di altre, se non accetti però capisco, insomma siamo appena diventati amici - chiede scrollando le spalle.
In quell'istante non so cosa fare, lui ha ragione, siamo appena diventati amici, abbiamo appena risolto le cose.
Forse mi sto fidando un pò troppo?
Forse gli sto dando troppa fiducia senza pensare alle conseguenze?
Cosa dovrei fare?
Accettare e buttarmi in questa situazione oppure rispondere di no e andarci piano piano?
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Junho and me
FanfictionE se un giorno scoprissi che il capo di mio padre ci ha invitati ad un concerto di suo figlio in corea? E se per caso scoprissi che lui è Junho dei 2PM? Tutto cambierà nella mia vita ... letteralmente.